Il finale di ‘LOL – Chi ride è fuori’: perché sì/perché no | Rolling Stone Italia
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Il finale di ‘LOL – Chi ride è fuori’: perché sì/perché no

Dalla coppia (a sorpresa) Elio-Frank Matano all’eliminazione (contestatissima) di Caterina Guzzanti, il meglio e il peggio delle ultime puntate dello show cult di Amazon Prime Video

Il finale di ‘LOL – Chi ride è fuori’: perché sì/perché no

Il selfie finale di ‘LOL – Chi ride è fuori’

Foto: Prime Video & Amazon Studios

Perché sì: La coppia Elio-Frank Matano

Elio che insegue Frank Matano perché, dopo ore di coglioni sfranticati, vuole deliberatamente farlo fuori resterà “una pagina di grande tv” (no: di grande piattaforma). Prima di LOL – Chi ride è fuori, nessuno aveva mai saputo usare il microfono da karaoke cinese meglio di lui, raggiungendo vertici metal-psichedelici mai toccati prima. Ma è l’alchimia creatasi, a sorpresa, tra il frontman delle Storie Tese e l’ex youtuber ad aver animato il finale. Creando una buddy couple perfetta. Uno spin-off à la The Falcon and the Winter Soldier con solo loro due protagonisti, please.

Perché no: Il ritmo che scema

Che bei tempi quando tutti i concorrenti di LOL erano in gara (tipo quattro ore fa): ti giravi e c’era un Lillo che si sparava le pose. Non facevi in tempo a ridere ed ecco Elio versione tip-tap, Caterina Guzzanti cassiera al supermercato e Frank Matano che… be’, faceva Frank Matano, ma sempre correndo come Forrest Gump. Non è che le intuizioni manchino nel finale, anche se c’è più stanchezza da parte di tutti e le reazioni non sono brillanti come nelle prime ore. Il problema è proprio l’uscita dei concorrenti uno a uno: meno gente = ritmo che necessariamente cala e clima frizzantino che piano piano si spegne. E anche chicche come Barbie Tris di Primi, il cesso a pedali e il doppiaggio by Lillo e Ciro fanno meno wow.

Perché sì: La consacrazione di Lillo

Come Lillo non c’è nessuno. “Scoppiato” (come spesso è già accaduto) dal sodale Greg, in LOL trova una dimensione nonsense tutta sua che ruba la scena: vedi, negli episodi finali, il numero nei panni del mentalista che “solleva” cestini della monnezza e svuota scatole di kleenex. Tra occhi strabuzzati per non esplodere in una risata e tormentoni self-made, il nostro da gregario diventa il vero leader del gruppo: alla fine tutti dicono «Sono Lillo!», da Angelo Pintus che lo imita in versine Daft Punk a Fedez che gli presta la tenuta streetwear. Lanciamo ufficialmente l’hashtag: #JeSuisLillo, da spalla a star.

Perché no: L’eliminazione di Caterina Guzzanti al fotofinish

Caterina Guzzanti è la regina indiscussa di LOL. Non solo perché ha tirato fuori personaggi mortali (vedi l’ultimo, la Miss Italia che ha letto «entrambi I promessi sposi»), ma anche perché a farla ridere non c’è riuscito praticamente nessuno. E non era questo il punto di LOL – Chi ride è fuori? Quindi la sua eliminazione al fotofinish attaccandosi a qualche cavillo del regolamento (si è buttata nella mischia un po’ meno degli altri e ha eliminato meno persone, dicono) è chiaramente un modo per superare un’impasse nel finale. Non ce ne voglia Ciro, ma Cate rules.

Perché sì: Le donne che comandano

Il trionfo mancato di Caterina Guzzanti è la prova schiacciante di una verità incontrovertibile: le donne sono le vere vincitrici di LOL, se non della comicità corrente in generale. Resistono di più, hanno più inventiva, si adattano a qualsiasi ruolo e situazione. Non solo Caterina: anche Michela Giraud, forse la vera rivelazione per la platea generalista, e Katia Follesa, veterana che si è vista altrettanto scippare la vittoria, la compagine femminile è stata fortissima. Go, girls!

Perché no: Perché alla fine eravamo stanchi come (e più di) Mara Maionchi

Alla fine, ammettiamolo, non ne potevamo più: troppi finali, troppe regole spuntate fuori a caso, troppo stallo che non portava da nessuna parte. E zia Mara, scoglionatissima anche lei, è diventata il nostro animale guida: «Facciamoli fuori tutti», ché abbiamo riso abbastanza, dobbiamo caricare la lavastoviglie. Note per la seconda stagione (perché di sicuro ci sarà): un’ultima puntata più epica non guasterebbe, grazie.