Spiritualized , leggi la recensione di And Nothing Hurt su RollingStone.it | Rolling Stone Italia
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Spiritualized sull’orlo di una crisi di nervi

Jason Pierce è tornato con un disco straordinario, nato da tre anni di isolamento in una piccola stanza del suo appartamento.

Jason Pierce ha sfiorato l’esaurimento nervoso per scrivere And Nothing Hurt, il nuovo disco degli Spiritualized. Tre anni di lavoro rinchiuso in una piccola stanza del suo appartamento, dove ha suonato e registrato tutti gli strumenti, ossessionato dal suo isolamento e, più in generale, dal significato del suo disco.

«Oggi la maggior parte della musica è messa insieme in fretta e pubblicata solo per tornare in tour. Io volevo fare un disco che meritasse davvero di esistere», ha detto in occasione di uno dei concerti celebrativi dei 20 anni di Ladies and Gentlemen We’re Floating in Space, la sua sinfonia psichedelica che dal 1997 perseguita la sua carriera.

‘And Nothing Hurt’

Non dev’essere stato facile suonare e risuonare un disco cosmico- religioso dedicato alla tossicodipendenza e a un amore perduto, e forse è per questo che il testo del primo brano di And Nothing Hurt è praticamente l’opposto di quello dell’apertura di Ladies and Gentlemen. Ma, ancora, forse è per questo che la musica lo ricalca quasi ossessivamente, come se fosse impossibile liberarsene.

And Nothing Hurt è un album quieto, uno spiritual-pop alla Sam Cooke in versione psichedelica che trabocca di melodie splendide e momenti toccanti. E che ha l’unico difetto di far venire troppe volte in mente un disco ancora più grande, irraggiungibile.

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