Un giorno senza pari, a day like no other. Ecco che cosa’è stato il Dr. Martens Day presented by MI AMI, tenutosi questo 12 ottobre all’Ex Macello di Milano. Dal pomeriggio fino alla sera, la giornata ha celebrato lo stile Like No Other attraverso la musica, la creatività, lo stare insieme e, naturalmente, i leggendari Boots 1460 del brand che ha cambiato la moda per sempre.
Che il modello di stivali che ha navigato la storia della musica, dal punk in avanti, sia un vessillo di aggregazione e identità è stato confermato dal sold out registrato dalla giornata. In tantissimi sono accorsi sotto palco per ascoltare la lineup composta da Fulminacci, Le Feste Antonacci, Generic Animal, Il Mago del Gelato, Lorenzza, Yaraki, e poi EMMA & Lamante in una speciale performance in duo. Hanno completato il tutto il cameo a sorpresa di Naska, fresco del nuovo disco The Freak Show, e il debutto in Italia di Tshegue. E poi l’esilarante “televendita con karaoke” condotta da Auroro Borealo, che ha avuto per protagonisti proprio i Boot 1460.
«I Boot 1460 sono legati alla storia della classe operaia. Leggendola mi sono immaginata i miei nonni, del vicentino, uscire dalla fabbrica con queste scarpe per andare dritti a manifestare in piazza. È un po’ quello che abbiamo fatto noi l’altra sera sul palco». Così Lamante, che abbiamo raggiunto insieme a EMMA per un paio di domande.
Continua Lamante, al secolo Giorgia Pietribiasi: «In generale in live mi sento una combattente. Emilia, la ragazza che ci ha vestito, è stata bravissima, ha sposato il concetto che volevamo portare, lo scontro dei due corpi uomo/donna, le differenze e le uguaglianze, in lotta e oscillazione tra questi due concetti». Si unisce a lei EMMA (aka Alessandro Moscogiuri): «Sono sempre stato attratto dallo stile androgino, il mio stile è praticamente formato solo da vestiti che ho rubato dall’ armadio di mia mamma e di mio papà negli anni, non mi piace sentirmi un uomo e non mi piace sentirmi una donna, mi piace sentirmi EMMA e mi piace sentirmi Alessandro. Si fa politica anche a partire dal modo di presentarsi su un palco, e in un momento come questo è indispensabile indossare i panni e rappresentare chi subisce soprusi, a partire da chi non ha la possibilità di vivere i propri migliori anni in pace. Per questo con Emilia abbiamo inserito alcuni elementi del vestiario arabo all’interno dei miei look. Se c’è qualcosa per cui combattere è sempre l’amore».
Amore, espressione di sé e libertà. Temi che sono molto cari anche a Dr. Martens, e che i Boot 1460 incarnano alla perfezione con la loro storia e il loro significato nel presente. Chiediamo ai ragazzi che cosa significhi per loro la libertà, che cosa nella loro produzione musicale. Lamante ci risponde che «la libertà è qualcosa che quando c’è non si sente, è silente, almeno per me. Il fatto che tanti si sentano obbligati, lavorando nel nostro ambiente, a dover far girare tutta la loro vita sociale e lavorativa a Milano mi pare una prigione. Me ne sono resa conto tanto mentre ero in tournée, quando più persone mi chiedevano come faceva a suonare così diversamente il mio album (In memoria di, ndr). Pensandoci, per la maggior parte queste canzoni le avevo fatte a Schio, in provincia, in presa diretta. Non mi ero resa conto sul momento che era un atto estremamente liberatorio farlo».
Per EMMA: «EMMA nasce dalla voglia di libertà, dal liberarsi del proprio corpo, del proprio sesso, delle proprie inibizioni, e persino del proprio nome per allontanarmi da una serie di situazioni che in quel momento mi facevano sentire in gabbia. Penso sia il tema più importante, quando salgo sul palco è l’unico momento in cui mi sento davvero libero. Se non ci riuscissi, questo mi priverebbe delle emozioni più belle della mia vita».
Legate a queste nozioni c’è naturalmente quella di “like no other”, a cui si lega anche Dr. Martens. Come dialogano EMMA e Lamante con questo concetto? Comincia EMMA: «Per me vuol dire creare qualcosa di nuovo, un possibile linguaggio per ascoltarsi e ascoltare, muovere i propri passi seguendo il sentiero dell’ empatia e della verità. Cercare di cambiare il mondo attraverso le proprie idee, lottare per ciò in cui credi, credere che fare la differenza è possibile attraverso la creatività e la pura espressione dei propri sentimenti, insieme». Continua Lamante: «Significa portare addosso le mie emozioni e i miei sentimenti, fedelmente, filtrati il meno possibile. Soprattutto quelli che provo su un palco, in musica. Significa provare a elevarsi insieme al pubblico a emozioni comuni».
Ma torniamo al Dr. Martens Day presented by MI AMI. Perché oltre a performance live adrenaliniche e qualcuno che palco si è anche buttato in stage diving – che cosa c’è di più liberatorio e like no other di così? – la giornata è stata condita da attività collaterali all’insegna della creatività: Create like no other, potremmo dire. Infatti era presente il collettivo 0331, che ha guidato un workshop craft dove i partecipanti hanno potuto realizzare t-shirt e dust bag con grafiche like no other. Ma anche Tokyo Tommy, che si è esibito in una performance artistica dal vivo. E poi postazioni gaming e styling session per sperimentare con i Boot 1460 e creare look sempre nuovi.
Rimane solo da portarsi a casa i ricordi e aspettare (im)pazientemente una nuova edizione. Lamante: ma quali sono i tuoi ricordi legati a un momento in cui indossavi le Dr. Martens? «Per esempio quando è arrivato il paio di Alessandro poco prima del soundcheck! È andato fuori di testa, in quel momento ho capito che quelle scarpe sarebbero diventate un pezzo di memoria. Vorrei chiuderle in una teca di vetro e scriverci sopra “la guerra dei baci” (nome del loro act congiunto al Dr. Martens Day presented by MI AMI, ndr)».