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‘Zombieland: Doppio Colpo’, party apocalittico tra non-morti

Il sequel della zombie-comedy non è un film indimenticabile, ma una pura fuga dalla realtà a base di battute vietate ai minori e con un cast eccezionale che non se la tira per niente
3 / 5

Sono passati 10 anni dal primo capitolo, ma sembra ieri per il cast di Zombieland: Woody Harrelson nei panni del guerriero redneck Tallahassee, Jesse Eisenberg in quelli del nerd Columbus, Emma Stone aka Wichita e Abigail Breslin nel ruolo di Little Rock, la sua sorellina. Se ve ne eravate dimenticati, sì, portano tutti il nome delle città in cui sono nati. Non importa che sia in corso un’apocalisse zombie dal 2009 e che la fine si stia avvicinando rapidamente. Nel frattempo le star del film hanno raggiunto tutte traguardi piuttosto importanti. Stone ha vinto un Oscar per La La Land, Harrelson ha ottenuto una nomination per Tre manifesti a Ebbing, Missouri, Eisenberg è stato candidato per la sua interpretazione di Mark Zuckerberg in The Social Network e Little Miss Sunshine Abigail Breslin è cresciuta. Ma nessuno si dà delle arie. Zombieland: Doppio Colpo dà la sensazione estemporanea di una festa improvvisata. E il pubblico ne sarà felice.

Il quartetto senza paura vive nella Casa Bianca, ormai abbandonata e semi-distrutta. Columbus e Wichita ci danno dentro nella camera da letto di Lincoln, ma quando lui le chiede di sposarla, lei si fa prendere dal panico e se ne va, portando la sorella con sé. Tallahassee e Columbus restano da soli, almeno finché non trovano Madison (Zoey Deutch) nascosta nel congelatore di un negozio di frozen-yogurt. La nuova arrivata fondamentalmente interpreta il cliché della Valley Girl un po’ scema, ma ruba ogni scena in cui si trova. Visto che non c’è nulla di meglio da fare e considera Tallahassee troppo vecchio, la new entry va a letto con Columbus.

E gli zombie? Tutti sono così abituati ad annientare i non-morti con pistole, accette e qualsiasi altra arma utile che non versano nemmeno una goccia di sudore. A mettere in moto la trama è il ritorno di Wichita con la notizia che Little Rock è scappata insieme a un hippy pacifista di Berkeley (Avan Jogia). La ricerca porta i nostri eroi in viaggio verso una Graceland invasa dalla vegetazione, lasciando dietro di sé legioni di zombi senza testa. Fortunatamente le battute vietate ai minori tra gli attori hanno la precedenza sugli zombie massacrati. Harrelson si diverte più di chiunque altro – è difficile capire se Stone stia facendo l’annoiata o lo sia davvero – lanciando frecciatine e facendo l’imitazione di Elvis quando a Memphis rimorchia Nevada, un’altra fanatica di Presley (una deliziosa Rosario Dawson).

Torna anche il regista del primo film Ruben Fleischer, che ora ha pure Venom nel suo curriculum e valorizza ogni risata possibile dallo script dello sceneggiatore dei Mercenari – The Expendables Dave Callaham e dei burloni di Deadpool Rhett Reese e Paul Wernick. Ma la gag visiva puzza di disperazione quando Luke Wilson e Thomas Middleditch si presentano nei panni di versioni bizzarre di Tallahassee e Columbus. E il climax caotico ambientato in una comune hippy con eserciti di zombie che attaccano come lemming è un riassunto virtuale dell’apocalisse del 2009 con risultati inferiori. Ma non ha senso bastonare troppo un film che è così desideroso di piacere: la doppia dose di Zombieland va giù facilmente perché è pura fuga dalla realtà.

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