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Barcellona non ha paura

Il racconto da Error! Fest, il festival organizzato a pochi giorni dall'attentato per rispondere al terrore con la musica

Barcellona non ha paura

La manifestazione contro il terrorismo per le strade di Barcellonea il 26 agosto 2017 ( JAVI BORREGO / AFP7 ) Cordon Press

Quel furgone che il 17 agosto scorso ha trascinato nella sua folle corsa vittime innocenti seminando il terrore e paura, ha lasciato nel cuore di Barcellona una ferita che sanguina ancora. L’attentato che ha colpito La Rambla, la strada più turistica della città catalana, è stato un atto brutale che ha sconvolto tutti i suoi abitanti. Molti giovani erano presenti in quei momenti e sono proprio loro i primi che il giorno successivo al fatto sono scesi in piazza ad urlare «No tinc por!», «Io non ho paura!».

La città ha deciso subito di reagire, con coraggio e determinazione opponendosi a questa politica di terrore che minaccia, ormai da troppo tempo, i luoghi più frequentati delle grandi città europee. I ragazzi sono scesi in piazza, hanno esortato tutti a non chiudersi nelle loro case ma a condividere il lutto e la voglia di riprendersi la propria quotidianità.

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I Böira all’ Error! Fest di Barcellona, credit: Willy

I giorni dell’attentato coincidevano con La Festa Major de Gràcia, il festival popolare che si tiene nel quartiere di Gracia, appunto, dal 15 agosto per un periodo di dieci giorni. La sua caratteristica più distintiva sono le strade decorate ma soprattutto la musica. Durante il festival ogni piazza è il teatro naturale di generi diversi che uniscono i gusti musicali di tutta la cittadinanza. Dopo i fatti del 17 agosto, l’organizzazione aveva deciso di cancellare ogni attività serale e di limitare i luoghi di aggregazione musicale per motivi di sicurezza. I giovani di Barcellona però non ci sono stati e il pomeriggio di domenica 20 agosto hanno organizzato un festival per ribadire la loro voglia di andare avanti senza paura.

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I Gambardella all’Error! Fest di Barcellona, credit: Marika Zorzi

L’Error! Fest, questo il nome, è nato dalla determinazione di Xavi Forné, musicista e illustratore che vive proprio a Barcellona. Xavi, con il suo studio di grafica Error!Design è un punto di riferimento per la scena musicale underground locale e internazionale. «Barcellona è la mia casa, dove vivo e lavoro. Quando è successo l’attentato io e tutti i miei amici ci siamo sentiti impotenti ma abbiamo tirato fuori una forza che non pensavo possibile. Non abbiamo avuto paura, ci siamo sostenuti a vicenda e il festival è il risultato della voglia di noi giovani di rimanere uniti gridando insieme il nostro disappunto verso tutto questo odio».

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Xavi Forné, credit: Willy

Organizzare un festival a due giorni dall’attentato non è stato di certo semplice. «Fin dall’inizio abbiamo pensato che la sospensione de La Festa de Gracia fosse la decisione migliore, ci sentivamo sconfitti» – racconta Xavi – «Poi la gente ha cominciato a chiederci di andare avanti e abbiamo capito che era una necessità generale. Abbiamo parlato con l’associazione che segue gli eventi di Plaza Rovira (il luogo del concerto, ndr), e ci hanno dato il via libera. I Böira si sono offerti di suonare, c’erano ragazzi con bancarelle di stampe serigrafiche, volevamo che tutto fosse in famiglia e per questo abbiamo invitato gli amici Gambardella. È stato tutto molto emozionante».

Böira, credit: Mariona Battle

Böira, credit: Mariona Battle

La scena musicale underground di Barcellona è una delle più unite d’Europa. Dall’hardcore punk, al post-rock fino al doom metal, sono molti i gruppi nati negli ultimi anni che si sostengono a vicenda. Le band Gambardella e Böira, che hanno partecipato al concerto, sono due esempi. I primi sono un trio jazz rock originario proprio di Barcellona mentre i secondi, nati nel 2013 hanno pubblicato il loro ultimo album Si de la runa naixés e stanno portando il loro post rock in giro per la Spagna. «La cosa più importante della musica è che esprime dei messaggi per arrivare a comunicare con più gente possibile»- raccontano i Gambardella (Oscar, Jaime, Victor) – «Error! Fest è stata una celebrazione d’arte, rispetto, diversità, creatività e libertà. La nostra musica si basa sulla complicità del pubblico, questo significa essere uniti e comunicare».

Gambardella, credit: Willy

Gambardella, credit: Willy

«Come abbiamo scritto sulla nostra pagina Facebook, non c’era nulla da festeggiare» – spiegano i Böira (Clara, Guillem, Aleix, Marc, Llobet) – «tuttavia, abbiamo ritenuto che fosse importante andare avanti con la nostra vita, e ciò che amiamo è suonare. Quello che è successo è terribile, ma non si cambia nulla stando rinchiusi in casa. Volevamo essere per strada ed esprimere il nostro sostegno alle famiglie delle vittime e all’intera città».

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Böira, credit: Mariona Battle

La risposta di Barcellona è stata unanime. Più di quattrocento ragazzi hanno partecipato a Error! Fest in un’atmosfera di festa e commozione. «Non pensavo che ad un evento così piccolo, organizzato velocemente e per di più senza tanta promozione, sarebbero intervenute così tante persone» – spiega Xavi – «Mi sbagliavo, è stata una grande celebrazione della forza di questa città. Tutte le persone che hanno cantato e urlato con noi ci hanno ringraziato. Siamo riusciti a far tornare la normalità, abbiamo incentivato tutti ad uscire di casa. È stato qualcosa di significativo».

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Böira, credit: Mariona Battle

Anche molti artisti stranieri con cui Forné collabora hanno manifestato la loro solidarietà e supporto ai giovani di Barcellona. «Molte band come Monolord, Ornaments, Grand Noir e artisti del calibro di Ivan (Domenistika.org), Fabio Meschini (Clockwork Pictures) e Michael Hacker mi hanno scritto nelle prime ore dopo l’attentato. Nel mondo della musica è molto forte la componente umana. Ci sosteniamo a vicenda anche se proveniamo da realtà molto diverse. Stati Uniti, Inghilterra, Italia, Norvegia o qualsiasi altro posto del mondo non è importante. La musica non ha confini ed è il miglior mezzo di comunicazione che esiste. Basta solo sentirla come tale».

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