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Le avventure di Sabrina non sono poi così terrificanti

Nel reboot di Netlfix, Sabrina Spellman è una strega moderna che si batte per i suoi ideali e contro i bulli. Ma questo basta per renderla una serie imperdibile? Purtroppo no.
2.5 / 5

Se avete su per giù trent’anni e durante l’adolescenza sfoggiavate gusti discutbili in fatto di serie TV, il 2018 è il vostro anno.

L’oroscopo cinese non c’entra, è il palinsesto televisivo a parlare: negli Stati Uniti sono andate in onda le prime puntate del remake di Streghe (titolo originale Charmed), Joss Whedon è al lavoro sul ritorno di Buffy L’Ammazzavampiri, mentre da venerdì 26 ottobre su Netflix è tornata Sabrina, la strega che ci faceva compagnia nei pomeriggi dopo la scuola.

Come già forse saprete, la Sabrina 2018 ha pochissimi elementi in comune con la sit com originale. Sí, la protagonista è sempre una bionda teenager americana, certo, ci sono le zie Hilda e Zelda e il gatto Salem, ma la trama, le ambientazioni e la sceneggiatura sono totalmente rinnovate.

Basato sui fumetti del 2014 pubblicati da Archie Comics infatti, Le terrificanti avventure di Sabrina è un teen drama a sfondo horror, tra rituali, magia nera e personaggi sinistri. Per i nuovi fan, filerà tutto liscio. Chi invece, come il sottoscritto, ha stampate nella mente le battute demenziali dell’originale e i cameo di Britney Spears, Usher e Backstreet Boys, l’impatto potrebbe essere doloroso. Ma andiamo con ordine.

Avevamo lasciato Sabrina Spellman tra compiti in classe e problemi di cuore e la ritroviamo qui, nel giorno del suo sedicesimo compleanno, a dover scegliere se firmare o meno un patto con il Diavolo in persona (CON-IL-DIAVOLO-IN-PERSONA). Insomma, non si scherza mica.

Poi ci sono le zie, il trauma più grande. Se ve le ricordate simpatiche e arzille, mi spiace dirvi che nella nuova serie Hilda e Zelda fanno parte della crew di Belzebù, che adorano, e che non vedono l’ora di omaggiare di un nuovo regalo: la nipote, appunto.

Le cose sono cambiate parecchio a Greendale, come è giusto che sia. Riproporre qualcosa di simile all’originale sarebbe stato senza senso. E proprio la “nuova” protagonista sfoggia le caratteristiche migliori del reboot. Sabrina è una strega moderna, libera, una femminista che combatte contro nemici ultraterreni ma che si batte soprattutto per i suoi ideali, contro gli stronzi, i bulli e contro chi non accetta le diversità. Una voce fuori dal coro in un contesto provinciale, maschilista e prevaricatore. Ma basta questo a rendere Sabrina una serie imperdibile? Purtroppo no.

Nonostante dai trailer sembrava si volesse puntare a un pubblico più vasto, la serie risulta decisamente troppo teen. I dialoghi tra la protagonista e il suo fidanzato non sono diversi da uno scambio di battute tra Dawson e Joey, e, quando finalmente dovrebbe esserci un po’ di azione, tipo morti sanguinolente o incantesimi di serie A, ci si perde in lunghe puntate che spiegano nel dettaglio la burocrazia degli inferi a cui la protagonista è sottoposta (che poi,l’inferno non dovrebbe essere figo proprio perché caotico? Chiedo).
Il resto scorre, ma siamo lontani dal campionato in cui gioca un’altra serie Netflix che potrebbe avere lo stesso pubblico: Stranger Things.

Insomma, mentre negli USA va in onda la nuova stagione di American Horror Story, anche quella con streghe e demoni e nella quale ogni tanto ce la si fa sotto davvero, ci saremmo aspettati qualcosa di più coraggioso.

Non resta dunque che goderci Sabrina per i costumi e le ambientazioni, perfetti per entrare in pieno mood Halloween. E, se siete ancora indecisi su come vestirvi nella notte più spaventosa dell’anno, mai come nel 2018 basteranno una parrucca bionda e un gatto nero di peluche per fare un figurone. Noi ve l’abbiamo detto.

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