Mecna, la recensione di 'Blue Karaoke' | Rolling Stone Italia
Recensioni

Mecna odia l’estate, il suo disco no

'Blue Karaoke' è un disco perfetto per i bollori estivi, tra featuring perfetti e nostalgia dell'adolescenza

“Io che alla musica ho già dato tipo Disco Inverno / E sembra quasi che mi debba fermare a quello”, si sfoga Mecna nella prima traccia dell’album, Senza di me. Il riferimento è al suo album d’esordio del 2013, accolto come una piccola rivelazione nella scena hip hop italiana, che spesso vive con sofferenza la legittima voglia di evolversi dei suoi artisti.

Nel suo caso forzarlo a rimanere inchiodato a quel disco sarebbe un mezzo delitto, perché con gli anni, pur rimanendo sempre coerente e fedele a se stesso, ogni volta ci fa scoprire un nuovo lato di sé che completa il puzzle della sua personalità. Blue Karaoke è un lavoro dalla grande sensibilità pop, dove le aperture melodiche non suonano affatto forzate, ma si integrano alla perfezione con strofe più serrate e spigolose.

Non è perfetto, ma è quello il suo bello: è umano e pieno di contraddizioni come il suo creatore, capace di scrivere malinconiche strofe d’amore e poi di svelare che gli stanno “sul cazzo un po’ più di persone / li immagino tutti fallire, è questa la mia perversione” (Tu ed Io). A livello di sound ci regala momenti alla Drake, facendoci sognare un mondo patinato che probabilmente non vivremo mai, e nel mentre con i testi ci riporta nostalgicamente ai momenti più struggenti della nostra adolescenza da sfigati, ma con un filo di speranza in più (vedi alla voce 31/09, una specie di epilogo della precedente e tristissima 31/08). Molto azzeccati anche i featuring di Fabri Fibra, Coco e Ghemon, incastonati negli ottimi beat di un team di produttori di fiducia, tra cui Iamseife, Lvnar, Fish e Yakamoto Kotzuga. Spoiler: anche se Mecna odia la stagione calda, è un disco perfetto per l’estate. Fatevene una ragione.

Altre notizie su:  Mecna