Spy – La recensione | Rolling Stone Italia
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Inchinatevi schiavi ai piedi di Melissa McCarthy, principessa della commedia contemporanea. Ed è proprio in Spy che l’attrice sfoggia la sua miglior interpretazione fino ad oggi, in quella che può essere considerata la sua definitiva incoronazione. La protagonista è Susan Cooper, un’agente della CIA che dopo decenni di tranquillo lavoro d’ufficio, entra in azione a […]

Inchinatevi schiavi ai piedi di Melissa McCarthy, principessa della commedia contemporanea. Ed è proprio in Spy che l’attrice sfoggia la sua miglior interpretazione fino ad oggi, in quella che può essere considerata la sua definitiva incoronazione. La protagonista è Susan Cooper, un’agente della CIA che dopo decenni di tranquillo lavoro d’ufficio, entra in azione a stretto contatto col pericolo e al servizio di un’attraente spia (Jude Law, perfetto nei panni di un parodico 007). In questo ruolo, la McCarthy si conquista con merito tutte le risate provenienti dal pubblico e assolutamente senza fare l’idiota. Il suo personaggio ha tutto quello che serve sia per sconfiggere i cattivi (inclusa un’immensamente buffa Rose Byrne, nel film una trafficante di armi nucleari), sia per farsi seguire dai colleghi maschi (tra cui svetta il duro ma divertente Jason Statham). In sostanza, un personaggio “che assomiglia a una zia omofoba” e che da sempre è sottostimata dal suo capo (Allison Janney); e la McCarthy, distante dal glamour hollywoodiano, conosce bene questa sensazione. Proprio per questo, è bello vedere in entrambi i casi come semplicemente se ne sbatta delle critiche.In Spy, Melissa ritrova il prestigiatore Paul Feig, regista che l’ha già condotta sia verso una nomination agli Oscar in Le amiche della sposa, sia al successo di pubblico con Corpi da reato. Insieme formano un team esplosivo, che trova perfettamente espressione grazie a una sceneggiatura (scritta dallo stesso regista) piena di battute al vetriolo e con un forte sottotesto femminista. Mentre Susan gironzola per il mondo (tra Parigi, Londra e Budapest), all’inseguimento del terrorista vicino ad Al-Qaeda Sergio De Luca (Bobby Cannavale), riesce a spiegare libera le proprie ali, in tutta la loro cazzutaggine. Un personaggio che regge la scena da solo, almeno fino a quando la sua ex collega e migliore amica - la meravigliosa Miranda Hart della serie L'amore e la vita - Call the Midwife - si unisce a lei facendo sembrare James Bond una vera femminuccia.Non è corretto rivelare le battute e i dettagli della trama, che è colma di azione vietata ai minori e scambi volgari. Un intrattenimento costantemente al limite, a cavallo tra le trasformazioni di Susan (da sciatta a splendida) e le armi letali travestite da lassativi o cerotti per emorroidi. Nel complesso, tutto il cast dà il massimo, ma sono comunque da ricordare i deliziosi scambi (sempre troppo in secondo piano) tra McCarthy e Byrne, i cui tempi comici rasentano la perfezione. È uno sballo guardare come la protagonista risplenda dando vita a un personaggio che arriva dritto al cuore. E’ totalmente irresistibile, proprio come il film.

Inchinatevi schiavi ai piedi di Melissa McCarthy, principessa della commedia contemporanea. Ed è proprio in Spy che l’attrice sfoggia la sua miglior interpretazione fino ad oggi, in quella che può essere considerata la sua definitiva incoronazione. La protagonista è Susan Cooper, un’agente della CIA che dopo decenni di tranquillo lavoro d’ufficio, entra in azione a stretto contatto col pericolo e al servizio di un’attraente spia (Jude Law, perfetto nei panni di un parodico 007). In questo ruolo, la McCarthy si conquista con merito tutte le risate provenienti dal pubblico e assolutamente senza fare l’idiota. Il suo personaggio ha tutto quello che serve sia per sconfiggere i cattivi (inclusa un’immensamente buffa Rose Byrne, nel film una trafficante di armi nucleari), sia per farsi seguire dai colleghi maschi (tra cui svetta il duro ma divertente Jason Statham). In sostanza, un personaggio “che assomiglia a una zia omofoba” e che da sempre è sottostimata dal suo capo (Allison Janney); e la McCarthy, distante dal glamour hollywoodiano, conosce bene questa sensazione. Proprio per questo, è bello vedere in entrambi i casi come semplicemente se ne sbatta delle critiche.

Spy | Trailer Ufficiale [HD] | 20th Century Fox

In Spy, Melissa ritrova il prestigiatore Paul Feig, regista che l’ha già condotta sia verso una nomination agli Oscar in Le amiche della sposa, sia al successo di pubblico con Corpi da reato. Insieme formano un team esplosivo, che trova perfettamente espressione grazie a una sceneggiatura (scritta dallo stesso regista) piena di battute al vetriolo e con un forte sottotesto femminista. Mentre Susan gironzola per il mondo (tra Parigi, Londra e Budapest), all’inseguimento del terrorista vicino ad Al-Qaeda Sergio De Luca (Bobby Cannavale), riesce a spiegare libera le proprie ali, in tutta la loro cazzutaggine. Un personaggio che regge la scena da solo, almeno fino a quando la sua ex collega e migliore amica – la meravigliosa Miranda Hart della serie L’amore e la vita – Call the Midwife – si unisce a lei facendo sembrare James Bond una vera femminuccia.

Non è corretto rivelare le battute e i dettagli della trama, che è colma di azione vietata ai minori e scambi volgari. Un intrattenimento costantemente al limite, a cavallo tra le trasformazioni di Susan (da sciatta a splendida) e le armi letali travestite da lassativi o cerotti per emorroidi. Nel complesso, tutto il cast dà il massimo, ma sono comunque da ricordare i deliziosi scambi (sempre troppo in secondo piano) tra McCarthy e Byrne, i cui tempi comici rasentano la perfezione. È uno sballo guardare come la protagonista risplenda dando vita a un personaggio che arriva dritto al cuore. E’ totalmente irresistibile, proprio come il film.