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L’Italia deve risarcire Amanda Knox

La Corte di Strasburgo ha condannato lo Stato a pagare circa 18mila euro per aver interrogato Knox senza avvocato

Amanda Knox è stata assolta nel 2015 dalle accuse di omicidio. Foto: Marco Giugliarelli / Giacominofoto

Foto: Marco Giugliarelli / Giacominofoto

La Corte Europea dei Diritti Umani ha dichiarato che l’Italia ha violato i diritti della difesa durante il processo per la morte di Meredith Kercher, nello specifico nei confronti di Amanda Knox. La ragazza statunitense accusata di aver ucciso la sua amica Kercher nel 2007, poi assolta, aveva presentato ricorso per il trattamento ricevuto durante l’interrogatorio del 6 novembre di quell’anno, pochi giorni dopo l’omicidio.

La Corte ha stabilito che l’Italia ha violato il diritto alla difesa per non aver fornito legali durante l’interrogatorio. “Amanda Knox”, si legge nella sentenza, “è stata interrogata il 6 novembre 2007 alle 5.45 in assenza di un avvocato”, e che non avrebbe “fornito prove per dimostrare che esistessero circostanze eccezionali per giustificare tale assenza, e questa non abbia irrimediabilmente minato l’equità dell’intera procedura”. Oltre a questo, anche l’interprete presente avrebbe giocato un ruolo chiave, per sua ammissione, andando oltre la semplice traduzione.

Amanda Knox aveva anche denunciato dei maltrattamenti durante l’interrogatorio, ma non sono state fornite prove che possano confermare questa tesi.

Lo Stato italiano dovrà quindi risarcire Knox di circa 18mila euro.

La vicenda Kercher è stata anche il soggetto di un documentario, disponibile su Netflix.

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