Sanremo 2020, più giovani e meno conflitti d’interesse | Rolling Stone Italia
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Sanremo 2020, più giovani e meno conflitti d’interesse

La Rai ha convocato la filiera musicale che ruota intorno alla kermesse per evitare ogni tipo di polemica. Che, ne siamo certi, ci sarà comunque

Sanremo 2020, più giovani e meno conflitti d’interesse

Direzione artistica, concept, metodo e, ovviamente, regolamento. Il prossimo Festival di Sanremo si avvicina e, per evitare qualsiasi tipo di polemica – vi ricordate il putiferio scatenato da Ferdinando Salzano lo scorso anno? – l’AD Rai Salini ha convocato un tavolo a cui si è seduta l’intera filiera musicale che ruota intorno alla kermesse.

Discografici, giornalisti, FIMI, AFI, Assomusica e chi più ne ha più ne metta. Tutti insieme per ragionare su alcune questioni di metodo propedeutiche all’organizzazione della prossima edizione e alla stesura del regolamento del festival 2020: il meccanismo di selezione dei cantanti e il meccanismo di gara, i criteri di composizione delle giurie e il sistema di votazione, la lunghezza dei brani musicali e il potenziale conflitto d’interessi del direttore artistico.

Come riporta AdnKronos, tra i punti principale della round table: la richiesta di maggiore spazio ai giovani (per molti i Giovani devono essere presenti in numero maggiore anche nel festival di febbraio ma con una loro ‘finale’, non in gara insieme ai big), l’apprezzamento per l’assenza di eliminazioni dalle ultime edizioni, la proposta di maggiore visibilità per gli autori delle canzoni (che vengono sì citati al festival ma mai chiamati sul palco), il ritorno ad una serata dei duetti dedicata a cover di brani non in gara (in particolare, per la 70ma edizione, di brani che hanno fatto la storia del festival).

Sulla questione del potenziale conflitto d’interessi del direttore artistico, quasi tutti hanno ammesso che non c’è modo di evitarlo del tutto (se si sceglie una persona che ha avuto un’importante carriera musicale o televisiva avrà per forza rapporti forti con molte parti della ‘filiera’) ma che la migliore soluzione è la trasparenza, cioè dichiarare fin da subito le figure coinvolte e a che titolo (per evitare quanto accaduto lo scorso anno con Ferdinando Salzano, appunto). Alla luce delle polemiche sul verdetto di quest’anno, si è parlato anche di come rendere più virtuoso il rapporto tra i ‘pesi’ delle diverse giurie.

Tra gli altri, c’è anche chi ha proposto di intestare, in occasione del 70° festival, il Teatro Ariston a Domenico Modugno. Nessuna novità sul fronte presentatore, anche se si fa sempre più vicina l’ipotesi di una conduzione ‘corale’. Insomma, non ci resta che aspettare per conoscere qualche dettaglio in più sulla nuova edizione che siamo certi, riuscirà a far discutere come sempre. Con buona pace dei ‘tavoli tecnici’.

Qui l’elenco dei presenti oggi:
ROMA
Fabrizio Salini (AD Rai)
Marcello Giannotti (capo comunicazione Rai)
Francesco Barbaro (Otr)
Massimo Bonelli (produttore)
Antonio Noto (Ipr Marketing)
Claudio Ferrante (Artist First)
Mario Limongelli (PMI)
Sergio Cerruti (AFI)
Enrico Capuano (Associazione Italiana Artisti)
Vincenzo Spera (Assomusica)
Giordano Sangiorgi (MEI)
Teresa De Santis (Rai Uno)
Claudio Fasulo (Rai Uno)
Paola Marchesini (Radio 2)
Gabriella Schiavo (Capo progetto Sanremo)
Francesca De Rosa (staff Salini)

MILANO
Enzo Mazza (Fimi)
Filippo Sugar (discografico)
Stefano Senardi (consulente discografico)
Marco Mori (Audiocop)
Dario Giovannini (discografico)
Andrea Spinelli (giornalista)
Motta (Rete Festival)
Nur Al Habash (Italia Music Export)