The Decemberists - What a Terrible World, What a Beautiful World | Rolling Stone Italia
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The Decemberists – What a Terrible World, What a Beautiful World

Questo è un bel disco. Lo diciamo subito, senza girarci intorno, ed è già una notizia. Perché i Decemberists ormai eravamo abituati a darli per scontati. Relegati tra quei gruppi che pur avendo una carriera di tutto rispetto non sono stati mai capaci di fare il vero e proprio salto di qualità. Non che non […]

Questo è un bel disco. Lo diciamo subito, senza girarci intorno, ed è già una notizia. Perché i Decemberists ormai eravamo abituati a darli per scontati.Relegati tra quei gruppi che pur avendo una carriera di tutto rispetto non sono stati mai capaci di fare il vero e proprio salto di qualità. Non che non ci abbiano provato. Anzi, c’è stato un momento in cui sembrava che le porte dorate del mainstream dovessero aprirsi al loro passaggio, e invece...E invece niente.I Decemberists sono rimasti uguali a loro stessi. Cosa è cambiato ora? Niente, solo una rinnovata ispirazione e un disco che funziona dall’inizio alla fine per la qualità della scrittura e che si fa apprezzare per la naturalezza con cui riesce a far convivere atmosfere tex-mex con un attitudine da soul band.

Questo è un bel disco. Lo diciamo subito, senza girarci intorno, ed è già una notizia. Perché i Decemberists ormai eravamo abituati a darli per scontati.

Relegati tra quei gruppi che pur avendo una carriera di tutto rispetto non sono stati mai capaci di fare il vero e proprio salto di qualità. Non che non ci abbiano provato. Anzi, c’è stato un momento in cui sembrava che le porte dorate del mainstream dovessero aprirsi al loro passaggio, e invece…E invece niente.

I Decemberists sono rimasti uguali a loro stessi. Cosa è cambiato ora? Niente, solo una rinnovata ispirazione e un disco che funziona dall’inizio alla fine per la qualità della scrittura e che si fa apprezzare per la naturalezza con cui riesce a far convivere atmosfere tex-mex con un attitudine da soul band.

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