Le dominatrici che impongono ai propri "schiavi" di votare per Biden | Rolling Stone Italia
Sessualità

Le dominatrici che impongono ai propri “schiavi” di votare per Biden

Sex worker e dominatrici americane si stanno mobilitando per impedire la rielezione di Trump – a colpi di video su Pornhub e contenuti premium su OnlyFans per chi dimostra di aver votato Biden

Le dominatrici che impongono ai propri “schiavi” di votare per Biden

“È molto… importante… che fai come ti dico”, dice sommessamente la donna nello schermo, vestita solo con un reggiseno blu di pizzo. Si morde le labbra. “È per il tuo bene. È per il bene di tutti. È per il tuo futuro.” Comincia ad accarezzarsi il seno. “Puoi masturbarti quanto vuoi, ma solo i bravi ragazzi hanno il permesso di venire”.

Il video (ovviamente NSFW) si intitola “Non voti? Non vieni! Registrati ora – JOI Femdom POV”. La donna che l’ha fatto si fa chiamare Real Cobra Cummander, anche nota come Cobra, ed è una dominatrice professionista. L’idea le è venuta mentre fumava una canna con un amico d’infanzia. Stavano parlando del problema della voter suppression negli Stati Uniti, quando l’amico se n’è uscito con un’idea per un video JOI [jerk-off instruction, istruzioni per masturbarsi, un tipo di porno] molto particolare. La maggior parte di questi video sono semplici e diretti, ma questo avrebbe avuto un che di perverso: se chi lo guarda non si registra per andare a votare, non riceve il permesso di venire. Cobra aveva pensato che fosse non solo un’idea divertente ma anche qualcosa di importante a livello sociale. “Molti performer non capiscono il potere che hanno”, racconta a Rolling Stone. Fare un video del genere “è stato molto produttivo e interessante e in più ci ho fatto dei soldi”. Non solo, è anche stato efficace: secondo Cobra qualche decina di clienti le hanno scritto in DM per dirle che il video li ha convinti a registrarsi per votare. Con la sola forza della persuasione, “Non voti? Non vieni! Registrati ora – JOI Femdom POV” ha fatto impallidire le campagne politiche del Lincoln Project.

Nel pieno di un’elezione presidenziale molto combattuta, con analisti pagati somme a sei zeri per prevedere l’esito del voto in stati cruciali, c’è una demografia elettorale che è stata poco considerata: i sottomessi. Le dominatrici stanno facendo grandi sforzi per incoraggiare i loro sottomessi a registrarsi per votare, offrendo sconti sugli abbonamenti ai loro OnlyFans e contenuti personalizzati su Snapchat in cambio delle prove di aver votato. Alcune dominatrici finanziarie – un fetish in cui il sottomesso trae piacere dal cedere alla dominatrice il controllo delle proprie finanze – stanno anche cercando di controllare i voti dei loro sottomessi colpendoli dove gli fa più male: nel portafoglio. “Vota Biden! Se sostieni Trump mi devi dei soldi. Sono le regole”, dice un tweet rappresentativo del trend.

Goddess Gia, una dominatrice finanziaria, ha appena pubblicato su Twitter un annuncio in cui offre una settimana di contenuti gratis a tutti i suoi sottomessi che sono in grado di dimostrarle che hanno votato per Biden. In totale, afferma, 12 persone le hanno mandato foto della loro scheda elettorale (cosa che, va fatto notare, in alcuni stati come Illinois, New York e Florida, è illegale) o della registrazione al Partito Democratico. “Il fatto di poter ricevere da me cose per cui di solito devono pagare ha attratto diverse persone che mi hanno scritto in DM”, racconta, “Per cui non è stato difficile trovare persone che mi mandassero prove dell’aver votato per Biden o convincere persone ad andare a votare per Biden nei giorni successivi”.

cobra cummander

Il fatto che le sex worker sfruttino la loro influenza per convincere le persone a votare non è nuovo. Nel 2016, circa 500 lavoratrici dei bordelli del Nevada avevano lanciato la campagna Hookers for Hillary, che molti avevano considerato solo un’iniziativa pubblicitaria ma che alla fine aveva dato “una piattaforma a persone che di solito non vengono considerate una demografia rilevante: donne lavoratrici di 20 o 30 anni che faticano a pagarsi l’assicurazione sanitaria e a mantenere i loro figli”, come aveva scritto all’epoca Libby Nelson su Vox. E per questa elezione 2020 le sex worker hanno assunto un ruolo ancora più pubblico nel discorso politico. “Le sex worker si sono impegnate per far andare la gente a votare non solo in questa elezione, ma in ogni elezione. Eppure il loro lavoro e il loro contributo viene sempre marginalizzato, trattato come una curiosità quando va bene”, racconta a Rolling Stone Ysaid Ferreiras, CEO di Bigtent Creative. Si tratta di un’azienda di marketing che di recente ha lanciato I Only Date Voters, una campagna per incoraggiare la gente a registrarsi per votare fatta da sex worker su Instagram e OnlyFans. “Questa collaborazione è un modo per dare voce e legittimità al loro contributo nel discorso politico”.

