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Chi è Santamanu?

Ricorda Lana Del Rey, ma quando rappa – nel primo singolo 'Coca-Cola' – è una Baby K che sguazza nella piscina di Drake. Perchè c'è vita (da indipendente) dopo X Factor

Chi è Santamanu?

Abbiamo ascoltato in redazione tre suoi pezzi – il singolo Coca Cola e i demo di California e Cocktail – e, anche dopo aver visto le foto che ci aveva mandato la Universal, a più d’uno ha ricordato un po’ Lana Del Rey. Glielo abbiamo detto, quando Manuela Rinaldi è venuta a trovarci: «Sì, mi sono rivista molto in lei, me l’ha fatta scoprire mia cugina che vive a Manchester. C’è una sensibilità comune, nonostante enormi differenze, tipo che lei è ricca, io no».

Già, le differenze sono tante partendo dal fatto che Santamanu in Coca Cola rappa quasi (una Baby K nella piscina di Drake): «Mi sono ispirata a Kanye e Post Malone e ho messo dentro tutte le mie esperienze, da quando suonavo punk a 15 anni nelle cantine fino ai 5 anni di Conservatorio». Poi ha mollato e si è messa ad ascoltare la musica italiana fica che fu, Endrigo, Tenco. «Compongo in finto inglese per dargli una metrica hip hop. Mi piacciono le contaminazioni, credo si noti anche dall’abbigliamento».

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Manuela Rinaldi, in arte Santamanu, fotografata da Mattia Zoppellaro

Manu ha una canotta dei Chicago Bulls (che a Jordan andrebbe stretta, ma a lei arriva alle caviglie), una specie di anfibi, degli shorts e stop, ma l’hip hop certamente si nota soprattutto dai nomi dei produttori: The Ceasars, 2nd Roof e Vernetti, ovvero uno dei coach di X Factor, a cui Manuela aveva partecipato come metà dei Frères Chaos nella sesta edizione: «Lì ho imparato come gira il mondo. E che va preso per quello che è, un talent e basta».

Dopo quell’esperienza ci sono stati anni di lavoro e, grazie a Gabriele Minelli, l’arrivo in Universal con il progetto Santamanu. Le chiedo come è nato il nome. «Quando è venuta a mancare mia nonna, una persona importante – religiosa, rock&roll, indipendente e cool – mi sono ricordata di ciò che mi aveva detto: se fossi riuscita a fare artisticamente quello che volevo avrei dovuto usare il mio nome. Ci ho messo “Santa” davanti, significa “inviolabile”, ovvero che Manu non accetta di mettere in discussione il suo modo di essere e di fare». E pare sia vero, visto che decide tutto lei: musiche, testi, pure i videoclip.

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