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The Radio Dept. – Running Out Of Love

Leggi la recensione del disco di The Radio Dept su Rollingstone.it
4 / 5

Fermi per sei anni per una causa con la loro stessa etichetta, i Radio Dept. sono tornati in una veste inaspettatamente dance. La storia ha dell’assurdo. I due svedesi perdono la causa intentata contro la Labrador Records per questioni di royalties, ritrovandosi a dover pagare molti soldi e affidare alla label un album da pubblicare. Mettiamoci nei panni di Martin e Johan che, dovendo comporre un album per qualcuno che detestano, si sono trovati in una specie di limbo di felicità e frustrazione.
La prima, perché è normale entusiasmarsi quando un album comincia a prendere forma; la seconda, perché buona parte dei tuoi sforzi creativi andrà a rimpinguare le casse di chi ti ha scucito tempo, denaro e bile. La Labrador ha accolto con entusiasmo il singolo Occupied, finché non ci si è concentrati meglio sulle parole di critica verso di essa. In generale, Running Out of Love è un disco di testi velenosi incastrati su musica dance sublime e un occhio strizzato al techno-pop della Detroit di inizio ann ’90. Come We Got Game che, sfruttando un dominio di suoni inequivocabilmente Inner City, punta il dito contro l’abitudine comprovata della Polizia di proteggere razzisti e nazisti (ahim, in Svezia ci sono pure quelli) e di gonfiare di manganellate chi vi si oppone. Johan e Martin sono spaventati dall’ondata di paura e odio che sta investendo la loro Nazione. Terreno fertile per partiti come il Sverigedemokraterna, che dietro all’aggettivo “demokrat” e alla margheritina nel logo nasconde un’anima nazionalista e xenofoba. Ecco spiegata la neworderiana Swedish Guns, in cui viene messa in luce la fiorente industria delle armi del Paese scandinavo. Nemmeno gli stessi Martin e Johan ci sanno dire se torneranno mai i tempi dello shoegaze sognante, resta il fatto, però, che questa nuova mise dance-reazionaria sta loro da Dio.

Questa recensione è stata pubblicata su Rolling Stone di novembre.
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