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LCD Soundsystem, il ritorno politico con ‘American Dream’

Dopo cinque anni la band di James Murphy sforna un disco maturo e convincente, pieno di funky old school che non smette mai di farci ballare

The time has come, the time has come, the time has come today. Gli LCD Soundsystem sono finalmente tornati dopo un misterioso momento di pausa lungo cinque anni che non è mai stato spiegato fino in fondo, nonostante abbiano anche prodotto un documentario per questo scopo. Visto come vanno le cose nel rock&roll, il loro ritiro dalle scene era credibile come il sesto tour di addio di Cher. Ma dovunque i ragazzi siano stati, quello che importa è che sono tornati al top della loro condizione.

James Murphy e il suo manipolo di predoni del disco-punk non mollano la presa neanche per un attimo in questo superbo American Dream – un implacabile, lunghissimo e incredibilmente divertente set di canzoni che si domandano come una vita piena di buone intenzioni e di duro lavoro possa trasformarsi in un casino totale. Nell’America del 2017, non è un problema per sole rockstar. Murphy scava a fondo tra i rottami che vede intorno a lui, sia politicamente che emozionalmente, anche se il suo messaggio alla nazione è lo stesso che dice quando si guarda allo specchio: “Il tuo senso di autoconservazione fa schifo”.

Murphy non si concede una Drunk Girls o una North American Scum qui, non ci sono hit leggere per fare colpo. Invece, American Dream è composto da 10 tracce complesse, in un formato old school lungo 70 minuti, pieni di furioso funky. Il cuore di American Dream è costituito da quattro canzoni piene di groove, How Do You Sleep?, Tonite, Call the Police e American Dream. Questi pezzi scorrono insieme come una suite di 28 minuti sulle paure dell’età adulta.

Al contrario di alcuni rocker di una certa età, Murphy non è un tipo eccentrico ancora ancorato alla sua adolescenza perduta – forse perché era già ben oltre i 30 quando gli LCD Soundsystem hanno iniziato ad avere successo. Qui c’è una compassione sincera, piena di turbolenze. Su American Dream, anche il beat più esuberante è carico di paura e confusione. Ma è proprio il motivo per cui riescono a colpire nel segno.

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