Le migliori serie uscite nel 2021 (fino a oggi) | Rolling Stone Italia
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Le migliori serie uscite nel 2021 (fino a oggi)

Disney+ che è partita fortissimo con 'WandaVision', un paio di thriller dai toni opposti starring Kate Winslet e Kaley Cuoco, Nicole Kidman & C. nell'Upper East Side, due chicche italiane. Il meglio finora

Le migliori serie uscite nel 2021 (fino a oggi)

Elizabeth Olsen in 'WandaVision'

Foto: Marvel Studios/Disney+

WandaVision – Disney+

Per inaugurare la nuova era dei Marvel Studios, Kevin Feige (che ora è il deus ex machina di TUTTO, serie comprese) e soci hanno fatto all in con un esperimento audacissimo: fondere “la roba da supereroi” con le sitcom più classiche, da Vita da strega alla Famiglia Brady. WTF?, direte voi. E invece ne viene fuori un delizioso pastiche, in cui finalmente Elizabeth Olsen (Wanda Maximoff) e Paul Bettany (Visione) hanno pane per i loro denti. WandaVision, tra l’altro, si rivela pure una profonda riflessione sul lutto e sulla famiglia, perfetta per battezzare la fase quattro dell’Universo Cinematografico Marvel. Menzione speciale per Kathryn Hahn.

Fran Lebowitz – Una vita a New York – Netflix

Martin Scorsese e Fran Lebowitz, insieme. Ecco, già questo dovrebbe essere abbastanza. Il regista dei registi e la scrittrice/intellettuale/umorista raccontano New York. Anzi, di più: da prototipo di newyorkesi autentici, raccontano la Grande Mela in tutta la sua gloria in un progetto pieno di ironia intelligente, con riferimenti incrociati alla storia cinematografica, letteraria e personale, pieno zeppo di informazioni e opinioni. Con Fran che spesso si lamenta come solo lei sa e può, mentre Marty lavora come suo hype man e maestro di cerimonie: ne esce una sorta di saggio vivente sugli alti e bassi della vita urbana e, soprattutto, una sfilza di chicche, intensificate dalla situazione pandemica. Fran, insegnaci la vita.

The Undoing – Le verità non dette – Sky e NOW

Da Big Little Lies in poi, il nome di David E. Kelley è una garanzia, soprattutto quando sguazza nel mondo dei ricchi ed esageratamente belli con segreti terribili. Che poi è il territorio che Nicole Kidman attraversa con il suo passo ultraterreno meglio di chiunque altro. Aggiungiamoci anche Hugh Grant, che regge sulle spalle tutta l’ambiguità alla base di questo thriller psicologico/family drama, e il folgorante debutto internazionale della nostra Matilda De Angelis. Non vi basta? Per i feticisti del genere (come noi), il guardaroba-porn (i cappottini in palette autunnale!) di Nicole e l’house-porn (gli appartamenti da sogno dell’Upper East Side e le splendide beach house di Long Island) fanno il resto. Certo, tutto questo mette in secondo piano quello che i detrattori criticano di The Undoing (e sul finale tocca pure essere d’accordo con loro). Ma chissenefrega: quanta meraviglia!

Speravo de morì prima – Sky e NOW

Quel fatalismo indolente e romanesco che è già nel titolo, l’approccio überpop, l’eroe (un Pietro Castellitto che è più Totti di Totti, perché riesce a coglierne l’essenza, ben oltre la questione didascalica della somiglianza fisica), il villain (lo Spalletti toscano-scespiriano di GianMarco Tognazzi), la regia d’autore di Luca Ribuoli che inventa, mixa, improvvisa. Tra commedia all’italiana e dramedy esistenziale, la serie tratta dalla biografia del leggendario ex numero 10 giallorosso fa la scelta giusta, e forse l’unica possibile: leggere l’ultimo anno e mezzo di carriera del Capitano attraverso il patrimonio popolare e l’ironia di Totti. E funziona, ammazza se funziona. Regalandoci anche una clamorosa gallery di supporting: su tutti, il favoloso Antonio Cassano di Gabriel Montesi. Pure lui più vero del vero.

Anna – Sky e NOW

L’autore (anche cinematografico) nato con Il miracolo, soggetto originale, è riconfermato da questo adattamento “presso sé stesso” (il romanzo Anna era uscito nel 2015). Niccolò Ammaniti è ormai una certezza nel nostro panorama audiovisivo, anzi di più: con due soli titoli, ha dimostrato di essere tra i più bravi di tutti. Qui alza la posta, e stravince: la sua distopia post-apocalittica (ma luminosissima e vitale) non assomiglia a nient’altro, anche se ha dentro echi di tanto cinema e letteratura passati. Il cast è glorioso, a cominciare dai giovani protagonisti. Emozione e tensione non si allentano mai. Al momento, LA serie italiana dell’anno.

