Riccardo Sinigallia, la recensione di 'Ciao Cuore' | Rolling Stone Italia
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Riccardo Sinigallia, comunque fuori moda

'Ciao Cuore' è un disco completo e ambizioso, che suona così contemporaneo semplicemente perché il cantautorato contemporaneo è quello che Sinigallia ha sempre fatto, sia da solo che con i Tiromancino

Al giorno d’oggi è più importante avere un bravo social media manager che un portfolio prestigioso, per questo Riccardo Sinigallia è il primo a dichiararsi «comunque fuori moda» e a non aver mai fatto parlare di sé con lo sfarzo e l’enfasi che forse avrebbe in realtà meritato.

Almeno fino all’uscita di questo nuovo Ciao cuore, un disco completo e ambizioso, equilibrato nell’alternanza di brani più ritmati e altri acustici, che suona
così contemporaneo, semplicemente perché i canoni estetici del cantautorato odierno corrispondono proprio a quello che Riccardo Sinigallia ha sempre fatto, che fosse in termini di scrittura da solista tanto quanto per i Tiromancino o in cabina di regia con Niccolò Fabi e Max Gazzè e, più di recente, con gente come Coez e Motta.

Per questo, durante l’ascolto dell’album, potrebbe capitarvi di incappare in qualcosa di già noto: ballate dei Thegiornalisti (Niente mi fa come mi fai tu), melodie e ambientazioni de I Cani (So delle cose che so, Le donne di destra), ritornelli di Colapesce (Bella quando vuoi), arpeggi di chitarra che sembrano quelli di Motta (infatti è proprio lo stesso Francesco a suonarle all’interno del disco). Ma, in realtà, si tratta sempre e soltanto di Riccardo Sinigallia, ed è così già da tanti, tantissimi anni.

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