"Penny Dreadful 3", quando l'amore è gotico | Rolling Stone Italia
Recensioni

Penny Dreadful 3

Parte più cupa che mai la terza stagione di una già ben cupa serie. E ora può ululare alla luna

La famiglia di mostri non sta più insieme. In maniera più funerea del solito debutta la terza stagione di Penny Dreadful, la serie tv che ha riunito i personaggi più famosi e terrificanti della letteratura gotica inglese (e non solo) in unico universo coerente. Con le cicatrici riportate nei tragici eventi del finale scorso, i protagonisti sono ora sparsi per il mondo: Ethan è stato costretto a fare ritorno in America, Victor Frankenstein si è ormai rifugiato nell’oppio, la sua tormentata creatura è salpata per il profondo Nord, mentre Vanessa, rimasta da sola nella tetra magione londinese, è preda di antichi fantasmi, senza nemmeno più il conforto della fede. Eppure, è proprio nel momento più buio che Penny Dreadful spiega le ali e ulula alla luna. Perché l’opera dello sceneggiatore John Logan, per quanto cupa e inquietante possa risultare, nasconde in sé un’anima romantica, almeno quanto i romanzi che omaggia. Logan, infatti, sa restituire agli iconici mostri della letteratura il profondo significato allegorico del diverso, dell’ignoto, del non amato, riattualizzando temi classici con stile e potenza. È curioso, allora, che la figura più significativa e risonante della serie, la vera protagonista, sia l’unica creata ad hoc, Vanessa Ives, il cui cuore tenebroso palpita di luce persino nelle inquadrature più sghembe e oscure. A incarnarla Eva Green, la cui spaventosa bravura e bellezza rappresentano forse l’unico elemento davvero soprannaturale di Penny Dreadful.

Parte più cupa che mai la terza stagione di una già ben cupa serie. E ora può ululare alla luna

La famiglia di mostri non sta più insieme. In maniera più funerea del solito debutta la terza stagione di Penny Dreadful, la serie tv che ha riunito i personaggi più famosi e terrificanti della letteratura gotica inglese (e non solo) in unico universo coerente. Con le cicatrici riportate nei tragici eventi del finale scorso, i protagonisti sono ora sparsi per il mondo: Ethan è stato costretto a fare ritorno in America, Victor Frankenstein si è ormai rifugiato nell’oppio, la sua tormentata creatura è salpata per il profondo Nord, mentre Vanessa, rimasta da sola nella tetra magione londinese, è preda di antichi fantasmi, senza nemmeno più il conforto della fede. Eppure, è proprio nel momento più buio che Penny Dreadful spiega le ali e ulula alla luna. Perché l’opera dello sceneggiatore John Logan, per quanto cupa e inquietante possa risultare, nasconde in sé un’anima romantica, almeno quanto i romanzi che omaggia. Logan, infatti, sa restituire agli iconici mostri della letteratura il profondo significato allegorico del diverso, dell’ignoto, del non amato, riattualizzando temi classici con stile e potenza. È curioso, allora, che la figura più significativa e risonante della serie, la vera protagonista, sia l’unica creata ad hoc, Vanessa Ives, il cui cuore tenebroso palpita di luce persino nelle inquadrature più sghembe e oscure. A incarnarla Eva Green, la cui spaventosa bravura e bellezza rappresentano forse l’unico elemento davvero soprannaturale di Penny Dreadful.