South Park Scontri Di-Retti, la recensione | Rolling Stone Italia
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‘South Park Scontri Di-Retti’: Supereroi e puzzette

I personaggi della serie diventano interattivi per salvare la città dalla distruzione. Un gioco di ruolo unico, pieno di gag incendiarie, blasfemia e doppi sensi (fin dal titolo)

Partiamo col dire che il titolo originario di questo videogame basato sulla serie animata di culto South Park doveva essere The Butthole of Time. I distributori, tuttavia, hanno convinto gli autori (Trey Parker e Matt Stone in persona) che non era una buona idea mettere in copertina un riferimento sessuale così forte, e così è nato The Fractured But Whole. Che, letto velocemente, se possibile è ancora peggio.

Tanto basta per delineare quanto della serie originale trasudi da ogni pixel di questo gioco di ruolo, che deride, ma al tempo stesso glorifica, un genere di norma votato per lo più al fantasy. Ma dimenticatevi draghi e orchi: in Scontri Di-Retti la misteriosa scomparsa di un gatto è il preludio a una minaccia che rischia di distruggere la città. E cosa c’è di meglio, per salvarla, di un gruppo di supereroi? Forse un gruppo di supereroi veri, ma tocca accontentarsi dei personaggi pescati dal roster della serie animata, che di notte rivelano poteri a dir poco speciali.

Scontri Di-Retti è un titolo dissacrante e pieno di gag, e per questo potrebbe essere considerato “leggero”, ma la verità è che segue tutti i crismi del gioco di ruolo classico. Solo che lo fa col suo stile. Quindi non c’è da stupirsi se, a inizio partita, si viene messi di fronte a una massiccia sezione di personalizzazione dei personaggi.

Ogni membro del gruppo, che può includere no a tredici “eroi”, può essere modificato in tutti i suoi aspetti. E sempre, vale la pena ripeterlo, in stile South Park: se cambiate il colore della pelle, scegliendo il nero, la voce narrante non mancherà di ricordarvi che, nella vita reale, questa scelta potrebbe portarvi conseguenze poco piacevoli. Vi scandalizzate? Se basta questo, Scontri Di-Retti non è il gioco che fa per voi.

Il “livello di difficoltà”

Allusioni sessuali, parolacce terribili e creative, situazioni equivoche e meno equivoche trasformano il titolo di Ubisoft in una puntata della serie col beneficio dell’interattività. E molto di più: missioni secondarie, esplorazioni ricche di sorprese, bonus e armi fuori di testa e, soprattutto, un sistema di combattimento a turni così profondo e immediato da essere capace di accontentare anche i giocatori di ruolo più navigati.

Dopo il successo del precedente capitolo, Il Bastone della Verità (2014), Scontri Di-Retti alza ancora l’asticella e ci regala un titolo sornione, che una volta provato rivela un lato nascosto tutto da giocare. Quindi, occhio all’equivoco.

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