Dopo Barcellona - Psg, ecco le rimonte più epiche nella storia dello sport | Rolling Stone Italia
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Le rimonte più epiche nella storia dello sport

Dopo l'incredibile remuntada del Barcellona di Messi contro un incredulo Paris Saint Germain, abbiamo collezionato alcune fra le rimonte più indimenticabili di sempre: dai Cavs di LeBron James a quel famoso Milan-Liverpool...

Il capitano del Liverpool Steven Gerrard con la Champions League dopo l'incredibile finale vinta contro il Milan nel 2005. Foto di liewig christian/Corbis via Getty Images

Il capitano del Liverpool Steven Gerrard con la Champions League dopo l'incredibile finale vinta contro il Milan nel 2005. Foto di liewig christian/Corbis via Getty Images

Scorrendo la timeline di Twitter nelle ore seguenti alla partita del Barcelona contro il Paris Saint Germain, tra i meme che rimbalzavano, tra gli high lights e le esultanze più folli della nottata catalana, tra il dito di Di Maria e quello (medio) di Mathieu, ho letto un semplice messaggio: “My year is done”. Quattro parole di un anonimo appassionato che come tanti, compreso il sottoscritto, era tra lo stupito, l’incredulo e l’allibito. La pazzesca partita di mercoledì è stata una vera manna per un addicted di sport e di imprese epiche; e solo nell’ultimo anno – personalmente – mi sono esaltato per ben 3 “come back” leggendari e poco pronosticabili, che compaiono nella (non esaustiva) delle più incredibili rimonte della storia. Ne abbiamo scelte alcune, come quella recentissima, nel baseball dei Chicago Cubs contro i Cleveland Indians, che è stata citata anche dal blaugrana Rakitic ieri alla fine del match del Camp Nou, ne abbiamo tralasciato alcune minori del calcio (per tutte anche per l’incredibile commento in portoghese, vale Angola – Mali della Coppa d’Africa del 2010 ) e altre di un altro tempo (1927!) oppure altre di un tempo più recente (American’s Cup di vela).

Golden State Warriors – Cleveland Cavs, finali NBA 2016
Nell’NBA – nelle serie al meglio delle sette partite è difficilissimo rimontare e pareggiare se si è in svantaggio per 1 a 3, diventa poi praticamente impossibile vincere l’eventuale gara 7, la bella. Prima del 2016, mai nella storia delle finali era accaduto questo evento. E invece i Cavs di LeBron James hanno compiuto l’impresa andando a vincere l’ultima partita fuori casa. Per chi ama il basket le finali dello scorso giugno sono state davvero qualcosa di unico, amazing. In quelle sette partite c’è stato di tutto, la serie di finale del 2016 è stata una storia nella storia, una finale già di per se affascinante e leggendaria perché i Warriors avevano finito il campionato con il record di vittorie (superando i Bulls di Michael Jordan…) e perché LeBron a Cleveland ci era tornato da un anno con l’unico intento di portare un titolo professionistico di sport in Ohio, cosa mai accaduta dal dopoguerra a oggi. Potrei parlare ore di quelle sette partite, anche se per descriverle basterebbe la stoppata di James in gara 7. Ma vi prego, prendetevi mezzora e godetevi questo mini film

Milan – Liverpool, finale Champions League 2005
Un po’ come la semifinale di Italia- Germania dei Mondiali 2006 o la finale dei Mondiali di Usa 94, la finale di Champions League del 2005 mi è rimasta particolarmente impressa. Una delle più frastornanti partite della storia del calcio ai massimi livelli, di sicuro fino al gol di Sergi Ramos era LA partita più incredibile di sempre. Di ricordi, senza guardare You Tube, di quel Milan – Liverpool ce ne sono a iosa: il gol di Maldini (!), la perfetta partita del Milan nei primi 30 minuti, l’incredibile inizio di secondo tempo, gli occhi di Gerrard trascinatore di un Liverpool sulle gambe dopo la risalita, lo sguardo spoglio di Kakà e di Sheva, l’amico che è li e si sente male dalla tensione- con tanto di ambulanza della mezza luna – perdendo i rigori finali, il ballo di Dudek e dopo, le facce mostrificate di vittoriosi e vinti. Un’incredibile pagina di sport per la mia generazione.

