Bella Thorne ha davvero rovinato OnlyFans? | Rolling Stone Italia
Sessualità

Bella Thorne ha davvero rovinato OnlyFans?

L'iscrizione dell'attrice al sito usato per vendere contenuti NSFW le ha fatto guadagnare 2 milioni di dollari in pochi giorni, ha costretto la piattaforma a cambiare le sue policy e ha fatto incazzare parecchio chi con il sito si guadagna da vivere

Bella Thorne ha davvero rovinato OnlyFans?

Axelle/Bauer-Griffin/FilmMagic/Getty Images

Una decina di giorni fa, l’attrice Bella Thorne ha deciso di iscriversi a OnlyFans, una piattaforma che permette di creare contenuti e venderli direttamente ai propri fan tramite abbonamento molto usata dai sex worker. Nel giro di pochi giorni Thorne ha guadagnato oltre 2 milioni di dollari e spinto OnlyFans a cambiare le sue policy, a quanto pare senza avvertire. Risultato: il mondo dei sex worker è furioso.

Secondo diversi creatori di cotenuti su OnlyFans contattati da Rolling Stone, la piattaforma avrebbe introdotto un limite di 50 dollari per i messaggi pay-per-view (contenuti esclusivi inviati via messaggio diretto ai clienti) e un limite di 100 dollari sulle mance. “Non c’è stata alcuna notifica del cambiamento”, spiega Savannah Solo, sex worker e creatrice di contenuti. “Adesso all’improvviso non possiamo più ricevere mance superiori ai 100 dollari e siamo costretti a vendere PPV a 50 dollari massimo”.

Inizialmente, la colpa di questi cambiamenti è stata data a Bella Thorne che, secondo alcuni screenshot condivisi sui social, avrebbe promesso ai suoi fan delle foto di nudo per 200 dollari (nonostante avesse precedentemente detto su Twitter che non avrebbe mai venduto sue foto nuda). La voce si è diffusa così tanto che moltissimi suoi fan si sono iscritti a OnlyFans e poi, dopo aver appurato che sul profilo c’erano solo selfie innocenti, hanno chiesto un rimborso. (Rolling Stone non ha potuto verificare l’autenticità degli screenshot che hanno messo in giro la voce, anche se il nome utente e la foto che vi compaiono sono diversi da quelli dell’account ufficiale di Bella Thorne). 

Un portavoce di OnlyFans ha detto a Rolling Stone che “i limiti sulle transazioni sono stati introdotti per impedire alle persone di spendere cifre che non possono permettersi e per consentire loro di continuare a visitare il sito in sicurezza. Apprezziamo il feedback che abbiamo ricevuto dal momento dell’introduzione della nuova policy e continueremo ad analizzarlo per ulteriori modifiche. Possiamo confermare che questi cambiamenti introdotti alle transazioni non sono stati causati dal comportamento di nessun singolo utente”.

 

Eppure, anche se i cambiamenti non sono stati colpa di Thorne, molti creatori di contenuti che usano OnlyFans e che erano già furiosi per il modo in cui le celebrità stavano cominciando a sfruttare la piattaforma “gentrificandola” si sono lamentati su Twitter dell’impatto che questi cambiamenti avranno sulle loro vite – dando la colpa all’attrice.

“Come donna nera sono molto preoccupata per le mie finenza, specialmente ora”, afferma Paige, una creatrice di contenuti su OnlyFans. “OnlyFans mi ha dato la possiblità di respirare e di sentirmi un minimo più sicura. Video su richiesta, sexting, mance… da lì viene la metà dei soldi che guadagno su OnlyFans. E queste nuove policy ridurranno le mie entrate”.

Molti sex worker hanno interpretato il fatto che Thorne si sia iscritta a OnlyFans come una manovra pubblicitaria per il suo prossimo film e una mancanza di rispetto per il loro benessere. “Quando una celebrità si iscrive a una piattaforma usata da sex worker cambia il mercato e minaccia le nostre fonti di reddito. Nel caso di Bella, è anche una presa in giro del nostro lavoro”, ha detto a Rolling Stone la creatrice di contenuti su OnlyFans Bea King.

In più, molti sex worker affermano che i cambiamenti introdotti dalla piattaforma riflettano la scarsa comunicazione tra OnlyFans e i suoi utenti. “Il sito ha l’abitudine di cambiare costantemente le proprie policy senza dircelo”, afferma la creatrice di contenuti Cammi Starr, citando per esempio la recente introduzione dell’IVA sugli abbonati residenti nell’Unione Europea. E come già documentato in passato da Rolling Stone, non è raro che i sex worker si ritrovino i loro account cancellati da un giorno all’altro senza ricevere prima alcun avvertimento.  

La piattaforma è stata inoltre criticata per il suo usare nel suo marketing i creatori di contenuti SFW e non i sex worker, che sono la maggioranza degli utenti. Ci sono state persino preoccupazioni riguardo all’intenzione del sito di eliminare i contenuti NSFW man mano che diventa più mainstream, come hanno fatto in passato Tumbrl e altre piattaforme. “Noi sex worker non ci vediamo mai riconosciuto il lavoro che facciamo e il fatto che aiutiamo piattaforme come OnlyFans a crescere”, afferma Bella, anche lei una creatrice di contenuti su OnlyFans.

Bella è una delle sex worker con cui Rolling Stone ha parlato e che hanno menzionato la loro frustrazione verso il sito, al punto da considerare la possibilità di lasciarlo o per iscriversi a una piattaforma alternativa o per creare il proprio sito. Altri sex worker tuttavia dipendono troppo da OnlyFans per poterlo lasciare. “Non posso perdere le migliaia di iscritti che ho perché sono arrabbiata con loro per la mancanza di comunicazione”, afferma Solo. “OnlyFans è tutto ciò che ho”.

In seguito alle critiche, Bella Thorne si è scusata con i sex worker. “Rimuovere lo stima che circonda il sesso, il sex work e la negatività che circonda la stessa parola SESSO associandoci un volto mainstream era ciò che stavo cercando di fare, per portare nuovi utenti al sito e creare più introiti per i creatori di contenuti che lo usano”, ha scritto Thorne in una serie di tweet il 29 agosto. “Volevo portare attenzione sul sito, più gente c’è sul sito più facile è normalizzare lo stigma, ma nel cercare di fare questo vi ho fatto del male”.

 
Questo articolo è apparso originariamente su Rolling Stone US