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Il Risiko di Mino Raiola

Come ogni estate, l’agente italo-olandese monopolizza la finestra di calciomercato. Quella del 2017 non fa eccezione

Il Risiko di Mino Raiola

“Da oltre 20 anni serviamo giocatori e atleti professionisti, allenatori, club e agenti sportivi. Maguire ha lavorato su più di 400 trasferimenti calcistici nazionali e internazionali”. Qui riassunta in una riga la missione di una delle società di Mino Raiola, 49enne super agente calcistico italo-olandese, che da anni fa parlare di sé quasi quanto gli atleti che rappresenta: Ibrahimovic, Pogba, Balotelli, e Donnarumma, insomma il meglio che il pallone possa offrire. Maguire Tax & Legal, sede ad Amsterdam, offre consulenze fiscali, legali e contabilità, ma soprattutto si occupa di gestire questi aspetti prima, durante e dopo i trasferimenti dei calciatori.

Alcuni eccessi dell’uomo Raiola: in primis non è da tutti utilizzare il cognome di Jerry Maguire, lo spietato procuratore sportivo interpretato da Tom Cruise in un film da Oscar (1996) per rappresentare la propria società. Ma a interessare è soprattutto il “più di 400 trasferimenti in 20 anni”, un numero che in parte ci racconta del giro d’affari dell’agente. Decisamente elevato, se consideriamo le commissioni milionarie che Raiola è stato in grado di guadagnare per singoli trasferimenti, anche se va fatta una precisazione. Maguire è “partner diretto di Pro Agent”, una società olandese che vanta l’affiliazione di circa 50 intermediari. Non è dato sapere se tutte le transazioni siano state effettuate da Raiola, ma essendo la sua società (l’altra è Sportman con sede a Montecarlo) abbiamo modo di credere che la maggioranza delle operazioni siano state operate dal nativo di Nocera.

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Tutto è cambiato da quando serviva il pranzo ai membri della Federcalcio olandese (KNVB), nel ristorante del padre ad Haarlem. Adesso Raiola ha un impero, ma soprattutto è un personaggio unico, tra mise improbabili per un milionario, riferimenti all’arte e uscite e atteggiamenti spesso sopra le righe. Ovviamente guai a giudicarlo dall’aspetto fisico. Si tratta di un procuratore in grado di incassare la bellezza di 27 milioni (e la FIFA indaga) in una singola commissione dalla Juventus per favorire la cessione di Paul Pogba al Manchester United, il trasferimento più oneroso di sempre.

Come ogni estate Raiola torna al centro dell’attenzione e il perché è chiaro. E’ in grado di catalizzare l’attenzione della stampa europea grazie ai suoi metodi poco ortodossi. Da aprile, maggio, i suoi assistiti puntualmente cominciano a sentire una forte insofferenza e Raiola interviene prontamente per guarire il malanimo dei suoi. Leggi trattare onerosi rinnovi o ancor più onerose cessioni. E’ altamente improbabile che un italiano, per quanto disinteressato di calcio, non si sia accorto delle polemiche generate dall’annuncio dell’ad del Milan, Fassone, riguardo al mancato rinnovo della 18enne stella del Milan, Gianluigi Donnarumma. Il portiere della Under 21 è il “Modigliani” di Raiola, e dopo appena due anni di militanza in prima squadra sembra in procinto di lasciare il club rossonero, dopo 24 mesi vissuti tra dichiarazioni d’amore e baci della maglia.

Perché questo cambiamento repentino? Fa semplicemente parte del Risiko che Raiola gioca con i principali club del mondo ad ogni sessione di mercato. Uno scontro assume sempre i contorni di una guerra, con un principale obiettivo dell’agente: trovare il miglior acquirente per i suoi ‘carrarmati’.

