«Due cose porto nel cuore, Genova e il Genoa». Non sono le parole di un tifoso qualunque, ma di quello che è passato alla storia con il soprannome di The Voice: Frank Sinatra.
Il legame tra “la voce” del Novecento e la Superba potrebbe non essere noto ai più. Il padre di Sinatra era infatti siciliano, ma è attraverso la madre che si stabilisce anche un legame con il Nord Italia: Natalina Maria Vittoria Garaventa (ma una volta emigrata in America con il marito, tutti la chiameranno Dolly) era di Lumarzo, paese dell’entroterra genovese non distante da Genova.

Foto: press
Ed è proprio per questo se Sinatra, nato a Hoboken, conservò per tutta la vita un legame fortissimo, per quanto in un certo senso immateriale, con il capoluogo ligure, la sua cultura e il suo cibo. Celebri le sue mangiate da Zeffirino, storico locale genovese in cui si abbuffava di pasta al pesto. E anche, nonostante sembri che non ne avesse mai vista una partita, il suo amore per il Genoa, che espresse anche al paroliere cittadino Giorgio Calabrese, nel corso di un incontro a Nashville, Tennessee.
È per celebrare questo legame tra Genova e uno dei grandi della musica che, ieri pomeriggio, lo stadio Luigi Ferraris di Genova in cui si disputava l’incontro di Serie A contro l’Inter è stato riempito dalla voce di PierC, che ha omaggiata Sinatra cantando la sua My Way nella “sua” Genova.

Foto: press
Proprio il 12 dicembre è stato il 110° anniversario della nascita di Sinatra. E chiudiamo con un’altra chicca: leggenda narra che l’artista lasciò scritto nel suo testamento che avrebbe voluto essere sepolto con una cravatta rossa e blu al collo…












