C’era una volta un intrepido sceneggiatore che twittava nell’etere: “Ho appena avuto la migliore idea per un film di Natale di Hallmark, cazzo, cazzo, cazzo”. Non sapeva che avrebbe salvato il Natale nell’anno del Signore 2024, quando Twitter è diventato X e i film di Natale di Netflix sembrano essere il nostro unico balsamo contro l’oscurità incombente (l’iperbole è necessaria, quando si parla di questi film).
Non fate finta che delle idee per un film di Natale non le abbiamo avute tutti. Ma dare seguito a un’intuizione del genere? Be’, diciamo che un vero sceneggiatore dev’essere fatto di una materia più solida (credo che l’impasto dei biscotti sia in qualche modo coinvolto). Russell Hainline, però, ha le carte in regola e ora, tre anni dopo quel tweet… eureka!, firma il primo film natalizio della stagione: è su Netflix, appunto, e s’intitola Hot Frosty – Una magia di Natale.
«Penso che a tutti gli scrittori piaccia trovare idee che facciano ridere sé stessi e i loro amici, e questa era una di quelle: il titolo è Hot Frosty, e la logline è: “Cosa succederebbe se Frosty il pupazzo di neve quando prende vita… fosse un tipo super sexy?”», racconta Hainline a Rolling Stone. «Ricordo di averne parlato a un gruppo di amici nel 2021 e tutti ridevano, poi si fermavano e dicevano: “No, ma davvero: questo dovrebbe essere un film”».
Così Hainline ha preso in mano la penna d’oca (permettetemi l’anacronismo) e ha scritto un racconto epico per i secoli a venire: una vedova di nome Kathy (Lacey Chabert) si imbatte in una sciarpa magica che trasforma un pupazzo di neve finemente cesellato (pensate non a quelle palle di neve con un naso a carota, ma piuttosto a delle sculture di ghiaccio in stile David di Michelangelo) in un ragazzo in carne e ossa (Dustin Milligan). E quando dico finemente cesellato, dico sul serio. Ci sono persino le vene. Tante vene. Seguono i soliti guai, che ricordo come frammenti colorati (simili a dei ritagli di carta da regalo, per capirci) poiché ho guardato questo film come si deve: leggermente brilla, una domenica sera.
Se non ricordo male, a Kathy non funziona il riscaldamento e le manca il defunto marito, ma per fortuna possiede un “kafe” dove mangiano tutti in città, compresa una coppia che possiede un negozio di abiti vintage e che le regala una sciarpa magica. Non che lei sappia che è magica: lo capirà solo più tardi, dopo averla avvolta intorno al collo di un pupazzo di neve che successivamente prenderà vita. Dopo aver attraversato la città e rubato una tuta dallo stesso negozio di seconda mano, il pupazzo di neve diventa il nemico pubblico numero uno di una coppia di poliziotti locali (lo slogan ACAB sembra essere una preoccupazione costante anche nel Paese del Natale).
Sulla tuta rubata c’è scritto Jack, che diventa così il nome del pupazzo di neve, nonostante “Jack Frost” sia già il nome di un’altra mitica creatura di ghiaccio. Dal momento che Kathy è la fautrice della trasformazione di Jack, è anche responsabile di lui, il che è divertente dal momento che il ragazzo è fondamentalmente un bellissimo idiota che non sa usare la Tv e si scioglie se esposto al normale calore corporeo. Ma, come abbiamo detto, il riscaldamento di Kathy non funziona (prefigurazione!), il che rende la casa di lei il rifugio perfetto, e una volta capito come azionare il televisore, Jack usa i video di YouTube e simili per capire come diventare un solido addetto alla manutenzione. Non vi spoilererò il finale – soprattutto perché sono abbastanza sicura di essere caduta in un sonno profondo e privo di sogni sul divano – ma vi basti sapere che tutti vivono felici e contenti. In qualche modo.
Se Hot Frosty sembra un film assolutamente assurdo, be’, è perché lo è. Ma è stato anche forgiato da un particolare tipo di alchimia che separa un peccaminoso ma delizioso dolce natalizio da un pasticcio pieno di zucchero. Se pensi di scrivere qualcosa che sia «così brutto da diventare bello, non sarà altro che brutto», dice Hainline. «Dovete pensare di scrivere un buon film, un film in cui vi interessa davvero quello che succede. Se non ti interessa, non c’è possibilità che al pubblico interessi».
E questa strana ma avvincente stupidità della trama non sfugge a Hainline. «In film come questo, bisogna credere nella magia, in un mondo fantastico in cui accadono cose belle, le persone si sostengono l’un l’altra e si innamorano rapidamente l’una dell’altra, e le forze dirompenti che cercano di esercitare il loro potere o di rendere la vita più difficile a chi ne ha bisogno vengono alla fine sconfitte», aggiunge. «Alcuni potrebbero definire tali eventi “smielati” o “raccapriccianti”, ma per questi film bisogna voler credere nella magia. E credo che a Natale la gente voglia credere in questo tipo di magia».
Per questo motivo, Hainline ha mitigato il pasticcio con momenti genuinamente umani, dando a una serie di personaggi i nomi dei membri della sua famiglia e dei suoi amici. E non guasta che il cast sia ricco di attori veramente bravi. «Avendo visto il fantastico lavoro di Dustin in Schitt’s Creek, tra le altre interpretazioni, sapevo che sarebbe stato perfettamente adatto al ruolo di Jack», dice Hainline. «E sono stato felicissimo di lavorare per la prima volta con Lacey. È un’attrice benedetta dalla capacità di emanare la sua naturale gentilezza quando la macchina da presa sta girando».
«Il cast è davvero ricchissimo», aggiunge. «Craig Robinson è un attore da sogno per interpretare lo sceriffo: da quando l’ho visto per la prima volta fare lo stand-up più di vent’anni fa, non ha mai avuto paura di giocare con l’assurdità di una battuta. Joe Lo Truglio [nei panni del poliziotto]… be’, c’è stato un tempo in cui idolatravo tutti quelli di The State, Wet Hot American Summer e Reno 911. Sono grato di non essere andato fuori di testa quando l’ho incontrato».
Il film ha anche la sua parte di Easter eggs – sia per i fan dei film di Natale di Netflix che per i millennial invecchiati – che creano una sorta di paradosso sconcertante se ci si pensa troppo (io l’ho fatto). Ad esempio, quando Kathy scherza sul fatto che non è la principessa di Aldovia (un riferimento al film campione di visualizzazioni del 2017 Un principe per Natale), poi cita Lindsay Lohan in Falling for Christmas (2022) e osserva che assomiglia a qualcuna con cui ha frequentato il liceo (un riferimento a Mean Girls). I film di Natale di Netflix esistono nel mondo di Hot Frosty? E Mean Girls allora è realtà? La mente si interroga, non diversamente dalla popolazione femminile “over” della città quando vede gli addominali al limite della sopportazione di Jack.
Alla fine, però, Hot Frosty parla di perseveranza, sia che si tratti di una vedova in lutto che impara ad amare di nuovo, di un pupazzo di neve che impara a indossare una camicia o di uno sceneggiatore che impara a seguire un sogno. «Quel titolo mi farà sempre ridere per il resto della mia vita», dice Hainline. «Ti dice esattamente che cosa stiamo cercando di fare dal punto di vista del registro narrativo, ti attira… e poi si spera che, una volta che lo guardi, tu rida, e ti interessi, e che la storia e i personaggi ti coinvolgano emotivamente. Sono davvero felice che così tante persone abbiano apprezzato il nostro film. È davvero un sogno che si realizza».