Inneggiano ad Hamas e alla morte dei politici conservatori: l’antiterrorismo britannico indaga sui Kneecap | Rolling Stone Italia
Dopo il Coachella

Inneggiano ad Hamas e alla morte dei politici conservatori: l’antiterrorismo britannico indaga sui Kneecap

Il trio di rapper di Belfast replica: «Siamo bersaglio di una campagna diffamatoria organizzata»

Inneggiano ad Hamas e alla morte dei politici conservatori: l’antiterrorismo britannico indaga sui Kneecap

Kneecap

Foto press

Kneecap (a questo link un loro profilo) di nuovo nel mirino. Dopo le polemiche per le scritte pro Palestina apparse durante la loro esibizioni al Coachella, il trio rap nordirlandese è diventato oggetto di indagine da parte dell’antiterrorismo britannico.

Al centro della nuova vicenda ci sono due video girati durante due diversi concerti. Il primo risale a novembre, quando il gruppo si è esibito alla O2 Kentish Town di Londra al grido di «Up Hamas! Up Hezbollah!». Nel Regno Unito e non solo Hamas ed Hezbollah sono considerate organizzazioni terroristiche fuorilegge e secondo il Terrorism Act 2000, è reato esprimere «un’opinione o una convinzione che sia di supporto a un’organizzazione fuorilegge».

In risposta alla notizia pubblicata da Sky News, i Kneecap non sono entrati nel merito della accusa, ma hanno pubblicato un meme paradossale, una finta news secondo cui “18 mesi di video sul genocidio non sono oggetto di indagine da parte dell’antiterrorismo del Regno Unito”.

Il secondo video risale a novembre 2023, quando uno dei tre membri del gruppo avrebbe detto che «L’unico Tory buono è un Tory morto. Uccidete il vostro deputato locale».

La leader dei conservatori Kemi Badenoch, già Segretario di Stato per le imprese e il commercio del governo Sunak, ha scritto che «quand’ero al governo ho impedito che i Kneecap venissero finanziati coi soldi dei contribuenti». Si riferisce al tentativo di bloccare un finanziamento della British Phonographic Industry, l’associazione che rappresenta le case discografiche britanniche. Alla fine un tribunale ha stabilito che il gruppo doveva ricevere quel finanziamento, pari a 14.250 sterline, che il trio ha poi devoluto a due organizzazioni benefiche di Belfast.

«I laburisti» scrive Badenoch «non si sono opposti alla causa legale intentata dalla band, che ha ricevuto le nostre 14.250 sterline. Forse ora che Kneecap che inneggiano apertamente a gruppi terroristici i laburisti si scuseranno, ma ne dubito».

Dopo il Coachella, Sharon Osbourne aveva chiesto la revoca del visto di lavoro negli Stati Uniti per il gruppo per via della scritta apparsa al festival “Fuck Israel, Free Palestine”. Il trio ha replicato dicendo che «il suo sproloquio ha così tante falle logiche che neanche merita una risposta. Forse dovrebbe ascoltare War Pigs scritta dai Black Sabbath (suo marito)».

Il 25 aprile, il gruppo ha pubblicato una dichiarazione su X in cui si dice «bersaglio di una campagna diffamatoria organizzata» basata «su distorsioni e falsità deliberate». Il motivo per cui il gruppo è nel mirino «è semplice: stiamo raccontando la verità e il nostro pubblico continua a crescere. Chi ci attacca vuole mettere a tacere chi osa denunciare un massacro. Strumentalizzano accuse false di antisemitismo per confondere, distrarre e coprire crimini atroci».

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