‘Total Records’: la storia della grafica musicale cover per cover | Rolling Stone Italia
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‘Total Records’: la storia della grafica musicale cover per cover


1987, ‘Yo! Bum Rush the Show’. Glen Friedman fotografa la rivoluzione black dei Public Enemy



1987. Def Jam Recordings mette sul mercato Yo! Bum Rush the Show, il primo album di un gruppo hip hop newyorkese, i Public Enemy. L’America del 1987 era l’America di Ronald Reagan: ultra-liberale, edonista e incapace di affrontare il problema delle comunità afroamericani, schiacciate dal razzismo, dalla violenza della polizia e dalla povertà diffusa. 



Studenti della classe media, i Public Enemy si formano proprio come forma di reazione a questa situazione apparentemente immutabile: l’idea è quella di riportare l’hip hop alle sue radici politiche, prima che mutasse per arrivare in tutte le radio. «Siamo per la giustizia per i neri, autosufficienza, controllo della comunità», diceva Chuck D. «Non siamo anti-niente, ma siamo legati alle nostre radici». Il rap, insomma, come dichiarazione politica e scelta rivoluzionaria.



La copertina è frutto della collaborazione con un fotografo altrettanto radicale, Glen Friedman. «Sapevo che questa copertina era come la prima copertina dei Clash», dice il fotografo nell’ultima puntata di Total Records: storia di una copertina, la serie di ARTE in italiano dedicata alla storia della grafica musicale. «Mi piaceva la loro radicalità politica, volevo farne parte». Potete vedere la puntata in cima all’articolo.

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