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Tutti vogliono essere dei Romanoffs

Matthew Weiner, il premiatissimo creatore di 'Mad Men', ci racconta la sua nuova serie antologica in 8 puntate su personaggi convinti di discendere dalla famiglia imperiale russa.

Tutti vogliono essere dei Romanoffs

«Non avete idea di quante persone sono venute da me sostenendo di conoscere discendenti dei Romanoffs: “Il mio amico è parente del principe tal dei tali” oppure “Hai presente il tipo che gestisce l’hamburgeria? È un Romanoff, ci devi parlare”». Quando ha iniziato le ricerche per la sua nuova serie tv il creatore di Mad Men Matthew Weiner probabilmente non credeva di avere tanto materiale a cui ispirarsi. «Mi piace la dinamica di questa storia comune, ci sono 200 mila persone in Russia che si chiamano così, non sono parenti ma…. sulla pagina Wikipedia ci sono un centinaio di personaggi che reclamano quel cognome, è una specie di status. C’è un tipo che gestisce un ristorante a Los Angeles che si chiama Romanoff e che diceva a tutti quanti di essere un duca, ma non lo è. Poi invece c’è un Michael Romanoff a Cincinnati, in Ohio, il leader in una lista civica, che è davvero un loro discendente».

The Romanoffs è uno show antologico che ruota attorno a personaggi contemporanei convinti di discendere dalla dinastia imperiale russa detronizzata nel 1917 dalla rivoluzione bolscevica. Ciascuno degli otto episodi di 80 minuti è una storia autosufficiente, ambientata in una città diversa e vanta un grande cast: Isabelle Huppert, Diane Lane, Christina Hendricks, John Slattery, Amanda Peet, Marthe Keller e Aaron Eckhart.

La prima puntata, ad esempio, ha come location Parigi. L’americanissimo Aaron Eckhart vive nella Ville Lumière con la fidanzata sperando di ereditare il bellissimo appartamento della zia aristocratica e impossibile da accontentare, interpretata da Marthe Keller. Tutto va più o meno liscio, finché arriva Inès Melab, una giovane colf musulmana, che involontariamente mescolerà le carte: «È una piccola favola dove l’archetipo della principessa che viene dal nulla deve scontrarsi con la strega cattiva per arrivare alla felicità».

La critica più grande di Marthe su quello che non sembrava francese nella sceneggiatura «riguardava questa scena in cui c’è un scioglimento del gelo tra il suo personaggio e quello di Inès, che al pomeriggio porta fuori il cane e torna con una baguette. E Marthe afferma: “Le donne qui non mangiano pane per cena”. “Cosa vuoi che ti porti?”. E lei: “Sigarette”» ride Weiner.

Il terzo episodio a tinte horror invece è ambientato in un castello austriaco dove una star del cinema e un regista si affrontano per definire cosa è reale e cosa è finzione, e tra i protagonisti ci sono nientemeno che Isabelle Huppert e Christina Hendricks. L’ultimo invece è ambientato a Hong Kong, perché sì, pare che ci siano dei sedicenti discendenti dei Romanoffs pure lì. Ma Wiener ha avuto qualche feedback dalla famiglia in carne ed ossa? «Mentre scrivevano Il Padrino, Mario Puzo ha detto a Francis Ford Coppola di non avere a che fare con la mafia, “te lo faranno sapere loro se c’è un problema”. Ho preso quel consiglio e l’ho applicato già in Mad Men, non mi sono mai confrontato con i professionisti della pubblicità. E ora cerchiamo di stare lontano pure dai veri Romanoffs!».

The Romanoffs arriva su Amazon Prime Video il 12 ottobre con i primi due episodi e poi con una nuova puntata ogni settimana, tutte sottotitolate in italiano. La versione doppiata sarà invece disponibile nei primi mesi del 2019.