Dietro le quinte di 'X Factor 12' con il direttore artistico Simone Ferrari | Rolling Stone Italia
Interviste

Dietro le quinte di ‘X Factor 12’ con il direttore artistico Simone Ferrari

Viaggio nel backstage del talent, tra una chiaccherata con la mente creativa dello show e gli scatti (in esclusiva per 'Rolling Stone') di Federica Belli, vincitrice della 3a edizione di 'Master of Photography'.

Simone Ferrari nel backstage di X Factor - Photo by: Federica Belli (Master of Photography) ©SkyItalia

Quando ce ne stiamo sbracati sul divano a guardare X Factor in super HD, a volte diamo quasi per scontati gli effetti speciali e le coreografie assurde che si susseguono in pochi minuti per ogni concorrente come se niente fosse, un lavoro mostruoso e fondamentale per connotare la forte identità di un programma che fa della sua estetica e della cura del dettaglio un marchio di fabbrica. Un lavoro talmente perfetto che sembra impossibile che possa nascere tutto dal frutto della mente di una sola persona e del suo team, tutti esseri umani in carne ed ossa proprio come noi.

Sembra impossibile, ma invece è la realtà: tutto ciò che ci intrattiene e sbalordisce durante ogni puntata risponde al lavoro di Simone Ferrari, il nuovo direttore artistico di X Factor. Il giovane regista di grandi show è una delle novità fondamentali di quest’anno e nonostante abbia solo 31 anni, Ferrari è già uno degli showmaker più affermati in Italia e nel mondo, con un curriculum che vanta eventi giganteschi come la cerimonia di chiusura degli Asian Aimag Games, le Olimpiadi d’Oriente e dal 2013 ricopre il ruolo di direttore creativo per la Balich Worldwide Shows di Marco Balich, azienda leader mondiale del live entertainment. Abbiamo fatto una chiacchierata con Simone, per conoscere meglio il suo lavoro e scoprire quali sorprese ci riserverà nel corso delle prossime puntate di X Factor. E vi mostriamo anche alcuni scatti esclusivi di backstage che mostrano il lavoro di Ferrari e del suo team, realizzati da Federica Belli, talentuosissima 19enne che ha vinto la 3a edizione di Master of Photography e ora lavora in Fabrica, la factory di Oliviero Toscani.

Come si fa a soli 31 anni a diventare uno dei più bravi al mondo nel tuo mestiere che mi sembra una giungla piena di gerarchie da rispettare prima di arrivare al comando?
Io mal sopportavo l’idea di dover fare la gavetta che non è sempre obbligatoria come tutti dicono, ho rifiutato la dinamica del “fai prima un po’ di fotocopie” e mi sono subito buttato in situazioni che sapevo sarebbero state stimolanti e in cui avrei potuto esprimere subito un’opinione che avevo urgenza di esprimere.

La dicitura corretta della tua professione è “Regista di spettacoli dal vivo”, che mi sembra una cosa di una responsabilità enorme, non ti viene l’ansia?
In effetti è un po’ maniacale come professione, la verità è che ho a fianco dei professionisti di una qualità tale che mi fanno sentire tranquillo e che oltre a supportarmi, spesso mi guidano anche.

Come ti trovi in un contesto come X Factor?
La dimensione televisiva richiede un sacco di compromessi e una enorme soglia di sopportazione agli stress. Per esempio abbiamo solo sei giorni per preparare tutto, il tempo è pochissimo per la portata di quello che portiamo sul palco, quindi passo la puntata stringendo la sedia e visto che, come ti dicevo, è un lavoro maniacale, penso tutto il tempo alle cose che avrei potuto rifinire meglio.

Una cosa che mi incuriosisce tantissimo è il processo creativo, non riesco a immaginare come si sviluppa. Ti vengono delle immagini in testa prima di andare a dormire e corri ad appuntartele, oppure fai delle prove come una band, come funziona?
Ho due modi complementari di approcciarmi al processo creativo, uno è l’estemporaneità e l’ispirazione: ho un’idea e me l’appunto ovunque, sono pieno di immagini salvate e di note con quello che potrebbe essere un incipit di qualcosa. L’altro è la quotidianità, un lavoro continuo molto più “da ufficio”, il classico metodo che serve per continuare a stimolare la creatività e l’ispirazione che non tutti i giorni può essere sempre uguale.

Mentre preparavo questa intervista stavo ascoltando la colonna sonora di Suspiria di Luca Guadagnino composta da Thom Yorke che mi ha fatto venire un sacco di immagini in mente. Ho pensato che il tuo lavoro è una figata anche perché puoi letteralmente trasformare tutto quello che ti ispira in qualcosa di concreto per un evento. Cosa stai ascoltando ultimamente?


