L'eterno ritorno dei Modeselektor con ‘Who Else’, la recensione | Rolling Stone Italia
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L’eterno ritorno dei Modeselektor con ‘Who Else’

Dopo la parentesi Moderat, i due producer berlinesi tornano al suono delle origini, interpretato come mai prima

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Foto di Birgit Kaulfuss

Sono passati otto anni dall’ultima volta, otto anni da quando Gernot e Szary sono entrati in studio, loro due soli, per produrre quel capolavoro che fu Monkeytown, album che trascinò definitivamente il nome Modeselektor fuori dalle ombre dei club berlinesi verso le luci del grande pubblico. Nel frattempo qualche Modeselektion e la parentesi Moderat, temporaneamente sospesa dopo tre dischi e un ‘imborghesimento’ stilistico seguito dall’incontro con Apparat, come fosse un raver di Kreuzberg a cena con i genitori della fidanzata a Charlottenburg.

Certo, il periodo insieme a Sascha Ring ha dato i suoi frutti, eccome, tanto che l’eco Moderat risuona anche nel nuovo disco Who Else, uscito il 22 febbraio per la loro Monkeytown Records. Tuttavia sono richiami che rimangono chiusi sullo sfondo, nei tappeti melodici di pad su cui scorrono i bassi acid e le drum machine, lama micidiale che ha reso i Modeselektor i producer più riconoscibili dell’elettronica teutonica.

Si parte fortissimo, con gli accenni trance di One United Power, cavalcata che apre l’album e instant classic nata per deflagrare qualsiasi dance floor. Segue Wealth, singolo nato dalla collaborazione con l’artista grime londinese Flohio e sentenza definitiva sulla capacità unica dei Modeselektor di gettare la techno in picchiata fra le rime del rap dopo le cannonate prodotte in passato con Busdriver o i TTC. Tripletta di apertura che si conclude con Prügelknabe, simbolo perfetto del ritorno dei Modeselektor alle origini di Evil Twin o The Black Block ma filtrata dal chiaroscuro costruito attorno al salto mortale dei vocals. Il singolone con Tommy Cash, e poi dritti in apnea fino alla fine, con tre pugni da KO tecnico – WMF Love Song, I Am Your God, Fantanyl – e il finale pirotecnico con Wake Me Up When It’s Over, una delle tracce più complete mai prodotte dai Modeselektor, richiamo esplicito agli esordi, ritratti attraverso colori inediti.

Who Else è infatti la storia dei Modeselektor sintetizzata dentro campionatori e 808, raccordo tra l’anarchia di Hello Mom! o Happy Birthday! e le sfumature ‘smussate’ degli ultimi anni, storia interpretata da una dimestichezza tecnica mai espressa dai due producer che, con questo lavoro, riescono a sfondare la barriera temporale, racchiudendo in uno tutta la loro produzione. Il suono, per quanto massiccio, è stratificato e affilato nei minimi dettagli; ogni tocco di synth, ogni colpo di kick o di snare, ogni elemento è disegnato per definire ciascuna delle otto tracce che costellano l’album, senza mai ripetersi e tracciando un’identità solida con cui toccare tutti i volti dell’elettronica degli ultimi 10 anni, per un ottimo biglietto da visita con cui tornare a prendersi il ruolo centrale nel scena club mondiale. D’altronde, se non loro, Who Else?

I Modeselektor suoneranno a Milano il 1 marzo ai Magazzini Generali, per info e biglietti clicca qui.

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