Spingere i propri sottomessi ad agire è un modo in cui le lavoratrici del sesso, un gruppo marginale per definizione, sono in grado di reclamare e sfruttare il loro potere. “Penso che un sacco di sex worker stiano costantemente lottando per i loro diritti. Io descrivo così la nostra situazione: siamo orsi polari su un ghiaccio che continua a sciogliersi. Non abbiamo molti posti dove possiamo esprimere le nostre opinioni”, afferma Cobra, facendo notare che Instagram ha di recente eliminato uno screen SFW del suo video pubblicato su Pornhub. “Cose del genere ci rendono molto difficile organizzaric, ed è per questo che siamo così creative e piene di risorse e di idee”.

Per ora, circa 20 sex worker hanno aderito alla campagna di Bigtent – molte delle quali hanno un pubblico vasto e diversificato.  Jet Setting Jasmine, psicoterapeuta e fetish trainer con oltre 72mila follower su Instagram, fa notare che molti dei suoi follower sono donne nere tra i 25 e i 45 anni, una demografia che storicamente è stata esclusa dal processo elettorale. “È molto importante che queste persone partecipino”, afferma. Circa metà dei creator che lavorano con la campagna sono dominatrici, una decisione presa consciamente dagli organizzatori: a differenza di altri tipi di influencer, le dominatrici sono nella posizione di costringere i loro sottomessi a fare esattamente ciò che vogliono e ad ascoltare, con il rischio altrimenti di incorrere nella loro ira. 

“Penso di essere in grado di convincerli perché per loro sono una dea e ascolteranno sempre quello che gli dico”, afferma Mistress Orion, una dominatrice professionista che ha postato su TikTok due video in cui fa campagna per registrarsi per votare; ha anche lanciato una campagna su OnlyFans in cui chiede ai suoi sottomessi di ricordare a tre persone di andare a votare prima delle elezioni. Un esempio del potere che ha sui suoi sottomessi lo dà un aneddoto che racconta: una votla un suo sottomesso si era offerto di bere per lei l’acqua del gabinetto, lei gli aveva detto di bollirla prima e di farci un tè perché così sarebbe stato più igienico, lui aveva risposto che non gli piaceva il tè e che l’avrebbe bevuta dal gabinetto. “Penso che se sei disposto a bere l’acqua del gabinetto per me, è giusto che io ti chieda di andare a votare”, afferma. 

Bigtent è un’organizzazione senza affiliazione politica e i creator associati alla campagna non fanno propaganda per un candidato in particolare. Ma molte dominatrici che non sono affiliate alla campagna hanno colto l’occasione per spingere i loro sottomessi a votare per Biden nello specifico. “Io, come donna nera, vorrei vedere un cambiamento alla Casa Bianca e voglio che i miei schiavi mi aiutino a ottenere quel cambiamento”, racconta King Kourt, una dominatrice dell’Ohio che di recente ha chiesto ai suoi sottomessi di votare per Biden. “Ho pensato che, avendo il potere che ho sui miei sottomessi, è giusto usarlo per ottenere un cambiamento”.

Non tutte le dominatrici si sentono a proprio agio con il fatto di spingere i loro sottomessi a votare per un candidato specifico. “Sono acque in cui non mi voglio buttare”, afferma Cobra, che nel suo video non specifica per quale candidato i suoi sottomessi deprivati dell’orgasmo debbano andare a votare in cambio del permesso di venire. “Esprimo le mie opinioni sui social, ma per una cosa del genere voglio restaer sul vago e assicurarmi che le persone agiscano per il bene comune.” Ha anche espresso preoccupazione riguardo alla legalità dello scambiare beni in cambio di voti per Biden, un problema che è diventato d’attualità il mese scorso quando l’influencer Tana Mongeau ha scritto su Twitter che avrebbe mandato foto di nudo su OnlyFans a chiunque le dimostrasse di aver votato per Biden. Alcuni hanno fatto notare che ciò si sarebbe potuto configurare come voto di scambio, che negli Stati Uniti è punito con una multo o con la reclusione fino a 5 anni. 

Ma vista la grande posta in palio in queste elezioni, altre dominatrici pensano che gli attivisti negli stati cruciali possano imparare dalle loro tattiche di persuasione. Kourt, per esempio, afferma che uno dei suoi sottomessi aveva votato Trump alle scorse elezioni e che la sua idea di chiedere ai suoi sottomessi di votare Biden era stata ispirata proprio da quel fatto. Se lui si fosse rifiutato, lei probabilmente avrebbe tagliato i ponti con lui, a prescindere dai soldi coinvolti nella relazione. “Dovrei ripensare il mio rapporto con i miei sottomessi perché credo in tutto l’opposto di ciò in cui crede Trump”, afferma. “Nessuna cifra può cambiare il fatto che prima di tutto io sono una donna nera”.

Così ha detto al suo sottomesso che, semplicemente, non avrebbe dovuto votare per Trump quest’anno. E lui ha risposto: sì, dea. “È stato così facile”.

Questo articolo è apparso originariamente su Rolling Stone US