Ma guarda, ovviamente ascolto davvero di tutto, faccio prima a dirti gli ultimi ascolti su Spotify: XxxTentacion, Spiritualized, Damon Albarn, Cosmo Shaldrake. Poi con X Factor mi confronto con tantissima musica che di base non ascolterei, tipo Ariana Grande non rientra esattamente nel mio genere di ascolti, però mi lascio ispirare anche da quello, in particolare mi appassiona e mi ispira molto il livello di produzione che c’è dietro ai super artisti pop e i team che hanno dietro.

Puoi dirmi qualche artista con cui vorresti collaborare?
Tra quelli che vorrei usare come colonna sonora dei miei lavori per esempio ci sono i Bark Psychosis, oppure alcune cose super cinematografiche di Woodkid o i Justice. Rimanendo in Italia invece il disco che mi ha ispirato di più negli ultimi anni è DIE di IOSONOUNCANE che ha dentro moltissime immagini, suoni e colori di una terra.

Cosa dobbiamo aspettarci nelle prossime puntate di X Factor?
Ci saranno molte opening che utilizzano i ragazzi e la loro voce in una maniera molto interessante e corale, poi stiamo preparando una finale davvero incredibile anche se purtroppo non posso dirti niente.
In generale cercherò davvero di mischiare discipline differenti e di far dialogare l’arte con la musica. Per esempio in quarta puntata ci sarà una opening dove la danza e la musica lavoreranno insieme: ho invitato Germaine Acogny, che è una danzatrice contemporanea e una coreografa africana di settantadue anni che per me è fonte di ispirazione continua, ha portato la danza contemporanea in Africa. Un esperimento di questo tipo in prima serata su Sky è davvero il tentativo di fare qualcosa fuori dal comune. Questo è l’obiettivo di quest’anno.

Senti, ma tu hai voce in capitolo riguardo alle assegnazioni settimanali ai concorrenti?
Lavoro molto con il direttore musicale Fabrizio Ferraguzzo, con cui mi trovo veramente bene e condivido quasi la totalità delle scelte che fa. Sebbene Sky sia una tv generalista, ormai c’è uno stimolo interno che porta a produrre contenuti alti, sofisticati che è difficile riscontrare in altri posti.

È una domanda un po’ stronza, ma ci sono alcuni concorrenti con cui ti viene più facile e stimolante lavorare?

Ogni categoria ha degli elementi interessanti con cui si può lavorare in maniera davvero stimolante, anche perché ciascuno ha una particolare dote e originalità espressiva che li caratterizza. Bisogna anche lavorare sui loro limiti in modo da renderle delle doti, anche perché questo è anche un po’ il senso del programma per loro.

Come si svolge di preciso il lavoro con loro?
Passo con loro molto tempo in sala prove, insieme ad Aaron Sillis che è il coreografo, con cui lavoriamo sulla loro fisicità insieme ai danzatori. Più che una prova è proprio un workshop, in cui cerchiamo di arrivare insieme a loro a fargli esprimere qualcosa. Poi c’è tutta la fase di styling, che facciamo con Nicolò Cerioni, anche qui l’obiettivo è di lavorare insieme a loro per fargli esprimere al meglio le loro individualità. Infine c’è tutto un lavoro che si svolge sul palco. Passo moltissimo tempo con i ragazzi e insieme a tutto il team creativo, oltre a quelli già citati ci sono Carolina Stamerra Grassi che è la direttrice creativa dell’area grafica, Lorenzo de Nicola, Luigi Antonini alla regia, lo scenografo Luigi Maresca e il light designer Ivan Pierri.

E invece con i giudici?
Con loro ho condiviso le traiettorie artistiche a cui ho pensato per ogni concorrente. Non so quanto lo noterà il grande pubblico, ma ci sarà un fil rouge per ognuno di loro nel corso delle puntate. Questo è il frutto di un lavoro di ricerca visiva e di stile che poi ho cucito su ognuno di loro in accordo con i giudici, perché poi è fondamentale che le scelte musicali siano coerenti.

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Il racconto per immagini di Simone Ferrari nel backstage di ‘X Factor’ è stato realizzato in esclusiva per Rolling Stone da Federica Belli, vincitrice della 3a edizione di Master of Photography, il primo talent show europeo dedicato alla fotografia, realizzato dallo Sky Arts Production Hub (il polo Sky di produzione europea dedicato alla creazione di programmi sull’arte e di contenuti artistici culturali rivolti ai 21 milioni di abbonati in Italia, Germania, Austria, Irlanda e Regno Unito). La quarta edizione andrà in onda su Sky Arte in 5 paesi nel 2019: dal 23 ottobre fino al 25 novembre sono aperte le iscrizioni sul sito www.masterofphotography.tv. I concorrenti saranno selezionati, tra fotografi professionisti e amatoriali, e avranno la possibilità di dimostrare le proprie competenze davanti a una giuria internazionale. In palio il titolo di miglior talento europeo della fotografia e il premio più alto al mondo per un concorso fotografico, pari a 100.000 euro. Potete vedere gli altri scatti di Federica sul suo sito e sul suo profilo Instagram.