Un ragazzo bacia Danielle Haim. Lei pare più interessata a leggere qualcosa sullo smartphone che ad abbandonarsi all’abbraccio. Se la copertina del nuovo singolo delle Haim Down to Be Wrong vi dice qualcosa, è perché riproduce una celebre foto rubata nel 2004 in cui una Scarlett Johnasson suppergiù ventenne baciava Jared Leto. Particolare non secondario: sulla copertina delle Haim i ruoli sono invertiti e a mostrare un certo disinteresse per il partner non è l’uomo, ma la donna.
Down to Be Wrong è il terzo singolo di fila del trio la cui copertina replica celebri paparazzate degli anni Zero. A metà marzo è uscito Relationships, il primo estratto dall’album I Quit che uscità il 20 giugno. Il ritornello piuttosto disincantato fa: “Tesoro, come posso spiegare che un errore innocente è diventato lungo 17 giorni? Relazioni del cazzo. Non finiscono tutte alla stessa maniera, quando non c’è più nessuno da incolpare? Credo d’essere innamorata, ma non sopporto le relazioni del cazzo”. Il tutto su una specie di R&B leggero che rimanda al disco del 2017 Something to Tell You che ha rivelato al mondo il talento di queste tre ragazze in grado di interpretare il pop contemporaneo col feeling della musica suonata.
Sulla copertina di Relationships ci sono Alana, Danielle ed Este che corrono in un parcheggio, la bocca aperta in un urlo liberatorio, le braccia spalancate. È la replica, moltiplicata per tre e un filo ironica, di una foto di Nicole Kidman che per molto tempo si è creduto essere stata scattata nel 2001 subito dopo la finalizzazione del divorzio da Tom Cruise. In realtà, parlando con GQ, l’attrice ha spiegato che si tratta della scena di un film, senza specificare quale. La (presunta) verità non può rovinare un meme potente e quell’immagine era e resta simbolo di liberazione da una “relazione del cazzo”. Le Haim la usano per accompagnare un pezzo in cui su un partner che sfrutta l’avversione al conflitto della sua fidanzata e riesce a farla sentire insicura.
Tre settimane fa è uscito il singolo Everybody’s Trying To Figure Me Out, scritto con Rostam Batmanglij e Justin Vernon. In copertina Danielle indossa una maglia a righe e s’appoggia a un suv. È la replica quasi esatta di una foto scattata a Kate Moss nel novembre 2000 a Los Angeles. Difficile dire cosa stia facendo la modella o perché sia scesa dall’auto, ma la posa, i capelli mossi dal vento, gli occhiali tenuti in mano, il viso inclinato a godersi il sole fanno pensare che si sia prendendo un breve momento per sé, il tutto con la sciccheria naturale di Moss.
«Ho iniziato a scrivere la canzone dopo un attacco di panico la sera in cui sono tornata a casa dopo il tour», ha spiegato Danielle Haim. «Ero piuttosto confusa perché felicissima da com’erano andati i concerti, ma spaventata a morte dall’idea di stare da sola. Dopo averci riflettuto a lungo, ho capito di aver lasciato che gli altri mi dicessero come dovevo vivere. E però, cercando di assecondarli mi sono persa. Questa canzone è un modo per tornare a credere in me stessa e smettere di avere paura di fare quel che desidero».
Da alcuni anni ormai si parla di estetica paparazzi in relazione ai marchi di moda. Da Balenciaga a Jimmy Choo, i brand hanno lanciato campagne pubblicitarie incentrate su foto che mirano a replicare la spontaneità degli scatti rubati per strada. Balenciaga ha addirittura preso delle foto d’inizio anni 2000, il periodo in cui la cultura delle celebrità ha incontrato quella di Internet, e ha aggiunto digitalmente la sua City Bag, con tanto di finto watermark che caratterizza le fotografie delle agenzie come Getty Images. La parola magica è autenticità, antidoto alla cura eccessiva delle fotografie di moda scattate in studio.
Le Haim si sono impossessate di questa estetica per raccontare storie di liberazione da relazioni tossiche e affermazione di sé che hanno riunito sotto il tag Single Girl Summer. Giocano con la cultura della celebrità per parlare di identità femminile, di aspettative, di relazioni incasinate. Ne sanno qualcosa anche se non sono superstar. Qualcuno ricorda le foto delle tre sorelle paparazzate con l’amica Taylor Swift? L’impazzimento di Internet perché non si vedeva l’ombelico della cantante? E infine la foto delle quattro in costume a Maui pubblicata «così quelli non guadagnano 100 mila dollari stalkerandoci»?
