Gli snobbati degli Emmy Award | Rolling Stone Italia
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Gli snobbati degli Emmy Award

È possibile che l’Academy della tv si sia dimenticata di 'Billions' e di 'Twin Peaks: The Return'? Sì, facciamocene una ragione.

Gli snobbati degli Emmy Award

Westworld è stata fin troppo nominata, ma si sono dimenticati di Anthony Hopkins. Game of Thrones ha sbaragliato tutti, eppure di Kit Harington ed Emilia Clarke (rispettivamente una e tre candidature alle spalle) non c’è nemmeno l’ombra. L’Academy della tv ha ignorato anche il cast femminile di This is us, serie acclamatissime tipo Mindhunter, reboot divertenti e riusciti come quello di Will & Grace e una delle sue comedy preferite, portata in palmo di mano per ben 8 anni di fila: Modern family. Ma ci sono alcuni scivoloni che proprio non ci sono andati giù.

Twin Peaks: The Return

Il ritorno di David Lynch con la serie che ha rivoluzionato la tv è stato l’evento più discusso dello scorso anno: sì, ok ha avuto alcune nomination tecniche – nove – tra cui sceneggiatura, mix, montaggio, fotografia e regia. Ma lo show in sé è stato inspiegabilmente snobbato. E quando dico inspiegabilmente penso all’episodio otto, che ha messo a nudo il mezzo televisivo come pensava fosse possibile. È vero, la serie risulta inaccessibile per la maggior parte dei telespettatori e questo è il motivo per cui probabilmente è stata tenuta fuori da categorie come Best Limited Series o i premi al cast, ma Kyle MacLachlan meritava dannatamente quel riconoscimento. Non ha soltanto resuscitato uno dei personaggi televisivi più iconici di tutti i tempi, ma ne ha interpretati due nuovi, lanciandosi senza paura nel Lynchverse e mettendo a segno una delle performance più fighe del 2017. L’Academy della tv non se n’è accorta però. Figuraccia clamorosa.

Billions

Pensavamo che uno dei migliori drama in tv avrebbe sbaragliato la sua categoria e ci siamo nettamente sbagliati. Diciamolo senza mezzi termini: ignorare Billions dovrebbe essere un reato penale, ma si sa gli Emmy a volte impiegano il doppio delle stagioni rispetto al resto del mondo per capire il potenziale sovversivo di un prodotto come questo. La serie è migliorata di season in season: magari non sarà eccessivamente profonda, ma non ha rivali nel ritmo e nel modo sicuro in cui sfonda la storia, senza lasciare che lo spettatore scenda un secondo dal rollercoaster della narrazione o distolga lo sguardo dalle interpretazione pazzesche di Paul Giamatti, Damian Lewis, Malin Akerman e Maggie Siff. E poi è selvaggiamente divertente, di quel divertimento che ti fa sentire pure un po’ in colpa perché te la godi così tanto. Non puoi fare a meno di guardare Billions, qualcuno lo spieghi a chi vota.

Alison Brie (GLOW)

Dopo la nomination ai Golden Globe per il suo ruolo da protagonista in GLOW, sembrava ormai certa la candidatura di Alison Brie pure agli Emmy, anche perché la ragazza ha una vena comica notevole. E invece niente. Il mancato riconoscimento per l’attrice lanciata da Community è ancor più sorprendente visto che lo show sul wrestling femminile è nella lista delle migliori comedy e la sua co-star Betty Gilpin in quella delle non protagoniste. E che c’è proprio il character della Brie (Ruth) al centro delle due dinamiche-motore della storia: il suo rapporto da nemicheamiche con Debbie (il personaggio interpretato dalla Gilpin) e la sua relazione con il cinico regista Sam, impersonato da un grandissimo Marc Maron. L’Academy della tv si è dimenticata anche di lui. Eppure si era capito fin da subito che GLOW è un lavoro di squadra.

Lakeith Stanfield (Atlanta)

Miglior serie comica, Outstanding Lead Actor per il suo creatore e protagonista Donald Glover, ma anche Brian Tyree Henry (a.k.a. Paper Boi) e Zazie Beetz (Van) non protagonisti. Atlanta è la comedy più nominata con ben 16 candidature, compresa quella per la sceneggiatura. Ma l’Academy si è clamorosamente dimenticata di Lakeith Stanfield: il suo Darius Epps è di gran lunga il più enigmatico dei personaggi dello show, un fattone il cui comportamento apparentemente disinvolto e low profile potrebbero facilmente confinarlo sullo sfondo, almeno finché non apre bocca. Perché poi è subito chiaro che c’è molto di più. Darius è la perla nascosta di Atlanta, un essere libero che opera su un altro piano di esistenza, come se fosse intrappolato nel nostro mondo. Senza contare che Lakeith (Selma, Straight Outta Compton, Get Out, Sorry to Bother You) è uno dei attori più cool in circolazione e che, parliamoci chiaro, la rosa dei nominati non è niente di incredibile. Cosa si chiamava la seconda stagione di Atlanta? Robbin’ season? Ecco.