Pillars of Eternity II: Deadfire Ultimate Edition, la recensione | Rolling Stone Italia
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Pillars of Eternity II: Deadfire Ultimate Edition, la recensione

Le divinità non amano essere sconfitte e a volte ritornano: lo imparerete a vostre spese nel seguito di uno dei giochi di ruolo più apprezzati di sempre

Quasi ogni decisione presa dipenderà dai valori dei sei attributi del proprio personaggi.

Se un tempo gli RPG narrativi alla Torrent erano prerogativa del PC, negli ultimi anni hanno invece e per fortuna trovato terreno fertile anche su console. Il prezzo da pagare, nemmeno troppo alto, è l’attesa per un’edizione definitiva, come nel caso di Pillars of Eternity II: Deadfire Ultimate Edition, che dietro il suo titolo chilometrico nasconde una ricca raccolta che include il secondo capitolo del fenomenale RPG di Obsidian e tutti i DLC. Probabilmente il primato durerà giusto qualche mese, il tempo che Disco Elisyum completi il percorso che lo porterà su Xbox One e PS4, ma per il momento nella sua nicchia su console non c’è un altro titolo che possa competere con questa lussureggiante versione di Pillars of Eternity II.

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Volete farla pagare a una qualche divinità

Lo sappiamo che in quanto italiani ce l’avete con un dio, o chi per lui. D’altra parte lo dimostra il fatto che la nostra è l’unica lingua a prevedere bestemmie, e guardandola dal lato della Storia ne abbiamo ben donde, ma stiamo divagando. Le divinità, dicevamo: Deadfire riprende il filo dal capitolo precedente, in cui si è scoperta la vera origine degli dei. In questo seguito tutto inizia con l’inatteso risveglio di Eothas, le cui conseguenze costringeranno l’Osservatore, nostro protagonista, a scoprire quali siano le sue intenzioni per fermarlo una volta per tutte.

Non vi spaventano le epopee

Nel solco della tradizione più classica del RPG isometrico, la trama di Pillars of Eternity II: Deadfire è una lunghissima cavalcata che vi porterà ad attraversare continenti e oceani. Sì, oceani: la navigazione è una delle grandi novità di questo nuovo episodio, con tutto ciò che ne consegue, combattimenti e pirati inclusi. A terra tuttavia le cose non sono più tranquille, tra le numerose fazioni con cui dovrete confrontarvi tenendo sempre ben a mente gli equilibri geopolitici del mondo che vi ospita.

Amate i diorami

Di solito non sono questi i giochi per cui ci si ritrova con la mascella sul tavolo per l’opulenza grafica. Gli occhi tuttavia non si nutrono di soli particellari o risoluzioni da 8k in su, ma anche di dettagli, piccolezze, ambienti ben costruiti e immaginari in cui la fantasia possa cavalcare. E da questo punto di vista Pillars of Eternity II: Deadfire ha poco da invidiare a chiunque, anche in questa nuova edizione su console. Ciascun scenario è un piccolo diorama in cui occhi e mente si perdono. E che spettacolo quel mare mosso!

Non soffri il mal di mare

Come accennato un paio di paragrafi più sopra, la grossa novità di Deadfire è rappresentata dal mare. Per buona parte dell’avventura il nostro Osservatore si muove per mare insieme al suo gruppo, di cui bisogna prendersi cura affinché tutto funzioni bene a bordo. Anche l’esplorazione, componente fondamentale della saga, è legata alla navigazione. Isole piccole e grandi con le loro civiltà abbondano, così come le minacce: se ve lo state chiedendo, gli scontri con altre imbarcazioni ricordano in qualche modo le avventure testuali.

Chi va piano, va sano e va lontano

È quasi scontato dirlo, ma Pillars of Eternity II: Deadfire non è un’avventura da una botta e via, anzi. Pe portarlo a termine bisogna mettere in conto una quantità di ore calcolabile in diverse decine, sempre che non si vogliano provare più run per sperimentare tutte le diverse abilità. Giocarlo di corsa sarebbe una follia: la profondità del world building, che emerge attraverso i dettagli anche laddove non ce lo si aspetta, è uno dei suoi più grandi punti di forza.

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Odiate le attese

Se già la versione PC di Pillars of Eternity II: Deadfire non spiccava per la rapidità delle transizioni, il passaggio su console in questa Ultimate Edition ha sancito il salto per i cambi di scenario da “pausa bagno” a “sala d’attesa del medico di base”. Le schermate di caricamento tra un’area e l’altra durano senza dubbio  più del tempo di attesa medio a cui siamo abituati oggi.

 Ci tenete alla vita sociale

No, non vi stiamo dicendo che passerete le vostre giornate immobili davanti a una schermata di caricamento. Il rischio è un altro, ovvero quello tipico dei giochi con un’ambientazione così ricca e dettagliata che finiscono per assorbire tutta la voglia di svago, un po’ come fanno quei libri che non si riescono a chiudere prima dell’ultima pagina. E considerando la durata di Deadfire, e l’inclusione di tutti i DLC nella Ultimate Editio, la possibilità che il fattorino del cinese all’angolo diventi il vostro miglior amico non è così remota.

 Non sapete scegliere tra tempo reale e turni

Probabilmente la capacità di decidere in tempi rapidi non è la nostra migliore qualità, ma noi ci siamo impantanati già alla seconda schermata di gioco, quando Deadfire ci ha chiesto di scegliere: tempo reale o turni? Quest’ultima opzione è una novità della Ultimate Edition (arrivata anche su PC con l’aggiornamento 5.0), pensata per facilitare la vita agli utenti console per i quali la gestione della grande mole di azioni richieste in combattimento è meno agevole via pad. Ma chi vuole sentirsi facilitato? E se poi in tempo reale è davvero troppo complicato? L’unica soluzione è un doppio save, lo sapete, vero?

 Siete di quelli che il mouse è un’altra cosa

Diatriba annosa e spesso fondata su pregiudizi. Come tutte le diatribe annose, per altro. Obsidian ha provato a metterci una pezza adattando magnificamente il controllo del gioco al pad di una console, pur con qualche ovvio e inevitabile compromesso. I menù restano tantissimi, i tasti da memorizzare anche, ma con un minimo di pazienza si riesce a fare davvero tutto quel che si faceva su PC. Se ci tenete dunque alle vostre convinzioni, statene alla larga.

Non avete preso in considerazione il passaggio alla next-gen

A proposito di convinzioni: siete tra coloro che pensano che la loro PS4 (o Xbox One) primo modello tenga ancora botta alla grande e il passaggio alla next-gen sia rimandabile ancora per qualche anno, tenetevi le vostre convinzioni e non giocate a Pillars of Eternity II: Deadfire Ultimate Edition. Non solo i caricamenti, ma stuttering, rallentamenti e piccoli scatti persino nelle cut-scene potrebbero convincervi che a breve sarà il caso di investire qualche centinaio di euro in una nuova console.

Produttore: Obsidian

Distributore: Versus Evil

Lo puoi giocare su: PS4, Xbox One, PC