Nel 2021 Post Malone ha fatto impazzire i fan della musica country quando, durante un telethon online, ha eseguito la cover di due canzoni agli estremi opposti dello spettro country: la hit radiofonica di Brad Paisley I’m Gonna Miss Her (The Fishin’ Song) e la più underground You Can Have the Crown di Sturgill Simpson. Malone, una superstar del pop che ha stuzzicato la sua passione per il country già nel 2015, ha eseguito i brani suggerendo una genuina affinità e una profonda conoscenza del genere. L’anno successivo il musicista bluegrass Billy Strings ha dichiarato a Rolling Stone che Post Malone era in grado di suonare più canzoni di Hank Williams di lui.
In altre parole, Posty sa il fatto suo sul country. Ed è questo che ha contribuito a rendere F-1 Trillion, il primo album country di Malone, un’uscita così tanto attesa. I fan e i giornalisti si sono chiesti se il rapper di Rockstar avrebbe scelto la strada del fuorilegge (all’inizio della primavera Rolling Stone lo ha visto a cena a Nashville con Simpson), se avrebbe inseguito il drago del bluegrass con il suo amico Strings o se avrebbe resuscitato il country degli anni ‘90 come ha fatto durante il suo concerto allo Stagecoach con Paisley in aprile.
Malone ha finito per intrecciare un po’ tutte queste anime in F-1 Trillion, un album di collaborazioni irresistibilmente orecchiabile (su 18 brani, 15 vedono la partecipazione di ospiti) che, pur evidenziando lo spirito ribelle di Malone, ha più in comune con la sicura musica country radiofonica di oggi che con gli album realizzati da innovatori come Simpson o Waylon & Willies che lo hanno preceduto.
Il che non vuol dire che F-1 Trillion non sia un disco divertente. Al contrario, può essere spesso esilarante, a partire dal brano di apertura, Wrong Ones, una collaborazione con Tim McGraw. “I got fuck-you money, girl, come and get you some” (“ho i soldi, vieni a prendertene un po’”), osa nel ritornello prima di scaricare la responsabilità dei suoi modi sfrenati nello stesso modo in cui ha fatto in I Had Some Help, il singolo di successo dell’album con Morgan Wallen: ‘I’m just looking for the right one/But them wrong ones keep lookin’ at me” (“Continuo a cercare quella giusta per me, ma sono quelle sbagliate che continuano a tenermi d’occhio”).
Finer Things eleva ulteriormente il gioco di Malone. In duetto con Hank Williams Jr, la canzone permette a entrambi gli uomini di vantarsi della loro opulenza da bifolchi. Malone canta “Platinum on my teeth and wagyu on my grill” (“Ho I denti di platino e del wagyu sulla griglia); Bocephus risponde “I’m in the deer blind with the diamond ring” (“Sono nella tana del cervo con un anello di diamanti”). È una gara a chi la spara più grossa che dà anche il titolo all’album: “Ho una limousine da un trilione di dollari”, affermano, con una “bionda da 10 punti sul sedile del passeggero”.
Ma se c’è una cosa che Malone si è preso la briga di dimostrare a Nashville negli ultimi mesi è quanto sia grato di essere dentro il mondo del country. In diversi brani infatti è molto umile di fronte al genere e ai suoi ospiti, accettando anche di essere il bersaglio di qualche battuta. Dolly Parton ad esempio è presente in Have a Heart, un’allegra canzone da rimorchio animata dal pianoforte del bar e dal carisma di Dolly. “Vuoi sentire qualcosa di sexy?”, dice Dolly prima della sua strofa. Nella ballata country anni ‘90 Goes Without Saying, con voce e chitarra di Paisley, Malone piange la perdita di una ragazza che se n’è andata senza dire addio giurando di cambiare il suo comportamento da cattivo ragazzo in uno dei pezzi forti dell’album, Devil I’ve Been, una collaborazione con Ernest, che ha co-scritto 10 delle canzoni dell’LP (Luke Combs, l’unico ospite a cantare in due brani, ne ha scritti cinque).
Forse rassicurato dalla rete di sicurezza costituita dalla presenza di artisti di primo piano nelle altre 15 canzoni, Malone si mette in proprio solo per tre brani di F-1 Trillion (almeno nell’edizione originale; poco dopo l’uscita dell’album, infatti, ha pubblicato la versione estesa dal titolo Long Bed, contenente altre nove canzoni da solista). What Don’t Belong to Me è un’innocua pop country song che ha più in comune con Brett Young che con Steve Young, mentre Yours, che Malone ha debuttato sul palco di Nashville quest’estate, è una dolce ballata sul giorno in cui la sua giovane figlia si sposerà. Right About You è la migliore tra queste, un brano acustico da suonare in veranda che mette in risalto alcuni dei vocalizzi più naturali di Malone.
Malone non ha mai nascosto l’uso dell’Auto-Tune. Creata e perfezionata da Louis Bell, che ha prodotto F-1 Trillion con Charlie Handsome, la voce computerizzata è la firma di Posty. Ma mentre funziona a meraviglia su successi pop come Sunflower o Circles, rischia di sfociare in un vibrato dai tratti ovini in una canzone country. Per questo Posty dà il meglio di sé nei brani più minimali: In Never Love You Again, un dolce valzer con Sierra Ferrell e lo splendido violino di Larry Franklin; in Missin’ You Like This, una ballata triste con Combs; e in M-E-X-I-C-O, un bluegrass che parla di guai in Messico. Strings canta le armonie, mentre il chitarrista Bryan Sutton, uno degli eroi di Strings, aggiunge alcuni tocchi acustici.
A parte il cameo della Parton, i curiosi probabilmente vorranno subito ascoltare Chris Stapleton in California Sober. E Chris non li delude. Robusto come sempre nella sua voce, il Traveller si unisce a Malone per un viaggio su una strada rischiosa, tirando su un’autostoppista tutt’altro che dolce. Alla fine della canzone, scopriranno che sono stati abbindolati per il loro whisky, la loro erba e i loro portafogli.
A F-1 Trillion non manca nulla. Potrebbe però farvi pensare che non aggiunge molto alla conversazione rispetto agli altri album a tema country pubblicati quest’anno. In F-1 Trillion Malone vuole divertirsi e cantare un certo tipo di musica country dei nostri giorni. Avrebbe sicuramente beneficiato di deviazioni polverose e strade meno asfaltate, più gravitas, e certamente più Malone e meno ospiti. Per il suo prossimo viaggio a Nashville, un Posty più puro potrebbe davvero andare molto lontano.
Traduzione da Rolling Stone US.