Rolling Stone Italia

Simian Mobile Disco, ubriachi di cori

Il disco più femminile della band è un semi-concept scritto con la collaborazione di Deep Throat Choir. Coraggioso, stiloso e ipnotico.
4 / 5

Siamo di fronte al disco più femminile dei Simian Mobile Disco. Dopo una storia lunga dieci anni, partita da uno spinoff della band (i Simian, appunto) e una fortunatissima carriera di James Ford (dai Last Shadow Puppets alle produzioni degli ultimi Arctic Monkeys e Depeche Mode), il duo della discoteca mobile ha preso una sbandata totale per i cori, tanto da farne praticamente un concept album con la collaborazione del super cool Deep Throat Choir.

L’idea, oltre che coraggiosa, è anche stilosa, perché riporta in auge figate come la musica tradizionale bulgara. Il tutto senza mai dimenticare che SMD significa sudare coi piedi piantati davanti un impianto, come spiegato nella marcia Defender e nelle ondate ipnotiche di Hey Sister. Prendono una piega più onirica-Animal Collective in Boids, ma si tratta comunque di casi isolati in un disco elegantemente scandito in quarti di cassa e splendide trame di synth, per confondere ulteriormente chi ancora si sta chiedendo: che fine hanno fatto i Simian?

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