The Witcher 3 per Switch: 5 perché sì, 5 perché no | Rolling Stone Italia
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The Witcher 3 per Switch: 5 perché sì, 5 perché no

Lo sviluppatore Saber Interactive è riuscito nell’impresa di portare l’immenso capolavoro di CD Projekt Red sulla minuscola Switch. Riuscirà a reggere il confronto con le altre versioni?

L'atmosfera del gioiello di CD Projekt si respira tale e quale anche sulla console Nintendo, anche se su certi aspetti si poteva lavorare meglio.

The Witcher 3 è uno dei giochi più importanti degli ultimi dieci anni. Non servono liste ad hoc per decretarlo, né le classifiche dei voti su Metacritic. Non averlo giocato significa essersi persi una tappa fondamentale di quello che è stato lo sviluppo dei giochi di ruolo occidentali e, soprattutto, del genere open world tanto di moda negli ultimi tempi. Eppure, potrebbe darsi che il capolavoro di CD Project Red vi sia sfuggito, soprattutto se avete passato le ultime due generazioni di console solamente in compagnia di Nintendo. La bella notizia e che oggi The Witcher 3: Wild Hunt è disponibile anche sulla vostra portentosa portatile, quella brutta è che bisogna scendere a compromessi per goderselo.

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1) Giocate principalmente in mobilità

Se fate i pendolari, i receptionist o i commessi viaggiatori, o se più in generale i tempi morti affollano la vostra esistenza, allora ogni momento è buono per giocare e The Witcher 3 per Nintendo Switch sarà il vostro fidato compagno ammazza-noia per moltissimo tempo. Con il gioco principale e le due corpose espansioni (Hearts of Stone e Blood and Wine) contenute in questa versione, sfiorerete tranquillamente le 100 ore di avventura e possiamo garantirvi che nessun minuto sarà sprecato.

2) Vi piacciono le storie scritte bene

Come ormai tutti sanno, i videogiochi di The Witcher sono tratti da una serie di romanzi dello scrittore fantasy polacco Andrzej Sapkowski iniziata nel 1988 e diventata un best seller mondiale proprio grazie all’opera di CD Projekt Red. Il background letterario fa del gioco uno dei migliori esempi di scrittura in un RPG, e ci restituisce un mondo pieno di personaggi carismatici dalle vicende appassionanti. E anche se non conoscete i primi due capitoli, nessuna paura: la storia di Wild Hunt è pensata per non lasciare indietro nessuno, che si tratti dei videogiocatori veterani o di chi si approccia al mondo di Geralt di Rivia per la prima volta in assoluto.

3) Amate i mondi aperti con tantissimi segreti da scoprire

Per ricollegarci al punto precedente, in the Witcher 3 la trama principale costituisce solo una parte di quanto l’esperienza nel suo complesso ha da offrire. L’abbondante materiale letterario ha fornito infiniti spunti agli sviluppatori, che hanno riempito fino all’ultimo angolo dell’enorme mondo di gioco di missioni secondarie, sottotrame, segreti, creature da scovare e tanto altro. Dalle cacce al tesoro ai contratti che Geralt può stipulare per aiutare gli abitanti delle città e dei villaggi, ogni occasione è buona per andare all’avventura senza uno scopo o una meta precisa, solo per scoprire quale sorpresa ci attende dietro l’angolo.

4) Lo avete già giocato ma vorreste riprenderlo

Quando si parta di giochi tanto vasti, è facile trovarsi a scoprire cose nuove e inaspettate anche a molti anni di distanza. Nel caso di The Witcher 3, che della mole di contenuti fa il suo vero punto di forza, riscoprirlo a distanza di tempo significa non farsi catturare dalle urgenze della trama principale o dalla voglia di sapere come va a finire, per godersi il viaggio in maniera più curiosa e rilassata. E poterlo fare da una console pronta all’uso e sempre a portata di mano come Switch rende il tutto ancora più magico. Che decidiate di completarlo di nuovo al 100%, oppure di dedicarvi solo alle espansioni (che sono immediatamente accessibili dallo schermo del titolo), o di tornarci a piccole dosi solo quando vi viene un’improvvisa voglia di fantasy, basta solo allungare la mano e accendere la console. È il bello della semplicità di Nintendo Switch.

