Cinque artisti a cui servirebbe un Apple Watch | Rolling Stone Italia
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Cinque artisti a cui servirebbe
un Apple Watch

In attesa dell'arrivo dello smartwatch di Cupertino, previsto per il 2015, abbiamo individuato cinque star che ne compreranno uno di sicuro

Tim Cook alla presentazione del nuovo Apple Watch - Foto via Apple.com

Tim Cook alla presentazione del nuovo Apple Watch - Foto via Apple.com

La casa di Cupertino, che ha sostituito nel cuore di molti quella nella prateria, ha svelato il suo smartwatch, un affare che si mette a un polso e ti dà un sacco d’informazioni. Non nascondere l’erba sotto il letto, che non è un bracciale da carcerati, ma promette invece di rivoluzionare il mondo, far arrivare Natale dodici volte l’anno, mettere le fiorentine a 15 euro al chilo e far crescere la chioma a Rudy Zerbi (che poi, se funziona davvero, serve pure a me). In attesa del suo arrivo, previsto per il 2015, abbiamo individuato cinque star che ne compreranno uno di sicuro.

1. Kylie Minogue

Nostra signora Kylie, icona dello stile glitterato e delle zeppe oversize lunghe quanto le sue gambe, ne ordinerà uno con cassa da 38. Millimetri, intendo. Orologio, intendo. Apple Watch è disponibile anche con una cassa da 42, ma per Kylie funziona un po’ come i ballerini dei suoi video: se li sceglie tutti piccoli per sembrare una stangona.

Kylie Minogue - Timebomb (Official Video)

2. Lady Gaga

Ne comprerà sei: uno per ogni modello disponibile (acciaio, alluminio argento, oro giallo 18 carati, acciaio nero, allumino grigio e oro rosa 18 caratteri), sia in versione 38 che 42, per un totale di dodici, ma i ben informati parlano di almeno 120. Giusto per coprirsi tutta di smartwatch, che con le bistecche iniziava a rompere un po’ i coglioni. Quindi, al prossimo concerto, tutti a chiederle che ore sono. Mi raccomando, ci tiene.

Lady Gaga on The Ellen Degeneres Show

3. Busta Rhymes

Si dice che il noto rapper (bè, noto un cazzo, ormai, ma così fa più scena), prima di ogni concerto, chieda di trovare nel suo camerino una bottiglia di Moet Chandon. E fin qui. Una ciotolona di pollo fritto KFC. E fin qui. E una scorta inesauribile di profilattici (senza specificare marche, in questo caso, che forse tre su tre apparivano troppo marchettona). Con tutti questi stravizi, alcol, trigliceridi e sesso, è chiaro che questo smartwatch sarà per lui come manna dal cielo: c’ha il contatore di battiti cardiaci, e sia mai che ci rimane secco nel bel mezzo di un suo amplesso. Uno dei tanti, cafone che non è altro.

4. Pete Doherty

L’Apple Watch non include un ricevitore GPS. Ma, dato che funziona solo con l’iPhone, sfrutta quello del noto smartphone. E ragazzi, forse non vi è chiaro quanto sia importante avere le Google Maps al polso per gente come il leader dei The Libertines. Voglio dire, quando sei strafatto di droga a livelli stellari, quel che ti resta da fare è attaccarti allo smartwatch e sperare che ti porti a casa. In alternativa, chi lo trova stravaccato per strada può sempre consultarlo modello targhettina del cane. Citofonare Kate Moss: a furia di schiaffi saprà come svegliarlo.

Pete Doherty drunk in his garden

5. Chris Browny

Di base, uno smartwatch serve per metterti al polso le principali funzioni del tuo smartphone: rispondere alle telefonate, chattare, vedere e-mail e SMS. E parlare con SIRI. Ce l’hai presente cos’è, SIRI? L’assistente virtuale a cui impartire comandi vocali. Quella a cui, se dici “vaffanculo”, ti risponde, nell’ordine, con: “ohhh”, “io non ti parlerei in questo modo”, “non credo di meritare questo trattamento”. Insomma, puoi maltrattarla come ti pare e lei risponde sempre educata, senza denunce, ora anche dallo smartwatch. Io direi che Chris Brown dovrebbe comprarsene una ventina e interagire solo con questi, no?

Homophobic Chris Brown Assaults Photographer's Camera, Risks Breaking Criminal Probation

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