Gli Stati Uniti bombardano con 59 missili la Siria. Trump: «Il mondo si unisca a noi» | Rolling Stone Italia
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Attacco Usa alla Siria. Trump: «Il mondo si unisca a noi»

Il presidente degli Stati Uniti ha ordinato il suo primo raid missilistico contro la base siriana responsabile dell'attacco chimico in cui, martedì, sono rimaste uccise 80 persone di cui 28 bambini

Attacco Usa alla Siria. Trump: «Il mondo si unisca a noi»

Nella notte italiana il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato il suo primo attacco missilistico contro una base militare dell’esercito siriano responsabile, secondo Washington, della strage in cui martedì mattina sono rimaste uccise più di 80 persone – fra cui 28 bambini – dai gas tossici lanciati dall’esercito di Assad su Khan Sheikhoun, città nella zona controllata dalle forze ribelli.

L’attacco è partito da due portaerei statunitensi di stanza nel mediterraneo, con 59 missili Tomahawk diretti sulla base di Al Shayrat, la seconda base aerea più importante del paese da cui erano partiti gli aerei con le armi chimiche: «Martedì il dittatore della Siria, Bashar al-Assad, ha lanciato un terribile attacco con armi chimiche contro civili innocenti, uccidendo uomini, donne e bambini», ha dichiartato dalla sua residenza in Florida Donald Trump durante l’incontro con il presidente cinese, Xi Jin Ping. «Per molti di loro è stata una morte lenta e dolorosa. Anche bambini piccoli e bellissimi sono stati crudelmente uccisi in questo barbaro attacco. Nessun bambino dovrebbe mai soffrire tale orrore».

«Questa sera ho ordinato un attacco mirato contro la base da cui è partito l’attacco chimico. È un interesse vitale degli Stati Uniti prevenire e fermare la diffusione e l’uso di armi chimiche mortali», ha aggiunto Trump, ribadendo come, con l’attacco chimico, la Siria abbia violato “gli avvertimenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu”. In ultimo, il presidente degli Stati Uniti si è rivolto “a tutte le nazioni civilizzate” chiedendo supporto per le operazioni volte a fermare la guerra che dal 2011 sta dissanguando il paese: «Il mondo si unisca agli USA per mettere fine al flagello del terrorismo».

Immediata la risposta del Cremlino, storico alleato di Assad contro le forze ribelli che ancora controllano alcune zone a nord del paese. Tramite il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, la Russia ha accusato gli Stati Uniti di aver violato “la legge internazionale”, aggredendo uno Stato sovrano, richiedendo poi una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza dell’ONU per discutere quanto accaduto ed eventualmente chiedere provvedimenti contro Trump.

Stando alle parole del governatore della provincia di Homs, Talal Barazi, sarebbero cinque le vittime dell’attacco missilistico americano, tra cui tre soldati e due civili, mentre altre sette persone sarebbero rimaste ferite.

Tuttavia, nonostante le notizie trapelate per cui dal Pentagono erano già in atto i piani per un intervento militare in Siria, l’attacco di questa notte era pressoché inaspettato. Trump, infatti, aveva dichiarato di voler favorire i rapporti fra gli Stati Uniti, la Siria e gli alleati russi, data anche la recente manovra di febbraio con cui le forze di Assad avevano riconquistato Aleppo, città cardine della guerra civile per cui il leader siriano aveva auspicato per un’imminente fine del conflitto.