Mario Kart Tour è un maledetto gioco succhia-soldi | Rolling Stone Italia
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Mario Kart Tour è un maledetto gioco succhia-soldi

La nuova droga per dispositivi smart è firmata Nintendo, ha due baffi da idraulico italiano impressi sopra e dà elevata dipendenza. Occhio a non esagerare però

Mario Kart approda per la prima volta su iOS e Android e prende subito i peggiori vizi delle due piattaforme.

Quando Nintendo palesò la sua volontà di portare la serie Mario Kart su dispositivi iOS e Android eravamo già consapevoli che sarebbe diventata la nostra nuova smart-drug. Speravamo però che la grande N avrebbe fatto di tutto per tenere la sua creatura lontana dal virus dell’avidità che ha ormai infettato il 99% del mercato Mobile con pubblicità invasive, trick nascosti e vetrine al neon che neanche al centro di Hong Kong. Purtroppo così non è stato, il gioco infatti ha un invadente tendenza a chiedere al giocatore di spendere soldi reali per sbloccare (buona) parte dei contenuti e centellina quelli gratuiti con consumata parsimonia. Parlavamo di droga e il sistema di somministrazione è proprio quello: le prime dosi sono gratuite, poi…

Una gara tira l’altra

La struttura di Mario Kart Tour ricalca più o meno quella dei capitoli usciti su console fisse e portatili negli ultimi anni. Una serie di tornei viene sbloccato progressivamente in base ai risultati ottenuti e il livello di difficoltà dipende dalla cilindrata su cui si decide di correre. Si parte dai 50cc, molto semplici ma utili a memorizzare le prime piste e assimilare il sistema di controllo. Quest’ultimo è stato ovviamente semplificato per ovviare alla mancanza di veri e propri tasti fisici su smartphone e tablet. Piuttosto che optare per controlli touch che simulano croci direzionali, stick e pulsanti, Nintendo chiede ai giocatori di usare un solo dito per effettuare le curve, derapare e lanciare le armi che rappresentano uno dei marchi di fabbrica della serie. Si può scegliere tra semplici sterzate nelle due direzioni o un control system leggermente più complicato, che permette di derapare e accumulare turbo da utilizzare poi nei rettilinei. Quest’ultima opzione richiede un po’ di pratica in quanto dipende anche dalla sensibilità dello schermo del dispositivo che si sta utilizzando. I kart accelerano da soli e non esiste possibilità di frenare… ma quando mai qualcuno ha frenato in Mario Kart? Scelte di game design obbligate, fatte per rendere il gioco comodamente fruibile su tutti i devices, ma il non poter avere il controllo totale sui mezzi potrebbe far storcere il naso ai puristi.

Il famigerato abbonamento da 5 euro al mese, l’unico modo (finora) per ottenere le gare della categoria 200cc.

Il “bello” arriva ora

Proprio quando ci si è assuefatti al gameplay semplice e immediato di Mario Kart Tour scatta la trappola. I campionati 50cc filano via veloci e quasi senza difficoltà, quelli 100cc sono un po’ più impegnativi ma nulla che un veterano della serie non riesca a gestire in scioltezza. Concludere vittoriosamente questa manciata di competizioni non porta via più di 4/5 ore e non bastano gli update regolari a placare la fame degli appassionati. Proprio su questo conta Nintendo, che fin da subito ha riempito le schermate di gioco con allettanti e colorati box che promettono pacchetti di gare, accessori, rubini e monete. C’è anche il famigerato abbonamento mensile da 5 euro (pardon, 4.99) che garantisce contenuti esclusivi e… udite, udite… l’accesso esclusivo alle gare 200cc, guarda caso la categoria più impegnativa e appassionante di Mario Kart Tour. Questi contenuti non sono sbloccabili in-game (almeno per ora), ciò significa che se volete avere il VERO gioco completo dovrete sborsare la pecunia richiesta e tentare di resistere alle altre offerte che inevitabilmente arriveranno nel prossimo futuro. Questo modello di business è una novità totale per Nintendo, che nelle sue precedenti uscite Smart aveva tenuto un contegno decisamente più onesto. Super Mario Run metteva a disposizione una versione Light del gioco, con la possibilità di acquistare quello completo con un esborso una tantum. Fire Emblem Heroes era gratuito e abbinava al gameplay canonico meccaniche da loot box nettamente più convenienti. Con Mario Kart Tour siamo saliti di livello e non nel senso migliore del termine… tenete presente che con i soldi richiesti per l’abbonamento mensile è possibile acquistare l’intera libreria Apple Arcade. Serve dire altro?

Mario Kart Tour ha un sistema di controllo semplificato ma efficace. Per divertirsi bastano due minuti di allenamento.

Chi troppo vuole…

Le polemiche per i 5 euro richiesti per l’abbonamento Gold di Mario Kart Tour hanno investito il gioco addirittura prima della sua uscita. Sicuramente il grande pubblico avrebbe preferito pagare un prezzo unico per avere il gioco completo piuttosto che fruirne a bocconi ed essere costretto a sorbirsi i soliti inviti all’acquisto di biglietti/gemme/monete e via dicendo. Anche Nintendo si è quindi uniformata ad un trend che sembra ormai inarrestabile. A questo modus operandi quasi preferiamo la scelta di Square Enix, che su Google Play e Apple Store ripropone giochi vecchi di 10/15 anni a prezzi a dir poco esosi ma senza costi nascosti e pubblicità occulte. Ci dispiace ma stavolta il nostro è un grande NO. Speravamo che Nintendo volesse sfruttare le piattaforme smart per dare visibilità ed espandere ulteriormente il suo già notevole bacino d’utenza. Mario Kart Tour dimostra invece che il fine ultimo è solo e unicamente il lucro, puro e semplice. Ci sta e alla fine saranno ovviamente i numeri a parlare, ma i primi sembrano dare ragione a Nintendo: nelle prime 24 ore il gioco è stato scaricato 20 milioni di volte, un record che supera di tre volte quello finora detenuto da Pokémon Go. Vedremo quanti di questi download si trasformeranno in monetizzazione. Noi continuiamo a preferire i cari, vecchi tempi, quando un gioco si pagava una volta e si aveva il piacere di spolparlo senza fastidiose interferenze.

Produttore: Nintendo

Distributore: Nintendo

Lo puoi giocare su: iOS, Android

Oltre all’abbonamento mensile il gioco propone altri contenuti a pacchetti, alcuni raggiungono prezzi folli.