5) La serie di Netflix arriva a breve

Parliamo precisamente del prossimo 20 dicembre, giusto in tempo per Natale. Lo show prodotto dalla piattaforma di streaming ha per protagonista un Henry Cavill calato più che mai nel ruolo di Geralt e si rifà, al contrario del gioco, ai primi racconti scritti da Sapkowski. Questo significa che offrirà un punto di vista complementare che andrà ad arricchire e spiegare ulteriormente quello che avete visto in Wild Hunt (a meno che non abbiate letto i libri, ovviamente), e siamo certi che vi farà anche tornare una voglia matta di giocarci.

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1) L’aspetto visivo per voi è tutto

Abbiamo detto che per giocare a The Witcher 3 su Switch bisogna accettare dei compromessi e chiaramente questi riguardano tutti l’aspetto tecnico del gioco. Posto che quanto realizzato da Saber Interactive più che un porting è un piccolo miracolo, i limiti di Switch pesano tutti sulla resa visiva. Parliamo di dettagli scomparsi, texture e modelli in bassa risoluzione, cali di framerate e un fastidiosissimo effetto blur costante, per cui ogni cosa appare sfocata come se vi avessero appena diagnosticato una lieve forma di miopia.

2) Pensavate di giocarlo principalmente in modalità docked

Per quanto The Witcher 3 non dovrebbe mancare nella libreria di nessun videogiocatore, davvero non possiamo consigliarvi la versione Nintendo Switch se non per giocarlo in modalità portatile. Il gioco mostra ancora oggi un comparto grafico eccezionale che sullo schermo di una TV merita di essere valorizzato, che sia con la versione PS4 o Xbox One, oppure, ancora meglio, quella PC con i dettagli al massimo. Anche in modalità docked, infatti, la versione per Switch non supera i 720p di risoluzione, senza contare tutti i problemi già menzionati.

3) Tutto quello che nell’originale non va, qui è peggio

Se c’è una critica che può essere mossa al gioco originale è la poca profondità del sistema di combattimento, che dopo i primi momenti di spaesamento dovuti alla mole dei menù (ma questo è tipico di ogni gioco di ruolo), a lungo andare mostra il fianco a una certa approssimazione. Se gli scontri peccano di originalità, nelle vecchie versioni però compensavano con la spettacolarità. Inutile dire che questo aspetto nella versione Switch è in buona parte perduto. Il sistema di controllo inoltre risulta più scomodo per via dei piccoli analogici della console mentre leggere i testi, neanche a dirlo, in versione portatile diventerà un po’ come fare il test della vista dall’oculista.

4) Cercate l’azione o un tipo di esperienza più giocosa

Se avete comprato Switch è molto probabile che siate dei grandi appassionati di giochi Nintendo. Non c’è niente di male in questo e, anzi, complimenti per il buon gusto, ma se la filosofia della grande N è l’unica che apprezzate sappiate che The Witcher 3 è quanto di più lontano possiate trovare. Se quello che cercate è un divertimento immediato, un livello di sfida sempre crescente e un aspetto visivo pulito e colorato, siete completamente fuori strada. L’opera di CD Project Red non è pensata per l’approccio “mordi e fuggi” nemmeno in versione portatile: il mondo di gioco richiede del tempo prima che vi sentiate a vostro agio e la storia lunga e complessa vi metterà di fronte a tantissime ore di soli dialoghi.

5) Il prezzo è davvero poco invitante

The Witcher 3: Wild Hunt, con tutte le sue espansioni, offre una mole di contenuti davvero considerevole, molto più allettante di quella di tantissimi altri titoli là fuori, bisogna prenderne atto. Ciononostante, parliamo di un gioco ormai in giro da quattro anni e reperibile per PC o per le console concorrenti a prezzi che di solito non superano i 20 euro. Se contiamo inoltre che questa versione per Nintendo Switch è senza dubbio la peggiore e come unico valore aggiunto offre la portabilità, la scelta di venderla al prezzo pieno di 59,99 euro ci appare davvero difficile da giustificare.

Produttore: Saber Interactive

Distributore: CD Projekt Red

Lo puoi giocare su: Nintendo Switch