Se stai più di un secondo su ogni profilo che vedi su Tinder, stai sbagliando qualcosa | Rolling Stone Italia
Sessualità

Se stai più di un secondo su ogni profilo che vedi su Tinder, stai sbagliando qualcosa

Un nuovo studio ha scoperto che sulle app di incontri ci mettiamo in media un secondo per decidere se siamo o meno interessati a una persona, e che tutto dipende dall'aspetto. Insomma, "giudichiamo i libri dalla copertina"

Se stai più di un secondo su ogni profilo che vedi su Tinder, stai sbagliando qualcosa

Joe Raedle/Getty Images

Il libro, in definitiva, lo scegliamo dalla copertina. Quando si tratta di siti di appuntamenti online, per stabilire con chi approfondire la conoscenza e se fare o meno la prima mossa, non perdiamo tempo: ci basta una frazione di secondo per decidere se siamo interessati. E non lo facciamo valutando gli interessi comuni, la personalità o i gusti dell’altro, ma solo ed esclusivamente basandoci sull’aspetto esteriore. Lo dice una ricerca scientifica del Dipartimento di Psicologia della Michigan State University.

Soprattutto durante la pandemia, gli appuntamenti online sono diventati una consuetudine per milioni di single, e le app di incontri hanno fatto innamorare il 10% delle coppie di lunga durata, secondo uno studio del Pew Research Center. 

“Nonostante gli appuntamenti online diventino un modo sempre più popolare per conoscersi, ci sono poche ricerche che spiegano in che modo le persone si connettono tra loro su queste piattaforme”, ha spiegato William Chopik, professore associato presso il Dipartimento di Psicologia della Michigan State University. “Noi volevamo capire cosa spinge qualcuno a voler conoscere l’altro e qual è il processo in base al quale si prendono queste decisioni”.

Per farlo, i ricercatori hanno fatto un esperimento, e hanno diviso i partecipanti in due gruppi: uno composto da studenti universitari e l’altro da adulti sui 35 anni. I volontari dovevano scegliere, tra vari profili, con chi approfondire la conoscenza, mentre i ricercatori osservavano le interazioni. In media, le donne cercavano meno frequentemente, rispetto agli uomini, di contattare per prime altre persone. E lo stesso facevano anche coloro che si consideravano più attraenti, perché, probabilmente, sono più esigenti.

“È estremamente illuminante osservare che le persone decidono di raggiungere oppure no un altro essere umano in meno di un secondo, e basandosi quasi esclusivamente sull’aspetto dell’altra persona. Ed è sorprendente quanto poco conti tutto ciò che va oltre l’attrattiva fisica: non sembrano importare, in realtà, né la personalità, né lo stile dell’approccio, né il fatto di cercare una relazione a breve o a lungo termine”, dice Chopik.

Il team ha anche capito che le persone che contattano le altre hanno più probabilità di essere, a loro volta, accettate, indipendentemente dal fatto che siano o meno attraenti. Perché “ci piacciono le persone a cui piacciamo”, aggiunge lo studioso. “Vogliamo connetterci con chi mostra interesse per noi”.