Come abbiamo messo offline i razzisti | Rolling Stone Italia
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Come abbiamo messo offline i razzisti

Per dieci giorni abbiamo attivato un sito nascosto pieno di video razzisti quasi impossibili da scaricare e condividere a causa del loro peso. Bruciando così il traffico mensile delle peggiori persone della Rete

Un anno fa, circa, un signore posta la foto di un ragazzo di colore su un treno, dedicandogli un lungo testo in cui racconta una storia bizzarra, di biglietti mancanti e cellulari costosi ben presenti, di razzismi e buonismi… Non si capisce bene il punto a cui questo post vuole arrivare. Ma l’hanno sicuramente capito le migliaia di persone, spinte da chissà cosa, che hanno riempito di commenti e attacchi razzisti il post di questo signore. Modifica dopo modifica, rettifica dopo rettifica, il post viene sgonfiato, la notizia non esiste, visto che il ragazzo aveva il biglietto. Fine dello scandalo.

Ma quello che rimane è l’assurdo sfogo scimmiesco delle persone, come noi, come voi, che hanno scaricato la loro rabbia su un ragazzo senza biglietto. Persone che si nascondono dietro un “non sono razzista ma”, ma che alla fine sono le più razziste di tutte.

Il filtro che lo schermo crea pare giustificare i pensieri più schifosi delle persone. On line, i razzisti sono molti di più.

Quindi, come spegnere questo fuoco? Mettendo offline le persone.

Con la collaborazione di Serviceplan Group, abbiamo bruciato migliaia di giga ai razzisti, mettendone offline più di 300 e contribuendo a rendere Internet un posto migliore.

Burn racist Giga Rolling Stone

Burn Racist Giga

Nelle scorse settimane è andata online una landing page, fatta circolare nel “sotterraneo”, dove erano presenti alcuni dei video più noti a sfondo razzista. Ma non erano quelli reperibili in Rete: erano dei video speciali con un peso esagerato rispetto alla norma. In questo modo, tutti quelli che hanno provato a scaricarli (il sito non si poteva raggiungere con il wi-fi) si sono ritrovati senza traffico mensile, o con un conto salato a fine mese.

Assieme a noi, si sono schierati Mahmood, Tommaso Paradiso, Tommy Kuti, Carolina Crescentini, Matilda De Angelis, Pierluigi Pardo, Fiorello e tanti altri.

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