Perchè l'attentato di Manchester ha colpito le ragazze | Rolling Stone Italia
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Perchè l’attentato di Manchester ha colpito le ragazze

Come purtroppo spesso succede, la misoginia è intrecciata a questo atto di violenza

Perchè l’attentato di Manchester ha colpito le ragazze

Una donna accende delle candele a Manchester. Foto di Ben Stansall / AFP / Getty Images

Non conosciamo le esatte motivazioni dietro all’orribile attacco terroristico che ha ucciso 22 persone, tra cui una bambina di 8 anni, a Manchester, lunedì notte. E, considerando che l’attentatore è morto durante l’attacco, potremmo non sapere mai cosa gli passava per la testa mentre faceva esplodere l’ordigno.

Una cosa, però, la sappiamo: ha colpito giovani ragazze e donne. Come spesso accade, purtroppo, la misoginia è intrecciata a questo atto di violenza. L’ISIS, che ha già rivendicato l’attacco, è ovviamente nota per il terribile trattamento che riserva alle donne – imprigionamenti di massa, stupri e torture. Non è ancora possibile stabilire se l’attentatore, che la polizia ha identificato nel 22enne Saman Abedi, abbia agito da solo, non sappiamo neanche quanto profondo fosse il suo rapporto con l’ISIS. La simbologia dietro al suo attacco, comunque, è già abbastanza chiara e devastante.

Dopo il concerto di Ariana Grande, Abedi ha dato al mondo un’orribile dimostrazione di quanto sia pericoloso essere una donna e muoversi in un luogo pubblico nel 2017. Ha attaccato le donne che sono andate a un concerto, ragazze che non volevano fare nient’altro che non fosse divertirsi ascoltando un po’ di musica.

Non devi uscire di notte perché potresti essere aggredita. Non devi uscire vestita così, perché è come se chiedessi di essere aggredita. Anzi, pensandoci meglio, meglio non uscire affatto, stai al sicuro

Queste giovani ragazze, poi, non ascoltavano musica qualsiasi, ascoltavano musica femminista. Con le sue canzoni (e le sue dichiarazioni), Ariana Grande si è spesso scagliata contro il sessismo e l’oggettivazione delle donne, e l’ha fatto con dolcezza, gioia e senza mai chiedere scusa a nessuno.

Ariana, poi, è andata ancora oltre abbracciando la sex positivity: l’idea che la sessualità sia una cosa sana, che può e deve essere espressa in modi diversi e che non merita nessun tipo di vergogna.

Non serve essere dell’ISIS per impedire alle donne di abbracciare la loro sessualità – molti politici repubblicani hanno dimostrato il loro disagio nei confronti dell’idea, attaccando e colpendo i diritti delle donne. Liberarsi della vergogna significa sconfiggere uno degli strumenti più potenti per controllare le persone; un attentatore suicida e un legislatore oppressivo possono spaventare le donne, ma è la vergogna a creare i danni più longevi nel tempo.

L’altro strumento della misoginia è il paternalismo – l’idea che le libertà delle donne vadano ridotte per il loro bene. Devi coprirti perché gli uomini sono bestie inaffidabili. Non devi uscire di notte perché potresti essere aggredita. Non devi uscire vestita così, perché è come se chiedessi di essere aggredita. Anzi, pensandoci meglio, meglio non uscire affatto, stai al sicuro.

Ariana Grande sul palcoscenico durante la prima data del suo Dangerous Woman Tour. Foto di Kevin Mazur / Getty Images per Live Nation

L’attacco di Manchester è l’incubo di ogni genitore, e molti si rifugiano in atteggiamenti del genere. L’idea di permettere ai figli di andare a un concerto o in un club li terrorizza. Il miglior modo per combattere questi attacchi, però, non è nascondere queste giovani donne sotto una campana di vetro. Il miglior modo è celebrarle, soprattutto quando è più difficile riuscirci.

Quando si verificano attacchi come quello di Manchester, c’è un impulso a considerarli in termini morali: è l’opera di persone cattive che vogliono colpire noi occidentali perché odiano le nostre libertà. Gli attacchi alla libertà delle donne, però, non sono quasi mai legati all’opera di un attentatore suicida. La misoginia le colpisce in ogni paese, ogni religione e ogni ideologia. La vergogna e il paternalismo rendono le donne troppo spaventate per denunciare la violenza sessuale, spaventate della loro sessualità, spaventate della loro stessa vita e incapaci di immaginarne una diversa.

E se ignoriamo la violenza contro le donne mettiamo a rischio tutti. Sono già molti i casi in cui si scopre che gli autori di omicidi di massa sono stati accusati di violenza domestica o sessuale. Le donne sono vittime di violenza maschilista anche attraverso il terrorismo, e troppo spesso questo aspetto viene ignorato.

Una giovane ragazza manifesta per le strade di Manchester la mattina successiva all’attentato. Foto di Oli SCarff / AFP / Getty Images

Non sappiamo molto delle specifiche idee dell’attentatore di Manchester, ma non abbiamo davvero bisogno di capire perché abbia scelto di colpire donne e giovani ragazze. Lo sappiamo già.