Tenebre e ossa – Netflix

Se non sapete cos’è il “Grishaverse”, e cioè l’opera dell’autrice fantasy statunitense di origini israeliane Leigh Bardugo, vi basterà guardare una puntata di Tenebre e ossa per trovarvi completamente immersi in questo fantasy atipico, a metà tra steampunk e Russia imperiale. L’adattamento tv by Eric Heisserer (nominato agli Oscar nel 2016 per la sceneggiatura di Arrival, diretto da Denis Villeneuve) riesce addirittura a migliorare l’idea e il materiale originali. Certo, il tiro è alto (il budget pure), c’è una componente derivativa, ma i creatori lo sanno, si divertono e non fanno ma più di quello che riescono a gestire. L’eroina è un archetipo della letteratura young adult: orfana ed emarginata, si trova al centro della storia quando scopre di avere un potere unico che può sconfiggere un’oscurità apparentemente infinita chiamata Ombra. E nel frattempo diventa il vertice di un triangolo amoroso tra un affascinante ma inquietante generale (Ben Barnes) e il migliore amico d’infanzia. Senza dubbio la miglior serie Netflix dell’anno finora.

The Underground Railroad – Amazon Prime Video

Il premio Oscar (per Moonlight) Barry Jenkins adatta il potentissimo romanzo di Colson Whitehead, Pulitzer per la narrativa nel 2017. E quello che sembrava impossibile da tradurre in immagini diventa una miniserie epica, un pezzo di cinema (perché questo è) difficile da vedere, una sinfonia audiovisiva che strazia e commuove. L’ucronia in cui due schiavi (la protagonista Thuso Mbedu è incredibile) riescono a fuggire dalla piantagione dove raccolgono il cotone in Georgia grazie a una ferrovia sotterranea è molto più di una lezione di Storia alternativa: è un canto appassionato contro l’ingiustizia razziale e il suprematismo bianco, una visione oggi più che mai necessaria.

Master of None – Istanti d’amore – Netflix

Dopo le (stupidissime) accuse di molestie, Aziz Ansari è scomparso per tornare, sempre in forma occulta, con la terza stagione della “sua” serie. Di cui però, a parte una fugace apparizione, resta solo il regista (e che regista). Ma questa, in fondo, non è davvero una terza stagione. È, più che altro, una variazione sul tema Master of None, un detour à la Scene da un matrimonio dato in mano all’amica Lena Waithe e alla di lei moglie (bravissima) Naomi Ackie. Quadri di vita coniugali (e successiva separazione) bellissimi e struggenti, una puntata dura e profonda (quella sulla tribolatissima fecondazione assistita) e un finale perfetto.

Omicidio a Easttown – Sky e NOW

Un vanity project di Kate Winslet? Certo che sì. Il tipico ruolo che pare pensato per andare a premio? Anche. Ma Omicidio a Easttown (as usual meglio il titolo in inglese: Mare of Easttown, dove Mare è il soprannome della protagonista) è pure un thrillerone coi fiocchi. Certo, il murder mystery e le dinamiche tra i poliziotti (insieme a Winslet c’è un ottimo Evan Peters) ricordano da vicino Broadchurch, True Detective e Top of the Lake. Già visto? Sì, ma funziona tutto a partire dall’interpretazione clamorosa di Kate nei panni di una donna spezzata dalla vita, come la cittadina di miserabili in cui, giorno dopo giorno, cerca di sopravvivere. Peccato che la sua performance abbia fatto meno rumore del suo “no” al ritocco della pancetta in una scena di sesso. Ah, c’è pure un Guy Pearce d’annata.

Loki – Disney+

Da cattivo a eroe, per di più titolare di una serie. Ma Loki non era morto in Infinity War? Sì, qui però ne viene recuperata una variante che, nel pasticcio spaziotemporale di Endgame, si era impossessata del Tesseract ed era riuscita a fuggire. Segue cattura immediata da parte della Time Variance Authority, incontro con l’agente Mobius M. Mobius (Owen Wilson) e nomina a consulente (non vi diciamo per fare cosa). E così la serie sul dio dell’inganno, interpretato ancora una volta da un Tom Hiddleston (who else?) on fire, diventa un mix tra Doctor Who, Rick & Morty, un simil-procedurale e un buddy movie, ma soprattutto una revisione psicologica del villain più cool e divertente che il Marvel Cinematic Universe abbia mai prodotto. E ad annunciare la seconda stagione ci ha già pensato il finale della prima.

L’assistente di volo – Sky e NOW

Una black comedy a tinte thriller o un thriller dai risvolti da dark comedy, scegliete voi. Ma anche un drama sulla dipendenza, sul trauma e sul suo superamento, che però mantiene sempre il passo leggero del cliché comico da cui parte: una notte da leoni. Quando si sveglia nel letto di una stanza d’hotel a Bangkok, l’hostess “incasinata” Cassie trova accanto a sé il corpo senza vita dell’uomo con cui ha fatto serata. Che cosa è successo? Per noi LA serie dell’estate, un po’ come i gialli da leggere sotto l’ombrellone, che sono intelligenti ma non impegnano. E anche il titolo che ha trasformato Kaley Cuoco da diva della sitcom The Big Bang Theory a attrice e produttrice stimatissima dalla Hollywood che conta (e non solo per il conto il banca).