Ringo Starr, la recensione di Give Me More Love | Rolling Stone Italia
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Ringo Starr sa che il mondo ha bisogno di lui

Nessuno ha attraversato gli anni più travolgenti del pop come lui. Il suo nuovo album è semplice e deliziosamente fuori dal tempo

Per Ringo Starr il rock’n’roll è sempre stato un gioco divertente da condividere con il mondo. Nessuno ha attraversato gli anni più intensi, profondi e artisticamente travolgenti della cultura pop rimanendo così sereno e puro di fronte alle sue tragedie, alle sue contraddizioni e ai suoi eccessi, fedele allo spirito di quella musica che gli ha cambiato la vita, e con la quale lui e i suoi amici di Liverpool hanno cambiato il mondo.

Nel 2017 Ringo Starr ha compiuto 77 anni e All You Need Is Love ne ha compiuti 50: un’occasione per celebrare quel messaggio di pace, libertà e amore che non ha mai dimenticato. La cosa più bella è il suo spirito da eterno hippy alle prese con un mondo che fa finta di non capire. “Ringo è Ringo”, dicevano i Beatles, l’unico che riusciva a tenerli insieme, il genio surreale che ha creato titoli di canzoni (A Hard Day’s Night) e mondi meravigliosi (Octopus’s Garden).

Lui si immerge nel passato e interpreta il ruolo dell’amico di tutti che porta il buonumore, racconta la favola della vita di una band tra studio e tour (“Viaggeremo sulla highway per suonare per te” in We’re on the Road Again), dà consigli di saggezza quotidiana (“Qualcuno deve alzarsi ed andare a vivere la tua vita, e quello sei tu” in Standing Still) e celebra persino la vibra reggae in King of the Kingdom (“One Love, One Heart. Bob Marley lo ha fatto per me”).

La prima strofa di Laughable è pura commedia: “Stamattina mi sentivo bene poi ho accesso la radio e ho capito che tutto è cambiato. Forse dovrei tornare a letto e sbarrare la porta. Ci sarebbe da ridere se non fosse triste”. Give More Love è un disco semplice e deliziosamente fuori dal tempo, impreziosito da ospiti pazzeschi (Paul McCartney, Joe Walsh) e da continui omaggi al rock anni ’50 e al country (con il remake di Don’t Pass Me By), in cui Ringo canta nel suo modo stralunato da personaggio dei fumetti, ed è sempre rassicurante e positivo.

Perché Ringo è Ringo, e sa che il mondo ha bisogno di lui.

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