Swag & Sorcery – Recensione | Rolling Stone Italia
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Swag & Sorcery – Recensione

La vita dell’eroe non è sempre rose e fiori. Esistono casi in cui, volenti o nolenti, si è protagonisti di avventura tutt’altro che esaltanti

Avventura straordinaria o straordinario viaggio soporifero? Non resta che scoprirlo in questa recensione!

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Ricetta per un gioco fantasy. Ingredienti: un regno, uno o più eroi, una minaccia incombente, mostruose creature, un personaggio insospettabile che trama nell’ombra, armi a profusione. Preparazione: prendere tutti gli ingredienti appena citati, buttarli nell’ordine che si ritiene più opportuno all’interno di un gigantesco calderone e miscelarli con estremo vigore. Aggiungere un’abbondate dose di morte, un pizzico di tradimenti, qualche imprevisto e lasciare sobbollire per qualche mese. Il risultato? A volte ottimo, a volte buono, a volte… meglio passare ad altro.

Gli eroi sono in viaggio in cerca di risorse e di nemici da sconfiggere. Cosa possiamo fare? Restare a guardarli e poco altro.

Dove sono le emozioni?

Costruire, esplorare. Sono questi i verbi che accompagnano la vita dei protagonisti di Swag & Sorcery e che martellano la mente dei giocatori per tutta la durata della loro avventura. In estrema sintesi, la struttura del titolo di Lazy Bear Games può essere paragonata a due creature che vivono in simbiosi. Abbiamo due dinamiche di gioco ben distinte, che però hanno bisogno una dell’altra per essere alimentate e per crescere in maniera costante. Da una parte abbiamo la componente gestionale. C’è un villaggio da far crescere, con costruzioni da edificare e da potenziare. Negozi, una gilda, addirittura una biblioteca, che propongono oggetti e mercanzie di ogni genere. Armi, corazze, incantesimi. Tutto ciò che serve a un eroe che si rispetti. Dall’altra invece abbiamo le missioni d’esplorazione, con semplici spedizioni che permettono di sconfiggere nemici, acquisendo come ricompensa i materiali da spendere per creare i sopracitati oggetti. Swag & Sorcery si basa quindi su un circolo vizioso che si perpetua all’infinito, seguendo uno schema ormai consolidato e già declinato da altri titoli in decine di possibili varianti. Si combatte per recuperare le risorse necessarie a potenziare le proprie strutture e il proprio equipaggiamento, in modo da poter affrontare nemici più forti che, una volta sconfitti, forniranno materiali migliori. Che potranno essere spesi per ulteriori potenziamenti. Che serviranno ad affrontare creature ancora più forti. Il successo di una struttura del genere passa da un elemento che può essere sintetizzato con una sola parola: equilibrio. Un elemento, in questo caso, assente.

I materiali recuperati possono essere utilizzati nel villaggio per creare oggetti quali armi e corazze.

Il regno della noia

Swag & Sorcery propone una componente gestionale tutto sommato gradevole. Nulla di originale o innovativo, ma la quantità di variabili a disposizione è tale da consentire un discreto livello di personalizzazione dei propri eroi. La possibilità di creare fino a sei personaggi permette di sbizzarrirsi abbastanza con le specializzazioni, creando accoppiamenti che integrano le peculiarità offensive di un arsenale che comprende armi corpo a corpo (spade, lance, martelli, asce) e dalla distanza (archi, moschetti). Peccato che i pregi si fermino qui, e che i problemi sbuchino prepotenti una volta messo piede fuori dal villaggio. Al momento di “menare le mani”, non convince la scelta di automatizzare le fasi di combattimento, con la gestione degli attacchi e della difesa demandata alla CPU. Così facendo il giocatore si trasforma in uno spettatore con una libertà di manovra che si riduce al mero utilizzo degli incantesimi. Troppo poco per mantenere desto l’interesse a lungo, anche in considerazione della necessità di continuare a inviare i propri eroi in missione. Questo ci porta a una seconda considerazione. Dopo qualche ora di gioco, siamo giunto alla conclusione che il requisito base per poter progredire non sia l’abilità, ma la pazienza. Perché ci vuole davvero tanta pazienza a guardare per la trentesima volta i propri eroi che si muovono sullo schermo e affrontano sempre gli stessi nemici per recuperare sempre le stesse risorse. Un quadro poco accattivante, che rischia di far sprofondare nella noia chi non ama dedicarsi al cosiddetto “grinding”, ovvero alla ripetizione sistematica delle medesime azioni per ottenere ricompense e risorse varie.

– La scheda di ogni nemici ne indica le caratteristiche offensive e le risorse rilasciate una volta sconfitto.

Il formato sbagliato

Swag & Sorcery sarebbe un simpatico passatempo se fosse un titolo mobile da utilizzare a spizzichi e bocconi nei tragitti in treno/metropolitana. Come titolo “casalingo”, manca invece degli elementi necessari per tenere incollati allo schermo per sessioni prolungate. Capita a tutti di sbadigliare, ma quando succede davanti a qualcosa che dovrebbe emozionare e divertire, allora c’è davvero qualcosa che non va.

Produttore: Lazy Bear Games

Distributore: Tiny Build

Lo puoi giocare su: PC