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Marco Belinelli ci racconta delle due volte (di fila) in cui ha visto “Space Jam”

Ogni mese il cestista ci racconterà qualcosa sul mondo intorno al campionato di basket più famoso del mondo. Oggi ci racconta di quella volta che ha fatto scoppiare a ridere Michael Jordan e del film cult del 1996
Marco Belinelli, foto di Vincenzo Schioppa/NSSMag

Marco Belinelli, foto di Vincenzo Schioppa/NSSMag

Bentornati nella mia bella rubrica!
Scusate non sono molto costante e so che scrivervi una volta al mese è poco ma in compenso non rilascio nemmeno tante interviste quindi qui potete leggere un po’ di chicche.
Per esempio… finalmente posso dirvi che Michael Jordan è venuto a vedere le nostre partite.
Non si sa mai prima quando arriverà e quanto si fermerà. Ma la sua presenza si sente eccome! Si siede in fondo alla panchina.
Pensavo: “Dopo 10 anni di NBA non mi emozionerò più di tanto, sono un veterano” e invece… giocare sapendo che MJ ti sta guardando fa tremare le gambe.
Quando vai in panchina ti dà il 5, si alza e si avvicina per darti consigli. Sembra tutto un sogno all’inizio.
Io mi ricordo che da bambino rimanevo sveglio la notte insieme a mio fratello Enrico per vederlo giocare, un dio sceso sulla terra.
Quando uscì Space Jam avevo 10 anni e andai a vederlo al cinema di San Giovanni in Persiceto. Pagai il biglietto per una sola visione ma rimasi in sala anche alla fine e lo guardai 2 volte. Ero sempre incantato dai suoi movimenti dalla sua elevazione. Quando tornavo a casa prendevo la palla e iniziavo a giovare in cortile con il canestro che mio nonno mi aveva cementato al muro. Cercavo sempre di schiacciare anche se ero alto un metro e una lattina (di Sprite, ovvio! ahahah)
Sono passati 20 anni da allora e adesso mi trovo MJ che mi guarda mentre gioco, proprietario della squadra per cui gioco. Incredibile.

Qualche settimana fa durante la partita con i Knicks ho sentito fastidio a un adduttore quindi tra il primo e il secondo tempo, prima di rientrare sono andato nella sala delle terapie per fare un po’ di trattamento.
Entro e lui è lì. Io lo saluto, lui mi guarda e mi dice: “Non pensavo che voi italiani foste così deboli e lenti” con un ghigno sul viso.
Io lo guardo e gli rispondo: “Lenti sì, ma molto furbi!”
È scoppiato a ridere e mi ha risposto:”Tranquillo Marco, ti ho preso per come tiri non per farti difendere!”
È per episodi come questo che mi sento una persona fortunata con possibilità fuori dal comune.

A proposito di Space Jam: avete visto che è uscito il video sul ritorno dei Monstar? Blake Griffin e Jimmy Butler li conosco bene. Con Jimmy ho giocato a Chicago, quando era un giovane timidissimo ma con un talento impressionante. Sapevo avrebbe fatto una grande carriera. Solo che io avrei aggiunto un personaggio che sembra disegnato apposta per stare un in cartoon: Kawhi Leonard.
Con quelle mani farebbe delle vere e proprie magie anche in un film!

Vi saluto e ci ritroviamo qui il mese prossimo!
Beli

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