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Bentornata Champions League

Mancano poche ore al ritorno della Champions, con il favoritissimo Barça di Messi in campo stasera e la sfida di domani tra gli azzurri di Napoli e i "Galacticos" del Real Madrid. Abbiamo provato a fare il punto su cosa aspettarci per questi ottavi di finale
Cristiano Ronaldo, foto di Alex Grimm/Bongarts/Getty Images

Cristiano Ronaldo, foto di Alex Grimm/Bongarts/Getty Images

Sweet Sixteen. No, non mi riferisco ad un programma tv per adolescenti ne’ tanto meno al celebre pezzo di Billy Idol. Con il termine “Sweet Sixteen” nel giro sportivo dei College U.S.A si definiscono le sedici squadre rimaste in lizza per vincere il titolo, parole calzanti e utili per presentare anche la Champions League di calcio che questa sera darà inizio agli scontri ad eliminazione diretta con gli ottavi di finale.

Ne sono rimaste sedici, appunto. Tra queste le favorite Barcellona, Bayern Monaco, Manchester City e il Real Madrid campione uscente in procinto, tra meno di ventiquattro ore, di affrontare il Napoli, una delle due squadre italiane rimaste in lizza. L’altra è la Juventus che la prossima settimana affronterà il Porto, primo ostacolo per testare le reali possibilità di essere una contender credibile in Europa.

Che la Champions League – con una nuova struttura allargata a più squadre come per Europei e futuri Mondiali – sia una chiara occasione per il marketing, per il business, per i profitti e per i bilanci delle squadre è fuor di dubbio. Ma rimane uno degli appuntamenti sportivi più importanti dell’anno e tutto, ma proprio tutto – anche questa macchina da soldi che è l’ex Coppa dei Campioni – deve fare i conti con il campo. Quindi non stiamo qui a fare previsioni, a dettagliare il tabellone con ipotesi riguardo ad eventuali risultati, possibili sorprese o squadre strafavorite, ci sono molti altri che meglio di me possono parlare degli ingredienti che servono per arrivare fino in fondo: questione di formazioni, infortuni, di ‘momento giusto’, di condizioni atletiche, di tattica e di fortuna, perché anche quella – come direbbe Josè Mourinho – serve. Soprattutto per vincere la Champions League.

Perciò divertitevi, avrete l’imbarazzo della scelta: Barcellona – PSG è sicuramente lo scontro più importante di questo round, con i titani blaugrana che sfideranno il Paris Saint Germain, team che da anni prova con scarsi successi ad essere competitivo. I nomi in campo sono davvero incredibili: Di Maria, Messi, Neymar, Suarez, Cavani (ultima ora: defezione di Thiago Silva per i francesi).

Altra sfida molto interessante potrebbe essere quella del favorito Bayern Monaco contro l’Arsenal di Wanger che probabilmente è alla sua ultima Champions League da allenatore dei londinesi (e in passato, nel 2006, ha anche sfiorato una clamorosa vittoria arrivando alla finale persa contro il Barcellona di un Ronaldinho). Manchester City – Monaco e Borussia Dortmund – Benfica sembrano abbastanza scontate sulla carta, ma occhio ai momenti unici di match da 180 minuti e alla possibile sorpresa: magari il Benfica potrebbe azzannare un Borussia in piena crisi in Bundesliga.

Altra sfida da vedere è quella tra Leicester e Siviglia; per Claudio Ranieri, uomo del miracolo, allenatore dell’anno 2016 e oggi in difficoltà sulla panchina delle volpi, sembra che il sogno sia già finito. Vardy e company sembra siano in netta rottura con l’allenatore che li ha trasformati non meno di 10 mesi fa in una perfetta macchina da calcio fatta di passione, grinta, tattica e forza fisica. Oggi tutto questo sembra svanito ma occhio alla Champions League, chissà. Intanto si troverà contro il Siviglia che l’Europa l’ha dominata negli ultimi anni vincendo la seconda competizione, l’Europa League, per tre volte consecutive. Una sfida tra underdog affascinante.

Infine, le partire delle Italiane, con il Napoli che torna a Madrid dopo quasi trent’anni; era il settembre del 1987 e allora c’era Maradona con gli azzurri contro il Real di Butragueno, Michel e Hugo Sanchez. Oggi abbiamo Martens, Hamsik e Insigne che proveranno a fermare Cristiano, Modric, Benzema e tutti gli altri Galacticos. Se, come promette Sarri, sarà una partita da giocare senza paure, senza timori e facendo quello che sanno fare, allora per la partita del ritorno a Napoli nella bolgia del San Paolo ci sarà spazio per acciuffare la qualificazione.

Infine la Juventus, che se la vedrà contro il Porto. Per beffa del destino il Porto ha solo una coppa in meno della più blasonata avversaria, infatti il team portoghese è entrato nell’Olimpo dei vincitori nel 2004 – con Mourinho in panchina – prendendosi la coppa in una delle edizioni più incredibili della Champions League. La Juventus a fronte di molte finali è ferma a quota due trofei (uno insanguinato, quello dell’Heysel, l’altro nel 1996 ai rigori contro l’Ajax). Per la Juventus è il momento di fare sul serio per provare a stare sul livello di Barcellona, Bayern e Real Madrid. Allegri se la giocherà con il nuovo modulo che sembra piacere a tutti e potrebbe essere l’arma giusta per vincere anche in Europa, un modulo offensivo che, come dice Mandzukic, mette in risalto le qualità degli attaccanti bianconeri senza squilibri, «È un buon sistema, che da più qualità all’attacco. E con questo modulo, quando dobbiamo difenderci, lo facciamo tutti insieme. È bilanciato e vincente».

Otto partite, andata e ritorno, per continuare il viaggio verso la finale di Cardiff. Non ci resta che augurarvi buon divertimento.

Ecco i risultati delle partite:

Benfica Dortmund 1 : 0

Paris SG Barcellona 4 : 0

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