Lucio Corsi: «Non mi interessa la classifica di Eurovision, la musica non è una gara» | Rolling Stone Italia
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Lucio Corsi: «Non mi interessa la classifica di Eurovision, la musica non è una gara»

«Suono l'armonica dal vivo, ma non è una polemica contro le regole del contest». E sull’uso dei sottotitoli in inglese: «È per il pubblico internazionale, spero di fare delle date all’estero»

Lucio Corsi: «Non mi interessa la classifica di Eurovision, la musica non è una gara»

Lucio Corsi alla semifinale di Eurovision

Foto: Alma Bengtsson

«La classifica? Non mi interessa affatto, amo lo sport e la competizione, ma per me la musica non è una gara. Come fai a gareggiare con la musica? È così vario ciò che puoi stimolare nelle persone, non è un gesto atletico». Lucio Corsi si dice «contento» dell’esibizione di martedì come fuori gara alla semifinale dell’Eurovision (l’Italia infatti è qualificata di diritto alla finale di sabato), ma resta concentrato sulla serata finale.

Sul palco, come aveva annunciato, si è presentato con l’armonica, «un micro-gesto» rivoluzionario. All’Eurovision infatti gli strumenti sono in playback e il lunghissimo pianoforte portato sul palco insieme alle chitarre sono di fatto muti. L’idea quindi di utilizzare il microfono per far suonare uno strumento come l’armonica è stato così un furbo escamotage: «Ho pensato che potevo usare l’armonica perché la voce non è in playback e il microfono è aperto. Non voglio che sia una polemica contro le regole di Eurovision, sapevo che non si potevano suonare gli strumenti, ma l’armonica mi sembrava una buona occasione, un micro-gesto».

Sul palco lui e il fedele Tommaso Ottomano, davanti a due amplificatori giganti, quelli che lo stanno seguendo e lo seguiranno nel recente tour post-Sanremo. «La scenografia è quella che porto nei tour, con dei super-amplificatori alle spalle ispirati a Neil Young. Dell’Eurovision è interessante che puoi inventarti quello che vuoi sul palco, dalla scenografia alle inquadrature. E quindi è una fortuna che io abbia al mio fianco Tommaso Ottomano che è anche un regista».

Lucio Corsi - Volevo Essere Un Duro (LIVE) | Italy 🇮🇹 | First Semi-Final | Eurovision 2025

In un palco dove tutti cercano di eccedere e colpire, Lucio vuole rimanere fedele a sé: «Non voglio impersonare un personaggio che potrebbe annoiarmi dopo qualche mese». Una fedeltà giurata anche a Sanremo con quella stessa scarpa con la scritta Andy dedicata a Toy Story: «Volevo rimanere fedele anche a quella performance che ci ha portato fino a qui».

Per la sua esibizione ha scelto così di portare anche un’altra micro-rivoluzione, ovvero di tradurre il testo e presentarlo con dei sottotitoli in inglese: «Tengo molto alle parole della musica e sono affezionato all’italiano, è una lingua che è un rebus, ma ho avuto l’idea di mettere i sottotitoli perché il pubblico dell’Eurovision è internazionale. Abbiamo cercato di tradurre il brano con l’inglese più semplice e efficace possibile per farlo intendere dai più». Anche perché l’obiettivo è chiaro: «Spero che all’estero mi possano conoscere così da poter fare un po’ di concerti fuori dall’Italia, è anche questo il motivo per cui siamo qua».

E sugli altri artisti in gara dice: «Mi piace molto il gruppo portoghese, i Napa. Hanno un suono molto affine al mio. Ci ho parlato, magari faremo qualcosa assieme. La cosa bella è che ognuno qui può portare la propria idea di musica».