Lone - Levitate | Rolling Stone Italia
Recensioni

Lone – Levitate

Leggi la nostra recensione di Lone su Rollingstone.it

È bastato un febbrone da cavallo a Matt Cutler, anche detto Lone, per cambiare totalmente parrocchia. Nel senso che dei beat à la Madlib dell’ultimo Reality Testing (comunque ricordato come uno dei colpacci meglio riusciti finora su R&S) rimane proprio poco. In cambio, lo scugnizzo di Nottingham si è dato ai ritmi frenetici, recapitandoci finalmente una cassa piena di granate da dancefloor. Dimenticate le superfici levigate, fate tabula rasa dei BPM lenti: in un colpo solo, tutta la jungle e la happy hardcore accumulate in anni di rave sono straripate come solo il Brenta quando s’incazza. Complice, appunto, una brutta influenza di quelle che procurano le allucinazioni, le stesse che poi ci confondono le sinapsi in Triple Helix o arricchiscono l’eurodance di Vapour Trail. Levitate è forse il disco più Lone che Lone abbia mai prodotto e serve a ricordarci che farsi le canne ascoltando Yessir Whatever di Quasimoto va anche bene, ma ogni tanto è figo anche andare a ballare per poi tornare sfatti alle 7 di mattina.

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È bastato un febbrone da cavallo a Matt Cutler, anche detto Lone, per cambiare totalmente parrocchia. Nel senso che dei beat à la Madlib dell’ultimo Reality Testing (comunque ricordato come uno dei colpacci meglio riusciti finora su R&S) rimane proprio poco. In cambio, lo scugnizzo di Nottingham si è dato ai ritmi frenetici, recapitandoci finalmente una cassa piena di granate da dancefloor. Dimenticate le superfici levigate, fate tabula rasa dei BPM lenti: in un colpo solo, tutta la jungle e la happy hardcore accumulate in anni di rave sono straripate come solo il Brenta quando s’incazza. Complice, appunto, una brutta influenza di quelle che procurano le allucinazioni, le stesse che poi ci confondono le sinapsi in Triple Helix o arricchiscono l’eurodance di Vapour Trail. Levitate è forse il disco più Lone che Lone abbia mai prodotto e serve a ricordarci che farsi le canne ascoltando Yessir Whatever di Quasimoto va anche bene, ma ogni tanto è figo anche andare a ballare per poi tornare sfatti alle 7 di mattina.

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