New England Patriots – Atlanta Falcons, Super Bowl 51 2017
La partita giocata quest’anno al Super Bowl di Houston ha visto una risalita – pari ad un Everest – che non ha paragoni nella storia dello sport ai massimi livelli (contando quindi solo gare ad eliminazione diretta o finali). Ma dopo quello che hanno fatto Messi e compagni, complice un po’ di europeismo (il nostro è il vero football..), quella del Super Bowl dello scorso 6 Febbraio potrebbe passare alla storia come la seconda rimonta più incredibile di sempre. Contro gli Atlanta Falcons, i favoriti New England Patriots di Tom Brady all’intervallo erano in svantaggio di 18 punti, nell’ora e mezza seguente Lady Gaga e milioni di persone hanno assistito all’imprevedibile: una rimonta (la più grande in termini numerici) unica nella storia dell’NFL. Per metà del match Atlanta meritava di essere davanti, però, quello che è successo a partire dagli ultimi 300 secondi dalla fine del match è stato qualcosa unico e – complice un errore imperdonabile dei Falcons – Brady e i suoi hanno prima portato la partita ai supplementari (per la prima volta si è giocato un over time nella finalissima) e poi hanno terminato l’impresa andando a prendersi il Trophy, e oltre a vincere, Tom Brady si è definitivamente sistemato in una lussuosa stanza nella “casa degli immortali” dello sport.

Gino Bartali, Tour de France 1948
E’ probabile che il 90% di chi sta leggendoci ora nel 1948 non fosse ancora nato. Ma neanche lontanamente. Però nel 1948 Gino Bartali compì una vera e propria storia epica. Bartali era il ciclista del popolo e già un campione prima della seconda guerra mondiale, durante la follia del conflitto non si gareggiò ma lui in bici ci andò comunque, compì decine e decine (se non centinaia) di chilometri al giorno trasportando documenti, materiali e informazioni per la Resistenza partigiana. Finita la guerra, e dopo aver vinto il giro della rinata Italia, nel 1948 in pieno clima di guerra civile Bartali realizzò la rimonta delle rimonte della storia del ciclismo: la mattina del 15 luglio partì con uno svantaggio dal capo-classifica di 21 minuti, ma con una prova incredibile staccò gli avversari arrivando al traguardo ben venti minuti prima di tutti i rivali.

Chicago Cubs – Cleveland Indians, World Series 2016
Lo scorso anno lo sport USA ha visto due incredibili come back, quello dei Cavs e di LeBron James e quello dei Chicago Cubs di basebal nelle World Series dello scorso novembre. Quello dei Cubs è stato un trionfo storico arrivato dopo 71 (settantuno!) anni d’attesa e giocando la serie finale al meglio delle 7 partite da quasi favoriti ma ritrovandosi sotto per 1 a 3 per poi fare la remuntada andando a vincere gara 7. Sotto di due partite per i Cubs si sprecavano i riferimenti al malocchio (Curse) che dal 1945 affliggeva la storica franchigia dell’Illinois: la storia popolare racconta che il tifoso William Sianis venne cacciato durante gara 4 delle World Series del ’45 a causa dell’insopportabile odore dell’animale – una capra – che si era portato allo stadio, William se ne andò oltre modo furibondo dichiarando “I Cubs non vinceranno mai più”. Oltre l’(impossibile) impresa meramente sportiva…

Tracy McGrady in Houston Rockets – San Antonio Spurs 2004
T-Mac era un signor giocatore di basket, uno di quelli che potenzialmente, nella NBA di inizio millennio era tra quelli accreditati a prendere l’eredità di Michael Jordan. T-Mac non ha vinto un anello, non è stato un MVP, non ha dominato la Lega come avrebbe potuto (magari bastava avere solo un pizzico della cazzimma che aveva un altro della sua generazione, Allen Iverson) ma noi tifiamo perché la sua impresa, 13 punti in 35 secondi, sia il suo biglietto di ingresso nella Hall Of Fame. Di sicuro è la prova individuale – all’interno di un contesto di gioco di squadra – più insensata della storia. Bastano solo 35 secondi, quindi godetevi il video

Andre Agassi – Dimitri Medvedev, finale Roland Garros 1999
Per chiudere, citiamo una partita di Tennis del secolo scorso, 1999, Parigi, finale del Roland Garros. Andre Agassi è sotto di 2 set contro l’avversario Medvedev, complice un’interruzione per pioggia, il match riprende e inizia una rimonta incredibile che culminerà al quinto set con la vittoria di Andre. Un match descritto superbamente in uno dei capitoli di “Open” la sua bellissima autobiografia.

Vi lasciamo con la poesia che Agassi ha letto la notte prima della finale, prima di addormentarsi

“Molto perdemmo, ma molto ci resta: noi siamo la forza più che ne’ giorni lontani moveva la terra e il cielo: noi, s’è quello che s’è: affraliti dal tempo e dal fato, ma duri sempre in lottare e cercare e trovare né cedere mai”

(Ulisse di G. Pascoli)