Mara Maionchi: «Se non lavori, il talento serve a poco» | Rolling Stone Italia
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Mara Maionchi: «Se non lavori, il talento serve a poco»

La regina di Extra Factor ci racconta i 10 anni del talent, i suoi 40 anni nella discografia, in cui ha lavorato con i migliori nomi della musica italiana, e anche il suo amore per gli artisti "freak"

Il 15 dicembre va in onda la finale di X Factor, e scopriremo chi sarà il vincitore della decima edizione del talent tra Rochelle, Gaia, Eva e i Soul System. Mentre sappiamo già chi ha vinto il concorso più freak della TV italiana – lo StraFactor, il talent in coda a ExtraFactor. L’ambita banana d’oro, consegnata dalle mani di Nevruz, è andata a Cecco e Cipo, duo di cantautori pop di Vinci che si esibiranno al Forum di Assago durante la diretta.

Ma la regina assoluta del salotto dopo-X Factor è Mara Maionchi, ma non solo: è stata giudice delle prime tre edizioni, passando alla TV dopo decenni nella discografia. Nella sua “prima vita” ha scoperto Gianna Nannini e Tiziano Ferro, e lavorato a lungo con Fabrizio De André, Mia Martini, Mango, Renzo Arbore, Umberto Tozzi e moltissimi altri. Ma da quando è apparsa per la prima volta in TV è diventata un personaggio amatissimo, grazie soprattutto alla sua ironia e alla sua presenza tutt’altro che pacata.

“Il lavoro duro batte il talento, se il talento non lavora duro” ci dice Mara durante la nostra intervista-interrogatorio, in cui ci ha raccontato i suoi 40 anni di carriera discografica, il suo amore per i musicisti “freak” e come sono andati i 10 anni di X Factor, che ha seguito toccando quasi tutti i ruoli – le manca solo di partecipare come cantante Over, noi la voteremmo sicuramente.

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