‘Romanzo Esplicito’ è una sberla in faccia alle buone maniere. La recensione | Rolling Stone Italia
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‘Romanzo Esplicito’ è una sberla in faccia alle buone maniere

L'esordio di Fumettibrutti ci porta a rimettere in gioco i nostri limiti in tema di libertà personale, sessualità e amore come fosse un bignami di pessime scelte, violento e sporchissimo

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Una tavola di 'Romanzo Esplicito' di Fumettibrutti

Certe letture sono acidi. Ti deformano fisicamente e mentalmente. Sono abrasive per gli occhi e per la propria morale. E ti fanno pensare: ma che cazzo sta succedendo? Questo è ciò che si prova leggendo i lavori di Fumettibrutti, lo pseudonimo dietro cui si cela Josephine Yole Signorelli, disegnatrice e narratrice che negli ultimi mesi sta perseguitando la mia esistenza.

La seguo su Instagram e Twitter dove, ogni settimana, pubblica sconvolgenti strisce a fumetti in cui racconta, tramite l’erotismo – quello brutto-sporco-cattivo – i rapporti sociali e personali di esseri umani al limite. La potenza di Fumettibrutti è il coraggio di mettere in scena un’intimità cruda, quasi paurosa, e di intercettare storie di una fragilità umana disarmante (quanto autobiografiche non ci è dato sapere, ma è poco importante) tra sangue, lacrime e sperma.

Oltre ad un ottimo uso del disegno e della narrazione che ricorda quell’oscurità minimale di Charles Forsman, l’autore del comic The End Of The Fucking World da cui è stata tratta la serie omonima di Netflix, quello che colpisce è l’urgenza con cui le storie sono raccontate; ti fracassano le ossa e le certezze, ti portano nel mondo del brutto, nella sua accezione più ampia. Ed è qui che troviamo Romanzo Esplicito.

Romanzo Esplicito è l’opera prima di Fumettibrutti, edita Feltrinelli, ed è la storia di un amore interrotto che trascina la sua protagonista nell’inferno di se stessa. È una sberla in faccia alle buone maniere. È volgare, emotivamente violento, sporchissimo. E ancora: duro, oscenamente intimo, onesto. È il buco nero (o il buco del culo) della giovinezza. Citando dal testo, “verso casa ti ho pensato, poi mi è venuto in mente… L. a cui ho dato solo il culo e non si è innamorato“.

Romanzo Esplicito ci porta a rimettere in gioco i nostri limiti in tema di libertà personale, sessualità e amore. È un bignami di pessime scelte che un teenager può decidere nei momenti più infimi della sua esistenza, uno contrasto, uno scontro. Ma nonostante il tema, non è un libro per teenagers, assolutamente. Leggendolo rimbalzi tra eccitazione e imbarazzo, vergognandoti per entrambe le reazioni. Tra conforto e sconforto, tra schifo e piacere, Romanzo Esplicito è una storia di ultimi, in cui la poesia è l’acqua che tiene a galla la merda che ci abbiamo buttato dentro. Ed è in questi abissi disgustosi che ritroviamo l’essere umano come entità animale. La vergogna e il pudore ci investono ad ogni pagina, come contraltare verso qualcosa che non dovremmo leggere, ma che vogliamo leggere. E che non vogliamo smettere di leggere perché oramai ci ha dato dipendenza.

Vedo i ragazzi della mia età che pensano all’amore, mentre io scopo nelle macchine e nei campetti abbandonati.

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