La Corea del Nord e le armi chimiche: i retroscena dell'attacco mortale con il gas VX | Rolling Stone Italia
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La Corea del Nord e le armi chimiche: i retroscena dell’attacco mortale con il gas VX

Da Pyongyang ne sono sicuri, la colpa è di Stati Uniti e Corea del Sud, ma qual è l'arma chimica che ha provocato la morte del fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong-un, Kim Jong-nam?

La Corea del Nord e le armi chimiche: i retroscena dell’attacco mortale con il gas VX

North Korean leader Kim Jong Un

Intrighi e scandali non sono una novità quando si parla della Corea del Nord. Questa volta si tratta di un misterioso omicidio caratterizzato da armi di distruzione di massa, da una vittima imparentata con il leader supremo della Repubblica di Corea e da sospettati con addosso magliette ricoperte di internet slang.

La morte del fratellastro del leader Nordcoreano Kim Jong-un, Kim Jong-nam, è stata “molto dolorsa”, secondo quanto dichiarato dalle autorità. Il 45enne è stato assassinato il 13 Febbraio all’Aeroporto Internazionale di Kuala Lumpur, in Malesia, i responsabili sembrano essere un Indonesiano e una donna Vietnamese, entrambi al momento sotto il controllo delle autorità. Il primogenito, ma illegittimo, figlio dello scomparso Kim Jong-il, Kim Jong-nam, era in viaggio di ritorno da Macao, in Cina, e ha subito l’attacco mentre passeggiava nell’aeroporto. L’uomo, secondo quanto ha dichiarato a Reuters un investigatore, lamentava una sensazione di confusione dopo aver subito un attacco da un uomo che gli avrebbe afferrato il viso da dietro le spalle. È morto mentre veniva trasportato in ospedale, circa 20 minuti dopo aver lasciato l’aeroporto.

Mentre le prime informazioni disponibili alla stampa parlavano di un omicidio compiuto attraverso l’utilizzo di “aghi avvelenati”, il rapporto tossicologico diffuso dalle autorità malesiane ha rivelato che la causa della morte è stata il gas VX – un potente agente neurotossico – una delle armi più mortali disponibili nel mondo. Per compiere il delitto i suoi presunti aggressori “lo hanno afferrato da dietro e gli hanno versato del liquido sul viso,” o “hanno posato sul suo viso un panno impregnato di liquido.” Gli aggressori hanno utilizzato un quantitativo molto alto del gas classificato come arma di distruzione di massa.

La Corea del Sud ha accusato il leader della Corea del Nord di essere il mandante dell’omicidio, sostenendo addirittura che i quattro sospettati, tra cui le due donne accusate di aver compiuto l’attacco, siano stati reclutati dal Ministro degli Esteri e della Sicurezza Nazionale. La Corea del Nord ha negato fermamente ogni possibile coinvolgimento, rimandando al mandante le accuse e dichiarando tramite l’agenzia giornalistica di stato, la Kcna, che i responsabili dell’assassinio di Kim Jong-nam siano Corea del Sud e Stati Uniti. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul gas VX e su come ha ucciso Kim Jong-nam.

Che cos’è l’agente tossico VX?
L’arma tossica usata per uccidere Kim Jong-nam dovrebbe apparire simile al comune olio di motore, con una leggera sfumatura ambrata. Non ha sapore né odore, la sua forma più mortale è quella del vapore. Sviluppato da dei chimici Inglesi nel 1952, la ricerca sul gas è stata interrotta solo tre anni dopo, quando è stato scoperto che il gas era letale per gli esseri umani. Gli Stati Uniti, comunque, hanno attivato la produzione del VX nel 1961, per poi interomperla dopo la decisione del presidente Nixon di bloccare ogni produzione di armi chimiche nel 1968.

Si sospetta da tempo che Saddam Hussein abbia utilizzato l’arma sui Curdi nel 1988, insieme al cianuro. Sembra che l’Iraq stesse cercando un modo per trasformare la sostanza in un’arma, ma non è stata trovata nessuna conferma neanche dopo l’invasione del territorio da parte delle forze Americane e la caduta del regime di Saddam. Gli Stati Uniti, la Russia e la Siria hanno magazzini pieni di questa sotanza, nonostante la produzione sia stata dichiarata come illegale durante la Chemical Weapons Convention del 1993.