C’è un elemento di nostalgia nell’estetica delle Haim, sia nella musica, sia nelle immagini scelte per i singoli che risalgono all’epoca in cui le tre erano più o meno teenager. C’è anche l’evocazione di una presunta autenticità: la finta paparazzata come alternativa a servizi come quello in apertura di questo articolo. Ma soprattutto, le Haim accompagnano queste foto e quasi ogni uscita pubblica col giusto senso dell’umorismo. Mentre si mettono alle spalle i Tom Cruise della loro vita, appaiono forti e ridicole allo stesso tempo, così come nelle foto sono immancabilmente sexy e strambe, comuni ma fuori dal comune.
Ieri sera, nel corso del primo di due concerti al Bellwether di Los Angeles, le tre sorelle hanno suonato un paio di pezzi inediti, il singolo Down to Be Wrong che uscirà tra oggi e domani e Blood On the Street con Addison Rae. Hanno anche svelato la data di uscita di I Quit. Il titolo non è una dichiarazione di resa, ma d’indipendenza emotiva e rende ancora più significative le copertine dei singoli. Lo si è capito delle scritte apparse al Bellwether alle spalle delle tre, con una grafica da videogame vintage: “Smetto con ciò che non mi serve”, “Smetto di pensare troppo, di vergognarmi”, “Smetto con la nicotina, con la paura, con il cazzo”, “Smetto di evitare l’intimità emotiva”, “Smetto di preoccuparmi di quel che pensi di me” e così via. «Helllllllll ya», ha commentato Lorde.
I Quit è presentato come una sorta di miscela del pop ad alta risoluzione del secondo album e dello spirito live di certi pezzi di Women in Music Part III. Per la prima volta non è prodotto da Ariel Rechtshaid. Danielle ha rotto con lui ed è andata a stare da Alana. «Immagina, torniamo a vivere assieme da trentenni. È stato divertente uscire con un ragazzo, digli “vieni a casa mia”, per poi ricordarsi che “ops, mi spiace tanto, ma mia sorella vive con me”».
Parlando con I-D in un articolo pubblicato a metà marzo, le Haim hanno ironizzato sulla lunga serie di fidanzati improbabili e sfigati con cui hanno avuto a che fare, su storie di relazioni rocambolesche come quella di Alana evocata in una canzone del nuovo album titolata Take Me Back. Finalmente attira l’attenzione d’un ragazzo per il quale ha una cotta gigantesca, i due cenano fuori, finiscono a casa di lui, vanno a letto e sul più bello lui si lascia scappare «a full fart». Come se non bastasse, quando dopo aver rinunciato al sesso i due si mettono a dormire, il cane di lui sale sul letto e per qualche motivo morde il naso di Alana.
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In un nuovo pezzo titolato Gone, la celebrazione di una rottura (di nuovo) in cui Danielle canta che “puoi odiarmi per quella che sono, puoi farmi vergognare per quello che ho fatto, ma non puoi farmi sparire, non mi hai mai vista per quello che ero”, c’è un campionamento di Freedom ’90 di George Michael. «Mi ha ispirata l’uso dei sample nell’album di Beyoncé», ha detto Danielle a I-D. «Non è “vaffanculo”, è più un “faccio quel che mi pare”». Per Alana, nel disco le tre sorelle non hanno paura di dire «scusa, mi sono fatta due birre, se voglio scopare con qualcuno, lo farò come voglio e non mi sentirò giudicata per questo». “I Quit judgement”, appunto.
A questo punto alcuni fan sognano che la copertina dell’album sia una nuova rilettura di una foto dei paparazzi, magari con Alana, Danielle ed Este in auto come nei celebri scatti di Lindsay Lohan, Paris Hilton e Britney Spears, regine loro malgrado delle paparazzate d’inizio anni 2000, anche se certe loro storie evocano drammi che forse non si addicono allo stile comunicatico delle sorelle Haim. Sulla cover di Women in Music Part III, scattata da Paul Thomas Anderson che ha diretto Alana, ma anche le sorelle e i genitori in Licorice Pizza, le tre sono dietro al bancone di Canter’s, la loro rosticceria preferita Jewish style di Los Angeles. Alle loro spalle ci sono una sfilza di salami appesi, il numero progressivo che viene servito è guarda caso il 69. Qualunque immagine scelgano per il prossimo album, la single girl summer quest’anno inizia a primavera.