Capitolo Donnarumma: voglia la cessione o no, Raiola sa bene che può ottenere per il suo assistito – e dunque per se stesso – un ingaggio ben più cospicuo dei già ricchi 5 milioni l’anno garantiti dal Milan. Ed è per questo che da mesi solleva dubbi sulla credibilità del nuovo Milan cinese, almeno in parte condivisi dall’UEFA, che ha rimandato la richiesta de club di rientro spontaneo nei parametri del Fair Play finanziario nel giro di quattro anni. La vicenda ha assunto poi tinte forti, con la discussa conferenza stampa nella quale ha difeso la propria scelta, portando alla luce le minacce di morte pervenute ai danni suoi e dell’assistito. Infine, una nuova riapertura tra club e agente, che non esclude che Donnarumma possa effettivamente prolungare col Milan. Come possa andare a finire da qui a due mesi, sei mesi, un anno è tutto da scoprire.

La saga Ibrahimovic: Non potendo qui tracciare una storia del rapporto di Zlatan Ibrahimovic e Raiola (qui se ne parla in lucidi paragrafi), vi basti sapere che è lo svedese ad aver messo Mino sulla ‘mappa mediatica’ del pallone. Dall’affaire con Moggi per soffiarlo alla Roma nel 2004, al passaggio all’Inter, l’addio per il Barcellona (con Raiola che avrebbe incassato più di un milione l’anno di stipendio dai blaugrana), l’epopea al PSG e la stagione d’oro allo United, con una costante: entrambi sempre sotto i riflettori. L’ultimo salario annuale di Ibra è stato di quasi 22 milioni di euro – ce lo dice l’inchiesta Football Leaks – con bonus-reti maturato da oltre 3,5 milioni.

In campo tutto ok, con tre titoli, ma a fine stagione arrivano i consueti problemi. Ibra si è mostrato a lungo scettico sul prolungamento col club, poi si è rotto il crociato (a 36 anni) e le cose sono cambiate. Lo United ha così deciso di non confermarlo. E quindi via col Risiko. «E’ richiesto in Serie A, in Cina, MLS. Napoli? Tutto è possibile, ma non penso sarà il suo nuovo club», ha detto Raiola infiammando una piazza come quella partenopea. Con tanto di stoccata al Milan, visti i buoni rapporti per il caso Donnarumma: «Con Galliani sarebbe già rossonero». Ibra da parte sua non le manda a dire, e tra un messaggio nel suo stile (“I leoni non recuperano come gli esseri umani”, su Instagram) e una foto a Los Angeles, la contesa del mercato continua.

Balotelleide: Per quanto riguarda Mario Balotelli, si tratta un po’ dell’incompiuta di Raiola. Mino lo ha bacchettato per via del suo scarso rendimento negli ultimi anni («non è un leader, gli taglierò la lingua»), ma in verità ha sempre difeso il ragazzo che ai tempi ha chiamato la sua “Gioconda”. E in effetti lo ha portato in Francia, anche se a Nizza e non al Louvre, e Balotelli sulla Promenade è rinato. Con i rossoneri della Costa Azzurra ha segnato 17 reti in 28 partite, in una stagione macchiata da qualche infortunio di troppo. Con la Champions League in cassaforte per il Nizza, è Raiola ad aver aperto la sua, trovandola inspiegabilmente vuota. Ecco perché si è affrettato ad avvicinare l’italiano ad altre squadre, urlando per le strade di Dortmund: «Si, potrebbe andare al Borussia». Poi le voci sulle rivali interessate Marsiglia e Lione. E in effetti il gioco potrebbe aver pagato. Il presidente del Nizza ha dichiarato che Balotelli è pronto a fare dei sacrifici per restare al Nizza, ma secondo quanto riferiscono i giornali tratta su una base di 450mila euro al mese. Chi si sta sacrificando?

Purtroppo non si può ripercorre la storia di Pogba, Lukaku, Mkhitaryan, Matuidi e baby Kean, tutti entrati a far parte della scuderia raiolana, chi prima, chi dopo. Ma anche di giocatori con minori fortune, che Raiola in alcuni momenti è riuscito a far entrare nelle prime pagine dei quotidiani sportivi: El Kaddouri, Jonathas, Rodrigo Ely, Kasami (scrivete ‘Kasami’, ‘Raiola’ su Youtube e buon divertimento). L’agente vanta la procura di una enorme serie di assi del calcio mondiale, e con un mix di talento e suprema arte nel trattare fa le fortune sue e dei calciatori che segue, facendo godere tifosi e club. Beh, i club non troppo: perché ci sarà un’altra estate di calciomercato.