Detto questo, qualunque nazione con un programma sofisticato dedicato alle armi chimiche non dovrebbe avere problemi a produrre grandi quantità di VX. Nonostante la produzione di queste sostanze sia generalmente monitorata, la Corea del Nord non ha firmato la Convention, quindi è difficile stabilire cosa abbiano o non abbiano fatto con la sostanza.

Perchè la Nord Corea è sospettata di aver organizzato l’attacco?
Non solo la piccola nazione ha una certa dimestichezza con il VX, sembra addirittura che la morte dell’uomo fosse un desiderio dell’attuale leader. Kim Jong-nam è nato nel 1971, figlio di una delle tre donne che Kim Jong-il aveva messo incinta. Nel 1998 il padre voleva farlo diventare una personalità importante della Repubblica di Corea, addirittura Ministro della Pubblica Sicurezza. Nel 2001, però, Kim Jong-nam si è ritrovato sulle prime pagine di tutti i giornali, arrestato in Giappone per aver utilizzato un passaporto dominicano falso e aver viaggiato sotto pseudonimo. L’uomo dichiarò alle autorità che voleva solo visitare Tokyo Disneyland. Tutta questa storia è stata vista con grande imbarazzo in Nord Corea, e ha messo in moto un meccanismo che ha permesso al suo fratellastro, Kim Jong-un, di assicurarsi la successione al potere dopo l’abbandono di Kim Jong-il. Quando il leader è morto, nel 2001, si rumoreggiava che Kim Jong-nam si fosse trasferito con la sua famiglia a Macao, un territorio autonomo della Cina. Kim Jong-nam, inoltre, sfruttava tutte le interviste per criticare il suo fratellastro, mettendo in discussione la sua capacità di governare il paese con successo.

Che ruolo hanno in tutto questo le magliette con la scritta “LOL”?
Uno degli aspetti più strani della storia è quello legato ai sospettati. Quando la notizia dell’omicidio si è diffusa globalmente, i media sono sembrati scioccati tanto quanto le autorità nello scoprire cosa indossasse una delle due donne accusate dell’attacco. Non si trattava infatti del classico sicario in abito e occhiali scuri che siamo abituati a vedere nei film, ma di due collegiali che sembravano appena uscite da Urban Outfitters, il tipo di persone che nessuno sospetterebbe possano essere coinvolte in un intrigo internazionale e nella morte del parente di un leader mondiale. La sospettata Siti Aishah, per fare un esempio, una cittadina Indonesiana nata l’11 Febbraio del 1992, indossava una maglietta con la scritta “LOL”. Queste magliette sono diventate subito popolari in Cina e adesso costano qualcosa come 1000 dollari americani l’una.

C’è un aspetto ancora più bizzarro: Aishah ha dichiarato di “non essere consapevole che si trattasse di un omicidio progettato da presunte forze internazionali”, e che era convinta di aver preso parte ad uno scherzo televisivo. “La ragazza si è accontentata di pochi dollari per compiere l’atto”, ha dichiarato ai giornalisti il capo della polizia Indonesiana, Tito Karnavian. Gli investigatori sostengono che si trattasse di meno di 100 dollari. “La ragazza è stata usata, non sapeva cosa stesse facendo”.

Come proseguirà l’indagine?
Ora come ora, la polizia malese ha dichiarato che Aisyah e una donna vietnamita di nome Doan Thi Huong sono state manipolate da quattro Nord Coreani per compiere l’assassinio, ricostruzione smentita immediatamente dalla Corea del Nord, che nega ogni possibile coinvolgimento nela morte di Kim Jong-nam. L’autopsia ha confermato la causa del decesso, ma senza un campione di DNA di un parente non sarà possibile trasportare il corpo in Nord Corea.

In attesa che altri dettagli vengano fuori, l’amministrazione Trump ha sospeso le conversazioni “informali” in corso con la Corea del Nord. Non è stata data nessuna spiegazione, ma la decisione di interompere le comunicazioni era arrivata qualche ora dopo la notizia della morte di Kim Jong-nam, lasciando intendere che la causa dell’interruzione fosse proprio l’omicidio. L’ambasciata nordcoreana è ufficialmente sospettata di aver preso parte all’assassinio